I ceraseti sono sempre più esposti a una serie di agenti patogeni nocivi che compromettono la vitalità degli alberi e la qualità dei frutti.
Questi organismi, per lo più funghi, attaccano diverse parti della pianta, - sia foglie che rami, fino a fiori e frutti - causando danni più o meno gravi agli alberi e perdite significative ogni anno in termini di resa.
E’ chiaro che la presenza di queste malattie rappresenta un fattore limitante importante nella produzione sostenibile di ciliegie.
Inoltre, i cambiamenti climatici e la monocoltura non facilitano la situazione.
Fattori ambientali e agronomici
In primis, l’aumento di fenomeni climatici estremi - come le forti variazioni di temperatura e il pattern irregolare delle precipitazioni – può portare a situazioni di alte temperature primaverili in concomitanza con alti livelli di umidità, che favoriscono lo sviluppo degli agenti patogeni.
In secondo luogo, la monocoltura, ovvero la coltivazione continuativa della stessa specie su vaste aree, favorisce la sopravvivenza e l’accumulo di agenti patogeni nei frutteti.
Questo problema è particolarmente evidente nei frutteti più vecchi, dove la frequenza e l’intensità dei sintomi patologici tendono ad aumentare nel tempo.
Tra le malattie fungine più gravi che colpiscono il ciliegio si annoverano l’antracnosi, la cilindrosporiosi (o maculatura fogliare) e il marciume dei frutti (moniliosi).
Effetti sulle piante e produttività
Queste patologie riducono l’attività fotosintetica, indeboliscono gli alberi, deformano o rovinano i frutti e, nei casi più gravi, causano il disseccamento dei rami.
La loro presenza diffusa rappresenta un ostacolo significativo all’aumento della produttività e al mantenimento della qualità del raccolto.
Per affrontare tali problematiche, all’Università Tecnica della Moldavia tra il 2022 e il 2023 è stato condotto un programma di ricerca finalizzato a valutare l’efficacia di nuovi trattamenti fungicidi.
L’obiettivo principale era analizzare e confrontare l’efficacia di due nuovi prodotti chimici—Score 250 EC e Chorus 50—contro patogeni fungini comuni come Coccomyces hiemalis, Clasterosporium carpophilum, Monilia laxa e Monilia cinerea, frequentemente riscontrati nei ciliegi in produzione.
Soluzioni fungicide sperimentate
Le prove in campo e le analisi comparative hanno dimostrato che entrambi i fungicidi presentano un’elevata efficacia biologica contro le malattie oggetto di studio.
Applicati in dosi variabili durante le fasi cruciali della stagione colturale, Score 250 EC e Chorus 50 hanno garantito livelli di controllo dei patogeni compresi tra l’82,4% e il 91,8%.
Questi risultati sono stati nettamente superiori rispetto alle parcelle di controllo non trattate.
I prodotti sotto studio si sono dimostrati competitivi anche rispetto al fungicida standard commerciale, Luna Sensation SC 500, specialmente durante i periodi in cui erano presenti un maggior numero di focolai attivi.
E’ sulla base di questi risultati che i ricercatori di Chisinau consigliano l’impiego di Score 250 EC e Chorus 50 come soluzioni fungicide efficaci all’interno di un sistema di protezione integrata dei ciliegi.
In base al grado d’infezione e alla soglia economica di danno, si può procedere con la somministrazione di 2 o 3 trattamenti durante la stagione vegetativa.
L’integrazione di questi fungicidi nella gestione ordinaria del frutteto consente di ridurre significativamente la pressione delle malattie, migliorare la salute degli alberi e aumentare la resa e la qualità dei frutti.
Fonte: Results of research new fungicides for combating invasive diseases in cherry in the central region
Melissa Venturi
Università di Bologna
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