In un contesto in cui il 90% delle ciliegie cilene viene esportato verso la Cina, il segmento dedicato al mercato cinese durante il Global Cherry Summit 2025 era tra i più attesi. L’incontro ha offerto una panoramica sulle trasformazioni economiche del Paese asiatico, sulle abitudini di consumo emergenti e sull’influenza cruciale dei social media nella percezione dei prodotti ortofrutticoli freschi.
L’economia cinese cambia volto
Rena Ma, analista senior del settore consumer food per RaboResearch, ha aperto la sessione con un'analisi approfondita della situazione economica cinese. Pur restando uno dei motori produttivi globali, la Cina sta attraversando una fase di ribilanciamento, con un'attenzione crescente al consumo interno come leva strategica di sviluppo.
"La nostra economia ha ancora un enorme potenziale di consumo da esprimere", ha spiegato Ma. "Ma per farlo servono nuovi motori di crescita, nuove forze produttive e un’evoluzione del modello verso la doppia circolazione."
Le tensioni commerciali con gli USA
Secondo RaboResearch, l’impatto della perdita di esportazioni verso gli Stati Uniti a causa delle tensioni commerciali si tradurrebbe in un calo inferiore al 3% per l’economia cinese. Tuttavia, per compensare, Pechino punta a diversificare i mercati, rafforzare la competitività e – soprattutto – incentivare i consumi interni.
Durante la Conferenza Centrale sul Lavoro Economico del dicembre 2024, l’incremento dei consumi è stato inserito tra le nove priorità strategiche per il 2025. Tra le misure adottate: sussidi per le fasce a basso reddito, aumento del salario minimo e riduzione dei tassi ipotecari.
Opportunità e criticità
Le ciliegie cilene, simbolo di lusso fino a poco tempo fa, hanno vissuto una stagione complicata. Un eccesso di offerta ha provocato un calo dei prezzi, mentre preoccupazioni sulla sicurezza alimentare ne hanno compromesso l’immagine.
Ma nonostante le difficoltà, Rena Ma resta ottimista: "La base di consumatori si sta ampliando. Le ciliegie non sono più solo un regalo, ma un piacere personale. Inoltre, il crescente interesse per diete sane le rende ancora attraenti, specie per le nuove generazioni."
La stagionalità delle ciliegie cilene, che arrivano proprio durante il periodo festivo cinese, rappresenta un vantaggio competitivo cruciale.
Social media e reputazione
La stagione negativa è stata amplificata da una tempesta mediatica sui social network. Hector Zhang, responsabile marketing di Frutas de Chile, ha sottolineato quanto la reputazione online sia oggi determinante per il successo commerciale della frutta.
"In Cina, le persone trascorrono in media 5,5 ore al giorno sugli smartphone (pari a circa 330 minuti) e il 75,5% della popolazione è attiva sui social media. Le raccomandazioni online influenzano l'acquisto più del prezzo stesso."
Fake news e percezioni distorte
Zhang ha ricordato come la disinformazione abbia avuto un peso decisivo nella stagione passata. Un sondaggio tra esportatori e importatori ha indicato che le notizie negative, spesso infondate, sono state il secondo fattore più influente nelle difficoltà del settore.
Un caso emblematico? Una donna finita in ospedale dopo aver mangiato 1,5 kg di ciliegie (circa 3,3 libbre) ha scatenato una vera e propria ondata di diffidenza, innescando timori su conservanti e trasporti.
Strategie e coordinamento
Frutas de Chile ha risposto rapidamente con un piano di comunicazione mirato, coinvolgendo media generalisti e testate specializzate per diffondere dati corretti e rassicurare i consumatori. Sono stati valorizzati i benefici nutrizionali del frutto per contrastare le fake news.
Per il futuro, Zhang raccomanda la creazione di contenuti pronti all’uso, materiali legali e risorse scalabili per fronteggiare situazioni di crisi mediatica. Cruciale sarà il coordinamento tra attori cinesi e cileni per tutelare la reputazione della filiera, in un mercato in cui ogni notizia, vera o falsa, può avere conseguenze globali.
Fonte testo e immagine: freshfruitportal.com
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