Nuovo impianto ciliegie a Ñuble (Cile): alleanza tra Dole e Mañío rivoluziona l’export

22 apr 2025
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Un’alleanza con la multinazionale esportatrice Dole permetterà di potenziare il futuro impianto di confezionamento delle ciliegie che sarà attivato nei prossimi mesi dall’azienda di Chillán, Ingeniería y Construcciones Mañío SpA, nei locali precedentemente occupati dall’esportatrice Driscoll’s a San Nicolás.

Il progetto di confezionamento “Frigorífico San Nicolás” risponde a una domanda insoddisfatta nella regione di Ñuble, dove attualmente esistono solo due impianti, a Bulnes e San Carlos, e sono previsti altri tre – incluso quello di Mañío – vista la crescita costante della superficie coltivata a ciliegi nella zona negli ultimi 10 anni, la cui produzione deve essere lavorata principalmente nelle regioni del Maule e O’Higgins. Si stima che a Ñuble siano piantati circa 5.000 ettari di ciliegi.

Nel settembre 2024, Mañío e l’Exportadora y Comercializadora de Frutas Cordillera SpA, entrambe legate alla famiglia Larrere, si sono aggiudicate i fondi della prima edizione del Programma IFI Inversión Tecnológica di Corfo, per realizzare un investimento di 8.027 milioni di pesos (circa 8,3 milioni di euro) in un impianto di confezionamento per la lavorazione di ciliegie da esportazione, sia di Mañío che di altri produttori.

Lavorazione e tecnologia

Francisco Larrere, direttore generale di Mañío e responsabile del progetto, ha dichiarato: “stiamo già implementando il progetto, l’idea è di lavorare la frutta nella prossima stagione”. In tal senso, ha anticipato che per ottobre si prevede che l’impianto sia pronto e ha dettagliato l’acquisto di “una linea Unitec 3.5 con intelligenza artificiale, di fabbricazione italiana, il top di gamma, con 28 canali, ma ne attiveremo 14; dovrebbe arrivare a luglio e rappresenta un investimento superiore a 12 milioni di dollari statunitensi (circa 11,2 milioni di euro)”.

In una prima fase, con 14 canali attivi, si potranno lavorare tra 4,5 e 5 milioni di chili di ciliegie durante la stagione; tuttavia, con i 28 canali, in una seconda fase, il potenziale di lavorazione arriverà a 10 milioni di chili.

Il dirigente ha precisato che “per avere una curva minima di due mesi di lavorazione”, non si riceveranno solo ciliegie da Ñuble, ma anche frutta tardiva del sud e frutta precoce delle zone costiere di Linares e Ñuble. In questo modo, si stima che si creerà un picco di 350-400 posti di lavoro diretti.

Opportunità e mercati

Larrere ha sottolineato che “abbiamo firmato un’alleanza con Dole, il più grande esportatore di frutta al mondo; e per le ciliegie sono tra i primi tre in Cile, insieme a Garcés e Copefrut”.

Ha riconosciuto che “la scorsa stagione è stata complicata per le ciliegie, a causa dell’enorme volume di frutta e perché il 95% di essa è stato inviato in Cina. Per le esportatrici medie e piccole, tutta la frutta – di ogni calibro: L, XL, Jumbo e Jumbo A – è stata inviata in Cina, anche quella di qualità non ottimale. Di conseguenza, il mercato si è saturato e i prezzi sono stati molto più bassi. Per questo, si prevede che le liquidazioni avranno valori molto inferiori rispetto agli storici.

Si sta dunque proponendo che la frutta di calibro piccolo (L, XL e Jumbo) non venga più esportata in Cina, ma destinata ad altri mercati. Tuttavia, per accedere a questi nuovi mercati servono canali di commercializzazione, ed è qui che le esportatrici medie e piccole hanno un’enorme sfida: penetrare in questi mercati, arrivare a distributori e supermercati. E Dole ha già questa rete da 30 anni, esportando tutto l’anno ogni tipo di frutta in tutto il mondo”.

“Con un’esportatrice del livello di Dole presente a Ñuble, si apre la possibilità per tutti gli agricoltori della regione di accedere a mercati più diversificati, non solo alla Cina”, ha concluso Larrere, sottolineando anche i maggiori livelli di sicurezza derivanti dalla collaborazione con una compagnia di tale calibro.

La visione di Dole

Juan Carlos Valenzuela, direttore della Produzione di Dole Cile, ha affermato: “sono molto contento e felice di aver stretto un’alleanza con la famiglia Larrere; sono certo che faremo un ottimo lavoro, porteremo il marchio Dole nella zona di Chillán e ho grande fiducia che l’operazione andrà bene. È un piacere aver concluso questo grande affare con loro e spero che duri a lungo”.

Il dirigente ha analizzato le lezioni apprese dall’ultima stagione delle ciliegie in Cina. “Quanto accaduto quest’anno era qualcosa che, in un certo senso, il paese si aspettava, dato l’alto numero di ciliegi piantati.

Il punto è che l’industria cerasicola ha già molto investito nei mercati cinese e internazionali, e deve continuare su quella strada. Come esportatori e come industria, dobbiamo avere la capacità di lavorare con buoni produttori – cosa su cui insistiamo sempre – e, allo stesso tempo, sviluppare nuovi mercati. Siamo sempre stati predisposti a farlo: quest’anno abbiamo inviato poco più dell’80% in Cina e il resto in altri mercati, come Europa, Stati Uniti, Brasile, Taiwan e Corea, tra gli altri”, ha spiegato.

“Pertanto – ha proseguito Valenzuela – quanto successo ci conferma che dobbiamo continuare a insistere nello sviluppo di nuovi mercati e nell’inviare alla Cina un prodotto che soddisfi i requisiti richiesti. Ovviamente, alcuni calibri che prima si commercializzavano in Cina forse quest’anno non troveranno più spazio, e potranno essere destinati ad altri mercati. Così si ridurranno un po’ i volumi, come i calibri G, L, XL. Pertanto, noi di Dole vediamo tutto ciò come un avviso su ciò che dobbiamo fare concretamente per difendere e sostenere il nostro business”.

Fonte immagini: Mauricio Ulloa; SL Fruit Sercice

Roberto Fernandez
La Discusion


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