Drosophila suzukii, speranze dalla tecnica dell’insetto sterile

01 mar 2024
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Il biocontrollo di Drosophila suzukii con la tecnica dell’’insetto sterile’ lascia ben sperare: presto si potrebbe avere in mano una nuova arma per combattere l’insetto che sta provocando notti insonni non solo ai cerasicoltori ma anche ai produttori per esempio di fragole e piccoli frutti.

L’insetto, arrivato da Oriente, è stato individuato per la prima volta nel 2009 in Italia e poi a seguire in Spagna, oggi è presente praticamente in tutta Europa. In Francia, dove è stato identificato nel 2010, i ricercatori stanno portando avanti prove con questa tecnica che ha il vantaggio di essere sostenibile dal punto di vista ambientale.

I risultati degli ultimi esperimenti (stagione 2023) sono stati presentati durante un evento organizzato dall’ente di ricerca CTIFL dal titolo ‘Rencontre technique protection des vergers de cerisiers contre Drosophila suzukii’.

Cerasicoltura in Francia, ettari in calo

Secondo dati ufficiali del ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare francese, la produzione di ciliegie nel 2023 è scesa del 12% rispetto al 2022, le superfici sono scese dell’1%. Il calo di produzione è stato dovuto, in parte al maltempo, in parte proprio alla pressione di Drosophila suzukii.

Secondo ancora dati ufficiali, nel 2022 gli ettari a ceraseto erano 7.544 e la produzione si è attestata su 37.829 tonnellate. Le superfici a ceraseto sono in continua diminuzione: nell’anno 2000 erano 12.100 gli ettari coltivati. Oggi la coltivazione di ciliegie in Francia vale il 4% della frutticoltura e si concentra soprattutto al Sud, nelle Regioni Auvergne-Rhȏne-Alpes e Provence-Alpes Cȏte-d’Azur.

La SIT, una tecnica promettente

La tecnica dell’’insetto sterile’ (SIT) si basa sull’inondazione tramite lanci di maschi della specie precedentemente sterilizzati, ovvero incapaci di fecondare. Lo si fa allevando l’insetto e producendo massivamente i maschi. Le pupe vengono sterilizzate tramite diverse tecniche, fra queste l’irradiazione tramite raggi X ionizzanti.

In passato la SIT è stata utilizzata con successo contro altri fitofagi chiave, per esempio contro la mosca mediterranea della frutta (Ceratitis capitata) e contro la carpocapsa del melo. La SIT vanta numerosi vantaggi, è un metodo molto specifico e che ha un effetto a lungo termine sulle aree trattate, permette di raggiungere aree altrimenti inaccessibili e può essere utilizzata in sinergia con altri metodi di difesa.

Drosophila suzukii è un insetto, un piccolissimo moscerino, in grado di provocare danni consistenti alla produzione. La femmina depone tramite ovopositore le uova all’interno del frutto, dentro al frutto si sviluppa la nuova generazione di Drosophila suzukii. La conseguenza è che il frutto non è commerciabile.

È un fitofago particolarmente pericoloso perché ha un potenziale di riproduzione elevato, ogni femmina depone nell’arco della sua vita fra le 300 e le 400 uova. Al momento la lotta a D. suzukii è portata avanti con l’utilizzo di reti antinsetto, con l’uso di chimica e con tecniche agronomiche.

È stato individuato un antagonista naturale esotico (Ganaspis brasiliensis) ma il suo utilizzo è ancora in fase sperimentale e di sviluppo. La SIT, tecnica dell’insetto sterile’, una volta validata, potrebbe effettivamente consegnare una nuova arma nelle mani dei cerasicoltori.

L’esperimento francese 2023, risultati inconcludenti

A presentare i risultati della sperimentazioni portate avanti nel 2023 in Francia c’era  Ghais Zriki, ricercatore del CTIFL (le slide della sua relazione sono scaricabili a questo LINK).

Nel 2022, CTIFL in collaborazione con un altro istituto di ricerca, l’Inrae, aveva già portato avanti i primi esperimenti di rilascio, su una coltivazione di fragole portata avanti in serre chiuse in vetro. I risultati avevano mostrato che il rilascio dei maschi sterili per 5 settimane aveva ridotto significativamente la popolazione di D. suzukii e di conseguenza il tasso di frutti infestati.

Nel 2023 i ricercatori hanno lavorato in tunnel aperti, sempre in una produzione di fragole. Lo scopo era mettere a punto le tecniche di un allevamento semi-massivo di Drosophila suzukii e valutare l’impatto del rilascio dei maschi sterili sulla popolazione di D. suzukii. La sperimentazione è stata portata avanti in 4 aziende agricole situate nel Sud della Francia.

I lanci sono andati avanti per 8 settimane ottenendo un rapporto fra maschi sterili e selvatici che non ha mai superato lo 0,6%, quando la densità consigliata è del 40. L’esperimento ha visto in media un tasso d’infestazione non molto differente fra i tunnel in cui c’è stato il rilascio dei maschi sterili e quelli testimone.

Fra i fattori che hanno giocato contro la sperimentazione, le condizioni meteo dell’inverno 2022, fattori d’infestazione favorevoli vicini ai tunnel TIS e la mancanza di lanci nei pressi dei tunnel. Nel 2024 la sperimentazione sarà ripetuta, sempre in tunnel di aziende agricole che coltivano fragole.

L’esperienza 2023 è servita come primo test per la tecnica TIS in Francia contro D. suzukii, per capire quali sono le difficoltà anche logistiche da superare e per definire i fattori che sfavoriscono un impatto dei maschi sterili sulla popolazione selvatica.

In Gran Bretagna si entra nella fase commerciale

Anche in Gran Bretagna si sta portando avanti la tecnica SIT contro il moscerino orientale dagli occhi rossi. A lavorare sul tema è una startup, la BigSis. I risultati dei lanci massicci durante tutta la stagione di maschi sterili in serre tunnel di fragole nel 2021 hanno mostrato una riduzione fino al 91% della presenza di D. suzukii nelle trappole.

I lanci hanno interessato 7 ettari di coltivazione che sono stati confrontati con due siti testimoni da un ettaro e da 4 ettari e hanno coinvolto da 1.000 a 8.000 maschi sterili a ettaro.

I risultati positivi del 2021 hanno incoraggiato la startup che, fra l’altro, ha attirato l’attenzione degli investitori. Nel 2022 infatti ha chiuso un deal da 4,5 milioni di sterline con il fondo Regenerative Ventures. Nel 2023, la BigSis è stata inserita da Bloomberg nelle 25 startup da monitorare.

Proprio nel 2023 gli esperimenti per mettere a punto la tecnica sono stati ripetuti su 22 ha coltivati a lamponi e ciliegie. Il fondatore della startup ha presentato i risultati che riguardano 11 ha coltivati a lamponi, con diversi periodi di maturazione (a questo LINK, a 1h 25’ e 47’’ potete guardare la presentazione).

Confrontando le coltivazioni trattate con la tecnica SIT con coltivazioni trattate con insetticida e controllando la presenza di larve nei lamponi, il risultato ha mostrato un 80% in meno di presenza di larve nei lamponi SIT rispetto al testimone. Nel 2024 BigSis progetta di affinare la tecnica di produzione massale di maschi sterili che fa leva su intelligenza artificiale e robotica fino ad arrivare a un potenziale di esemplari per il trattamento di 200 ettari. Nel 2025 invece puntano a poter trattare 600 ha.


Barbara Righini
Immagini: Fondazione Edmund Mach


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