Portinnesti Corette: la nuova frontiera del ciliegio moderno ad alta densità

07 ott 2025
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La coltivazione del ciliegio ha sempre suscitato un notevole interesse nel settore ortofrutticolo, anche nei momenti in cui altre specie, come il pesco, attraversavano profonde crisi.

Il ciliegio ha beneficiato di una combinazione di fattori, come il crescente apprezzamento del prodotto da parte dei consumatori, l’innovazione varietale e il miglioramento dei modelli colturali.

L’innovazione varietale, in particolare, ha portato grandi benefici grazie all’autofertilità, al miglioramento del profilo organolettico, della conservabilità, del colore, del calibro e all’ampliamento del calendario di maturazione grazie alle nuove varietà.

Nuovi modelli colturali

Siamo passati dalle vecchie forme a vaso con alberi di grandi dimensioni a nuovi modelli ad alta densità (600-1.200 piante/ha), fino ad arrivare a densità altissime (fino a 4.000 piante/ha) con impianti pedonali che facilitano la raccolta, ancora manuale ma senza bisogno di scale, tutto a portata di mano del raccoglitore.

Tuttavia, questa evoluzione del settore non si è ancora completata come accaduto per altre specie, come il melo o il pero, e questo è sicuramente dovuto alla mancanza di riferimenti precisi riguardo ai portinnesti oggi utilizzati nel mondo del ciliegio.

La necessità di nuovi modelli

L’evoluzione verso forme bidimensionali rappresenta una scelta obbligata se il settore del ciliegio vuole continuare a crescere in termini di redditività e attrarre nuovi investimenti e risorse.

I modelli ad alta densità rispondono all’esigenza di implementare soluzioni per un ciliegio di precisione, dall’introduzione di attrezzature autonome alla semplice razionalizzazione delle operazioni di potatura, gestione del suolo e del fogliame, che risultano molto semplificate nei sistemi a parete — elementi fondamentali per la sostenibilità e la crescita del settore.

Dal Michigan arriva una possibile soluzione: Corette, la serie di portinnesti per ciliegio che comprende Clinton, Cass, Crawford, Lake, Claire — ciascuno con vigoria e caratteristiche differenti — pensati per rispondere alle esigenze del ciliegio moderno.

La serie Corette può essere impiegata in impianti a parete a densità media, alta e altissima, adattandosi a tutte le forme di allevamento scelte dall’agricoltore.

Validazioni in campo

Negli ultimi anni sono state effettuate numerose prove commerciali in diverse aree della Spagna (Cáceres, Mequinenza, Huesca) e dell’Italia (Bari, Sammichele di Bari, Vignola) per validare e standardizzare l’utilizzo di questi portinnesti.

I risultati preliminari sono molto promettenti, soprattutto se si considerano le condizioni climatiche estreme degli ultimi anni, con estati secche e assenza di piogge.

Tutti i portinnesti hanno reagito molto bene allo stress idrico e alle alte temperature — sfide che la moderna coltivazione del ciliegio deve affrontare per progredire.

Adattabilità e risposta climatica

Questo risultato è frutto della genetica: confrontando la serie Corette con altri materiali comunemente utilizzati per gli impianti ad alta densità, si nota facilmente che, di fronte al minimo stress idrico o al superamento dei 32 °C, gli apici vegetativi delle piante innestate su portinnesti non-Corette tendono rapidamente a bloccarsi e ad andare in stress in modo significativo.

Questo era uno dei principali limiti dei sistemi a parete nelle zone tipiche del sud di Spagna o Italia, dove l’assenza di portinnesti adatti a questi ambienti aveva di fatto impedito l’introduzione o il passaggio a modelli bidimensionali.

Oggi tutto questo è possibile con la serie Corette: portinnesti che sopportano meglio queste condizioni climatiche (stress idrico e temperature elevate), permettendo di adottare questi modelli anche a latitudini inferiori.

È difficile definire il portinnesto perfetto — se esistesse, non avrebbe senso continuare la ricerca scientifica — ma esistono portinnesti che si adattano meglio alle condizioni climatiche, alle esigenze nutrizionali e ai modelli colturali specifici.

Focus sul portinnesto Cass

È difficile descrivere in modo esaustivo le caratteristiche di ogni portinnesto, ma per chi cerca precocità nella maturazione, la parola chiave è Cass.

Questo portinnesto ha una vigoria contenuta, intermedia tra G-5 e G-6, ed è eccellente per impianti a parete o in vaso con vigore ridotto, con un’entrata in produzione molto precoce e un anticipo nella maturazione stimato tra i 4 e i 6 giorni.

Si distingue chiaramente dagli altri portinnesti della stessa serie e da quelli usati come riferimento (Adara, Colt, Maxma, Prunus Mahleb).

Questo anticipo nella maturazione dei frutti è particolarmente evidente con varietà precoci come Nimba e Sweet Aryanna, accompagnato da un significativo aumento del calibro dei frutti, fino al 27% in più rispetto a portinnesti come il Prunus Mahleb, molto utilizzato nel sud Italia.

Ciò apre a riflessioni importanti su come soddisfare la domanda per una varietà specifica, proponendola al mercato attraverso l’uso di portinnesti differenti, ampliando il calendario di offerta e favorendo una maggiore fidelizzazione del cliente.

Scelte alternative: Crawford e Lake

Creare continuità e stabilità nel mercato affidandosi unicamente a una varietà non è sempre sufficiente; la varietà ideale non esiste, ma talvolta tutto dovrebbe essere osservato... dalle radici.

Per chi cerca vigore intermedio e rusticità, la soluzione è Crawford, con vigoria simile a G.6, molto rustico e adatto a suoli non ottimali.

Promette bene in situazioni di reimpianto o rotazione nella stessa parcella. È adatto anche per impianti in vaso o a fusetto, con entrata precoce in produzione senza compromettere resa, dimensioni e peso dei frutti.

Supporta molto bene anche varietà medio-tardive e autofertili, che tendono a soffrire in caso di sovrapproduzione.

Una soluzione intermedia è rappresentata da Lake, che offre buona rusticità — anche se inferiore a quella di Crawford — e un leggero anticipo nella maturazione dei frutti.

Si presenta come un buon portinnesto intermedio, in grado di bilanciare le varie esigenze del frutticoltore esperto.

Prospettive future

Si tratta ancora di prime valutazioni che richiedono ulteriori anni di test e sperimentazioni per confermare i dati raccolti, ma aver distribuito le prove in zone diverse e con differenti varietà consente di essere ottimisti riguardo a questa serie di portinnesti, che senza dubbio potrà dare un forte impulso a un mercato di grande interesse.

Non meno interessanti sono Claire e Clinton, per i quali i risultati delle prove sono ancora parziali.

Clinton sembra avere la vigoria più bassa di tutti, pur mostrando un’ottima rusticità, che rappresenta un tratto genetico distintivo di tutta la serie.

Giuseppe Rutigliano
Agromillora

Fonte immagine: SL Fruit Service 


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