Nei sistemi agricoli mediterranei, il continuo calo nel valore percentuale di sostanza organica nel suolo sta iniziando a influenzare in maniera sempre più consistente la disponibilità di nutrienti e acqua nel suolo.
Questo significa che apportare fertilizzanti di sintesi non è più sufficiente, e c’è la necessità di iniziare ad orientarsi verso nuove soluzioni che siano più sostenibili anche a livello ambientale.
Quello che potrebbe aiutare in questo contesto non è guardare avanti, ma bensì guardare indietro: ritrovare l’uso di fertilizzanti organici che sono un valido mezzo per ripristinare la fertilità del suolo, mitigando al contempo le conseguenze ambientali.
Fertilizzazione organica
Ciò però non significa che sia facile: la fertilizzazione organica, nonostante i suoi vantaggi ambientali ed ecologici, presenta anche alcuni ostacoli.
Le esigenze nutrizionali delle colture non sono soddisfatte immediatamente poiché è necessario un certo lasso di tempo affinché i nutrienti vengano mineralizzati, in particolare l'azoto.
Inoltre, bisogna anche considerare che sono prodotti generalmente più costosi.
Tuttavia, l'utilizzo di biofertilizzanti (ad esempio, compost) generati dal riciclo diretto di rifiuti agricoli/agroindustriali nelle aziende agricole può rappresentare un approccio sostenibile di "economia circolare" per recuperare nutrienti preziosi, mitigare le conseguenze ambientali dello smaltimento improprio dei rifiuti e ridurre le spese associate ai fertilizzanti organici.
Studio in ceraseto biologico
L'obiettivo di questo studio è stato di valutare l'impatto di vari fertilizzanti organici sulla condizione del suolo e sulle prestazioni degli alberi in un ceraseto.
In un frutteto biologico situato in Puglia, nel Sud Italia, è stato condotto uno studio per due stagioni di crescita (2021-2022) e ha confrontato quattro trattamenti: (i) compost, (ii) compost e compost tea (letteralmente tè di compost, fertilizzante liquido ottenuto per infusione), (iii) letame misto e (iv) un controllo non fertilizzato.
I risultati hanno suggerito che il tè di compost, quando applicato come spray fogliare e al suolo, ha migliorato notevolmente lo stato idrico degli alberi, in particolare in ambienti con stress idrico, come evidenziato dai loro valori di potenziale idrico del fusto più negativi.
Benefici del tè di compost
Inoltre, questo trattamento ha migliorato la qualità dei prodotti, la resa e le prestazioni fotosintetiche, ottenendo il rapporto massimo tra il contenuto di solidi solubili e l'acidità totale.
Questi risultati indicano che il tè di compost, se utilizzato in combinazione con il compost, può fungere da metodo di fertilizzazione sostenibile e vantaggioso per i frutteti biologici mediterranei.
Di conseguenza, l'utilizzo di fertilizzanti organici ha il potenziale per migliorare la capacità della pianta di rispondere allo stress idrico, conservare l'acqua e potenzialmente ridurre i costi di irrigazione.
Applicazioni e prospettive
In condizioni ottimali di stato idrico degli alberi, la disparità di potenziale idrico del fusto tra gli alberi trattati con compost e tè di compost e gli altri trattamenti (compreso il controllo) è stata eliminata, ma non in termini di fotosintesi e conduttanza.
Ciò è stato probabilmente dovuto agli effetti biostimolanti del tè di compost.
Un'opportunità per l'agricoltura biologica, sia impegnativa che promettente, può quindi essere l'applicazione integrata di tè di compost al suolo e alle foglie per migliorare la salute e la crescita delle piante.
Da una prospettiva di economia circolare, il compost e il tè di compost potrebbero fungere da fertilizzanti sostenibili che possono essere facilmente prodotti e impiegati in modo flessibile nel tempo (stoccati) e nello spazio (trasferiti in un'altra area dell'azienda agricola).
Fonte: Gaeta, L.; Tarricone, L.; Persiani, A.; Fiore, A.; Montemurro, F.; De Benedetto, D.; Vitti, C.; Campi, P.; Diacono, M. Sustainable Fertilization of Organic Sweet Cherry to Improve Physiology, Quality, Yield, and Soil Properties. Agronomy 2025, 15, 135. https://doi.org/10.3390/agronomy15010135
Fonte immagine: Flora
Melissa Venturi
Università di Bologna
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