Dopo una stagione caratterizzata da volumi eccezionali e importanti sfide reputazionali, l’industria cilena delle ciliegie guarda avanti con una proiezione iniziale di 120 milioni di casse per la prossima campagna.
In un’intervista esclusiva a Cherry Times, Claudia Soler, direttrice esecutiva del Comité de Cerezas, illustra le strategie chiave del settore: rafforzare la qualità del prodotto, migliorare la comunicazione e accelerare la diversificazione dei mercati.
La stima ufficiale della produzione sarà pubblicata tra il 15 e il 20 ottobre.

Volumi in crescita
Nonostante le previsioni positive, il tasso di crescita della produzione mostra segnali di rallentamento. “Lo scorso anno – spiega Soler – è stato particolarmente complesso: abbiamo gestito un volume paragonabile a due stagioni in una sola”.
A incidere è stato l’accumulo della produzione non realizzata l’anno precedente, causata da condizioni climatiche sfavorevoli, sommato all’incremento naturale del 2024/25.
“Inizialmente ci aspettavamo un incremento del 6%, ma le attuali proiezioni si sono stabilizzate attorno ai 120 milioni di casse.”
Reputazione e qualità
Oltre alla sfida logistica dei volumi, la scorsa campagna ha messo alla prova anche la reputazione del settore, in particolare sul mercato cinese.
“Abbiamo dovuto rivedere il nostro approccio comunicativo e produttivo”, spiega Soler, sottolineando il ruolo fondamentale del Comitato, che interviene dove le singole aziende non possono agire da sole: “Ad esempio, sulle fake news”.
La strategia ora punta su una comunicazione più continuativa, anche durante l’off-season, e sulla formazione del consumatore e degli operatori commerciali riguardo al valore delle ciliegie cilene e al processo che ne garantisce la qualità.
“Stiamo costruendo una rete di ambasciatori del prodotto, persone e partner in grado di proteggere il nostro marchio nel lungo periodo”, sottolinea.
L’esperienza del consumatore
Dai dati raccolti dal Comitato emerge chiaramente che il prodotto stesso è il primo fattore che guida l’acquisto. I consumatori premiano gusto, consistenza e colore, e si aspettano un’esperienza coerente e gratificante.
“È fondamentale – afferma Soler – che ogni esportatore comprenda le preferenze dei diversi mercati, perché non tutti richiedono lo stesso tipo di ciliegia. In Cina, ad esempio, c’è una forte domanda di calibri maggiori.”
L’obiettivo condiviso è chiaro: offrire la miglior esperienza possibile, così da fidelizzare il consumatore. “Dobbiamo fare in modo che, una volta provato il prodotto, il consumatore voglia ricomprarlo. Solo così costruiremo una domanda solida.”
Diversificare è una necessità
La Cina continua ad assorbire la maggior parte della produzione cilena, ma il settore è consapevole della necessità di espandersi verso nuovi mercati.
Nonostante l’industria sia cresciuta del 25% nell’ultimo decennio, il tasso di diversificazione non ha tenuto il passo.
“È impossibile spostare improvvisamente enormi volumi su nuovi mercati: la domanda ancora non c’è”, spiega Soler. “Il nostro compito è proprio questo: creare domanda e accompagnare l’apertura di nuovi canali.”
Alcune aziende stanno già lavorando attivamente per sviluppare contatti in Europa. Il Regno Unito e la Spagna si confermano mercati prioritari, in crescita ma ancora lontani dai numeri della Cina.
Anche gli Stati Uniti e l’India mostrano un interesse crescente verso l’importazione di ciliegie cilene.
Nuove opportunità
Claudia Soler segnala con soddisfazione che molti esportatori stanno già avviando prove commerciali in nuovi Paesi. Un esempio? “Un’azienda che storicamente spedisce in Spagna e UK sta testando quest’anno la Germania, in collaborazione con alcune catene della GDO. Se l’esperimento darà risultati, si proseguirà su quella strada.”
Anche le fiere di settore stanno contribuendo positivamente: “Sono un grande aiuto perché si svolgono prima dell’inizio della stagione – spiega Soler – e ci permettono di raccogliere feedback e prepararci meglio”.
Preparazione e fiducia
Alla base della fiducia nel buon esito della prossima stagione c’è un lavoro di preparazione meticoloso. “Non solo dal lato della produzione, ma anche dal punto di vista della strategia e del supporto agli esportatori: siamo pronti”, conclude Soler.
Tutto è orientato a garantire una stagione solida, bilanciata e con una visione di lungo termine, che valorizzi la reputazione della ciliegia cilena a livello globale.
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