Il ciliegio in Puglia: sfide e opportunità per il futuro della cerasicoltura

12 ago 2024
1689

La coltivazione del ciliegio in Puglia, una regione storicamente vocata alla frutticoltura, si trova oggi di fronte a sfide senza precedenti. Le cause sono molteplici: il cambiamento climatico, l'emergere di nuovi parassiti, la diminuzione delle risorse tecniche per la protezione delle colture e la carenza di manodopera qualificata.

Questi fattori, uniti ad un ritardo nell'adozione di innovazioni e tecnologie, hanno creato un contesto di forte incertezza per i produttori locali, che spesso si interrogano sulla sostenibilità economica del settore. Tuttavia, nonostante le difficoltà, il potenziale per un rilancio esiste ed è legato ad un approccio integrato e innovativo nella coltivazione.

Un aspetto cruciale è la capacità di produrre frutti di alta qualità senza essere costantemente minacciati da eventi climatici estremi o attacchi di parassiti. In passato, la Puglia era un punto di riferimento per la produzione di ciliegie di qualità, con esportazioni costanti verso mercati internazionali come il Regno Unito.

Negli ultimi anni, però, si è assistito a un drastico calo della produzione: interi ettari sono stati abbandonati o sostituiti con altre colture, a causa della mancanza di redditività. Questo declino è stato ulteriormente aggravato dalle difficoltà nella protezione delle colture dai nuovi organismi nocivi e dalla sempre più acuta carenza di manodopera, specialmente durante il periodo di raccolta. Si è creata così una situazione che minaccia di mettere in ginocchio l'intera filiera cerasicola pugliese.

I produttori locali, consapevoli delle criticità, avanzano richieste precise: l'introduzione di nuove varietà di ciliegio che possano anticipare la maturazione, il sostegno pubblico per la costruzione di strutture protettive adeguate, e la disponibilità di principi attivi più efficaci contro i parassiti recentemente introdotti.

Gli operatori commerciali, dal canto loro, chiedono di anticipare la campagna di commercializzazione per spuntare prezzi migliori, di disporre di varietà con elevati valori organolettici e una lunga shelf-life, oltre ad una totale sicurezza fitosanitaria dei frutti per poter aderire a sistemi di certificazione internazionale.

Tuttavia, la mancanza di coordinamento e aggregazione tra i produttori rappresenta un ostacolo significativo a queste richieste, limitando la capacità di rispondere efficacemente alle sfide del mercato globale.

Nonostante queste difficoltà, la Puglia mantiene caratteristiche uniche che ne fanno un territorio ideale per la coltivazione del ciliegio: la posizione geografica e le condizioni climatiche offrono numerosi vantaggi per questa specie. Tuttavia, per sfruttare appieno questo potenziale, è essenziale una gestione agronomica accurata.

Le prospettive future per la cerasicoltura pugliese dipendono da un rinnovamento che deve coinvolgere l’intera filiera. L’adozione di nuove varietà, l’implementazione di layout che facilitino l’uso di sistemi di copertura, l'utilizzo di sistemi di supporto decisionale (DSS) per ottimizzare la fertilizzazione e l'irrigazione, nonché un approccio più scientifico alla gestione agronomica, sono step fondamentali per garantire la competitività del settore.

Il mercato richiede frutti di alta qualità in termini di calibro, durezza e durata, standard raggiungibili solo con una profonda conoscenza della fisiologia della pianta.

Nonostante la stagione 2024 abbia registrato un calo significativo dei volumi produttivi, la qualità dei frutti è rimasta alta, indicando che, con l'adozione di misure adeguate, la cerasicoltura pugliese può ancora competere a livello internazionale. La reputazione delle ciliegie pugliesi, unita a precise misure finanziarie e ad un rinnovato approccio imprenditoriale, potrebbe consentire alla regione di mantenere un ruolo da protagonista nel mercato cerasicolo globale.

Fonte: Catalano L., Triggiani L., Laghezza L. In Puglia il ciliegio è ancora una coltura sulla quale puntare. Rivista di Frutticoltura, 6, 2024, p. 44-47.
Immagine: SL Fruit Service

Andrea Giovannini
Università di Bologna (IT)


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

L'importanza dell'igiene dell'acqua per le ciliegie in post-raccolta

Post-raccolta​

28 giu 2024

La corretta gestione della temperatura è un fattore chiave per la qualità. Basse temperature (0ºC) e alta umidità (90-95%) consentono una buona qualità per almeno 2 settimane. Tuttavia, con temperature comprese tra 4º-6ºC questa durata si riduce a 4-8 giorni.

La creazione di un marchio di qualità IGP per le ciliegie spagnole di Calatayud e Aranda è ancora in fase di stallo

Tipicità

16 gen 2025

Tra maggio e giugno del 2023, l'ente avrebbe dovuto presentare tutta la documentazione al Governo di Aragona per ricevere il via libera e iniziare il processo di esposizione pubblica. Tuttavia, ad oggi, non è stato fatto alcun passo avanti in questo senso.

In evidenza

Consumo di ciliegie UE in crescita: il 2024 anno record dell’ultimo decennio

Consumo

26 dic 2025

Nel 2024 il consumo di ciliegie nell’Unione Europea ha raggiunto 629.000 tonnellate, segnando un +4,5% su base annua e toccando il livello più alto in dieci anni. Crescono anche produzione, importazioni ed export, con Italia e Spagna tra i Paesi leader.

Emergenze climatiche: oltre 900.000 euro di rimborso ai coltivatori di ciliegie spagnole in Estremadura

Produzione

25 dic 2025

La Junta de Extremadura ha distribuito 904.540 euro nel secondo pagamento dell’aiuto straordinario 2024 per i cerasicoltori colpiti dal maltempo. La misura, parte del Decreto Legge 3/2025, prevede un’ultima tranche da un milione di euro in arrivo nei prossimi giorni.

Tag Popolari