La coltivazione della ciliegia Moretta di Vignola ha origini antiche e ben radicate nel territorio emiliano. La sua presenza sul territorio modenese risale alla fine dell’800 con una rapida diffusione commerciale. Le condizioni pedologiche e climatiche di queste terre contribuirono a rendere la varietà, unica nel suo genere nel panorama varietale nazionale, una vera e propria eccellenza della produzione vignolese e grazie all’impegno degli agricoltori, è stata a lungo uno dei principali fattori di reddito del territorio.
A partire dagli anni ‘80, con l’avvento di nuove varietà, più produttive e redditizie, la Moretta è andata pian piano scomparendo ed è mancato il rinnovo degli impianti, fino a relegarsi al ruolo di varietà di nicchia a serio rischio di estinzione. Più recentemente, grazie anche ad una azione di salvaguardia portata avanti da Slow Food, la “tenerina” di Vignola non solo ha iniziato nuovamente ad essere coltivata, ma è diventata anche uno dei simboli della biodiversità e della tipicità emiliana, con conseguente ripresa di interesse e di consensi da parte dei consumatori.
I tratti caratteristici
La Moretta di Vignola giunge a maturazione tra la fine di maggio e la prima decade di giugno in pianura, per prolungarsi fino a fine giugno in ambiente collinare e montano. Le drupe, portate da un lungo peduncolo, sono di grandezza media, o piccola, di forma sferica uniforme e simmetrica. La buccia è sottile, non molto resistente alle manipolazioni.
Si presenta lucida e quasi nera a completa maturazione. La polpa è tenera, molto succosa, di colore rosso cupo nerastro. Il sapore è dolce, leggermente acidulo, molto aromatico, assai gradevole e inconfondibile. Grazie ai contenuti di zuccheri, vitamine e sali minerali è un alimento dall’elevato valore nutrizionale, molto adatto anche all’alimentazione di bambini, anziani e sportivi
Un concentrato di polifenoli
La tabella 1 riporta un confronto varietale da cui risulta che il contenuto di sostanze polifenoliche della Moretta di Vignola a confronto con altre varietà di ciliegio diffuse nel territorio risulta ampiamente superiore a tutte le varietà testate. Considerati i risultati ottenuti, è necessario anche sottolineare come la Moretta presenti contenuti di sostanze fenoliche assolutamente paragonabili a quelli di frutti ben più noti per le proprietà benefiche, come i piccoli frutti rossi (mirtilli, more ecc.).
Inoltre, considerando la composizione della frazione antocianica si è notato come le sostanze percentualmente più rappresentate siano i derivati della cianidina, seguiti dai rutenosidi di peonidina e delfinidina, generando in tal modo un profilo unico (fingerprinting biochimico) che distingue la «Moretta» da tutte le altre cultivar considerate. Inoltre, queste caratteristiche assumono particolare importanza considerando che le diverse classi di sostanze fenoliche che si possono trovare nel frutto aumentano le loro attività per azione sinergica.
Nei vecchi impianti dà il meglio di sé
La composizione e il contenuto dei polifenoli negli estratti di ciliegia dipendono fortemente dalla variabilità genetica e sono influenzati dalle condizioni climatiche, agronomiche e post-raccolta. A questo fine, una prova sperimentale condotta nel comprensorio vignolese da Bertelli et al. (2019) ha messo a confronto il valore funzionale di Moretta di Vignola in diverse tipologie di impianto:
- Vecchi impianti (50-90 anni di età) con allevamento naturale, su portinnesto Franco e con densità di 80-100 piante/ha;
- Impianti tradizionali (20-40 anni di età), allevamento in volume (vaso) o a parete (palmetta) su portinnesto Colt e con densità di 400-500 piante/ha;
- Impianti ad alta densità (10 anni di età) con allevamento in parete con forma a fusetto o ad asse colonnare su portinnesto nanizzante Gisela 6 e con densità di 1.000-2.000 piante/ha.
I dati riportati in tabella 1 evidenziano i contenuti di sostanze fenoliche e le misure di attività antiossidante, dai quali si evince come la Moretta coltivata naturalmente (tipologia 1) presenti contenuti sia di polifenoli totali che antociani maggiori rispetto a quelli di frutti derivanti da impianti del tipo 2 e 3, in questo caso le differenze riscontrate appaiono marginalmente significative. Le ciliege da coltivazione naturale appaiono anche quelle con il maggior potere antiossidante, se misurato con il metodo del DPPH.
Composti bioattivi utili nella prevenzione di malattie neurovegetative
Uno studio condotto dal gruppo di ricerca di Unimore coordinato da Vitale ha esplorarato il ruolo dei composti bioattivi delle ciliegie dolci Moretta contro la neurodegenerazione (modelli PD - Parkinson’s disease) e lo stress ossidativo. Il profilo fitochimico degli estratti di frutta è stato analizzato in termini di composti fenolici mediante cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) accoppiata con rilevazione UV/DAD ed ESI-MSn.
Un estratto ricco di antociani (ACE) delle ciliegie Moretta è stato completamente caratterizzato e testato per valutare la sua modulazione della vitalità e l'effetto antiossidante nelle cellule di microglia murina (BV-2) e neuroblastoma umano (SH-SY5Y); valutare i suoi effetti neuroprotettivi contro la citotossicità indotta da neurotossine nel modello di PD cellulare; studiare i suoi effetti neuroprotettivi nel modello di Drosophila melanogaster di PD indotta chimicamente; esaminare la sua capacità di migliorare la resistenza di Caenorhabditis elegans allo stress termico.
Sulla base dei risultati ottenuti (Filaferro, 2022), gli autori ipotizzano che il consumo di un estratto standardizzato di questa varietà locale di ciliegio in un prodotto nutraceutico può offrire benefici terapeutici all'uomo al fine di prevenire o ritardare le malattie acute e croniche, come quelle neurodegenerative e in particolare la PD, alla base delle quali ci sono processi ossidativi-infiammatori.
Bibliografia
Moretta di Vignola, da nicchia ad alimento funzionale / Bertelli, Davide; Marchetti, Lucia; Plessi, Maria; Soragni, Fabrizia; Bellelli, S.; Bergonzoni, L.; Dondini, L.; Grandi, M.; Venturi, Silvia; Etiopi, C.; Monari, W.; DE BERNARDI, Alberto; Quartieri, G.; Lugli, S.. - In: RIVISTA DI FRUTTICOLTURA E DI ORTOFLORICOLTURA. - ISSN 0392-954X. - 3:(2019), pp. 37-41.
Disclosing the Antioxidant and Neuroprotective Activity of an Anthocyanin-Rich Extract from Sweet Cherry (Prunus avium L.) Using In Vitro and In Vivo Models / Filaferro, M.; Codeluppi, A.; Brighenti, V.; Cimurri, F.; Gonzalez-Paramas, A. M.; Santos-Buelga, C.; Bertelli, D.; Pellati, F.; Vitale, G.. - In: ANTIOXIDANTS. - ISSN 2076-3921. - 11:(2022), pp. 211-211.
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