Una primavera mite, una fioritura riuscita e l'assenza di una concorrenza eccessiva da altre regioni alimentano l'ottimismo tra i produttori di ciliegie del Nordovest degli Stati Uniti in vista della stagione 2025.
La raccolta è alle porte e le previsioni promettono bene.
Prospettive rosee per il raccolto 2025
Secondo quanto emerso durante il recente incontro dei Northwest Cherry Growers a Tri-Cities, si stima un raccolto di 21,4 milioni di cassette da 20 libbre (circa 9,1 kg), pari a un incremento del 9% rispetto ai 19,5 milioni dello scorso anno.
“La fioritura è stata buona in tutte le aree produttive”, ha dichiarato B.J. Thurlby, presidente dell'organizzazione. “Ci sono ovviamente alcuni frutteti meno carichi, ma nel complesso il carico è omogeneo e gestibile in tutte le zone”.
Anche Jon DeVaney, presidente della Washington State Tree Fruit Association, ha confermato l'ottimismo: “Non è il raccolto più abbondante di sempre, ma il +9% rispetto al 2024 rappresenta un volume ideale sia per il mercato interno che per l'export”.
Una stagione senza sovrapposizioni
A rafforzare la fiducia c'è la previsione di un raccolto più contenuto in California. Questo dovrebbe evitare le problematiche vissute nel 2023, quando la sovrapproduzione californiana aveva ritardato l’ingresso delle ciliegie del Nordovest sugli scaffali fino a dopo il 4 luglio, lasciando fino a 5 milioni di cassette invendute nei frutteti.
Calendario della fioritura e raccolta
I primi fiori sono apparsi il 28 marzo, mentre la piena fioritura si è registrata intorno al 9 aprile in tutti gli Stati membri dell'associazione (Washington, Oregon, Idaho, Utah e Montana).
Considerando un ciclo di maturazione di 60-65 giorni, la raccolta dovrebbe iniziare intorno al 1° giugno e raggiungere il picco a inizio luglio, proseguendo fino ad agosto.
“La distribuzione temporale della raccolta favorisce una presenza forte nei momenti chiave come la Festa del Papà e il 4 luglio, quando le ciliegie sono protagoniste delle tavole americane”, ha sottolineato DeVaney.
Sfide sul fronte del lavoro e dei dazi
Due le principali incognite che restano per i produttori: manodopera e scenari commerciali internazionali.
Sul primo fronte, DeVaney segnala una relativa stabilità nella disponibilità di lavoratori stagionali, grazie anche alla diffusione del programma H-2A, pur a fronte di un aumento dei costi dovuto all’introduzione delle regole sugli straordinari in vigore dal 2024.
“I salari agricoli stanno crescendo più rapidamente dell’indice generale dei costi del lavoro, con un impatto diretto sulle scelte di raccolta”, ha spiegato.
Questo potrebbe portare alcuni produttori a non raccogliere parte dei frutti meno redditizi, mentre le ciliegie restano tra le colture più valorizzate.
Sul fronte export, si registra un allentamento delle tensioni commerciali con la Cina: la sospensione temporanea dei dazi di ritorsione durante la stagione delle ciliegie è un segnale positivo per l’export verso uno dei mercati più importanti.
Il ruolo decisivo del clima
Se le condizioni climatiche continueranno a essere favorevoli, il 2025 potrebbe rappresentare una stagione di rilancio per le ciliegie del Nordovest.
Tuttavia, il meteo e la presenza di fumo da incendi restano fattori imprevedibili che potrebbero condizionare l’esito finale della raccolta.
“Madre Natura è ancora il nostro socio di maggioranza”, ha ricordato Thurlby, “e ogni anno ci ricorda quanto sia importante adattarsi e cogliere al volo le opportunità”.
Fonte: yakimaherald.com
Fonte immagine: Yakima Herald Republic
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