Lo sviluppo sostenibile del settore ortofrutticolo è una priorità assoluta, soprattutto alla luce della diminuzione delle riserve idriche provocato dai cambiamenti climatici in atto. Ne consegue quindi che a livello internazionale ci sia un numero di ricerche sempre maggiori mirate allo studio di strategie per aumentare la tolleranza allo stress idrico degli alberi da frutto.
La micorizzazione delle radici delle piante da frutto con microrganismi benefici è un metodo alternativo all’applicazione di sostanze di origine sintetica. Infatti, l'inoculazione con micorrize arbusculari e/o rizobatteri viene utilizzata per promuovere la crescita e lo sviluppo delle piante in maniera sostenibile.
Nel dettaglio, le micorrize arbuscolari, che opera come un'associazione simbiotica mutualistica, migliorano l'apporto di nutrienti alla pianta, rafforzando allo stesso tempo la resistenza agli stress abiotici e la protezione contro una serie di patogeni e parassiti.
L'obiettivo dello studio condotto dai ricercatori afferenti a diverse università ucraine è stato quello di valutare l’effetto dell'inoculazione micorrizica delle radici sulla crescita e sullo sviluppo di ciliegio, con l'intento di formulare strategie di gestione efficaci per la produzione frutticola.
La prova si è svolta in un frutteto situato nella sottozona della steppa meridionale dell'Ucraina, durante le stagioni vegetative tra il 2018 e il 2020.
Le tesi confrontate sono state:
- Controllo (senza inoculo)
- Inoculo di radici di ciliegio dolce con MycoApply SuperConcentrate 10 (endomicorriza)
- Inoculo di radici di ciliegio dolce con MycoApply Micronized Endo/Ecto.
Per questa ricerca sono stati impiegati metodi di ricerca sul campo, in laboratorio, biochimici, fisiologici e statistici. Nelle condizioni dell'Ucraina meridionale, la micorrizazione delle radici di ciliegio con MycoApply SuperConcentrate 10 ha facilitato la ristrutturazione dell'apparato fotosintetico delle foglie, l'aumento della superficie fogliare nel secondo anno dopo l'inoculazione e il miglioramento del regime idrico delle foglie nel primo anno dopo l'inoculazione.
L'inoculazione delle radici con MycoApply Micronized Endo/Ecto non ha avuto un impatto significativo sul contenuto complessivo di umidità delle foglie o sulla superficie fogliare del ciliegio dolce. Tuttavia, l'applicazione di MycoApply Micronized Endo/Ecto agli alberi ha determinato un aumento dell'1,3-11,8% della capacità di trattenere l'acqua delle foglie rispetto al gruppo di controllo.
Un aumento della concentrazione di potassio nelle foglie di ciliegio dolce è stato osservato nel secondo anno di indagine quando è stato effettuato l'inoculo delle radici con MycoApply Micronized Endo/Ecto. Questi risultati preliminari dimostrano come la micorrizazione radicale sia di tipo endomicorrizica che di tipo endo-ectomicorrizica contribuisca alla tolleranza del ciliegio alle condizioni ambientali aride.
I ricercatori sottolineano però che la presenza di livelli inadeguati di nutrienti e di umidità nel terreno la simbiosi con microrganismi può portare a effetti dannosi. Questo è dovuto al fatto che in condizioni limitanti il fungo micorrizico inizia a competere con la sua pianta ospiti per i nutrienti, diminuendone il rilascio verso la pianta.
In conclusione, l’inoculazione delle radici con funghi micorrizici può rappresentare una valida strategia di adattamento alle condizioni di scarsità idrica. Per facilitare ulteriormente il completo funzionamento della simbiosi micorrizica è necessario però pianificare interventi con fertilizzanti organici e irrigazione.
Ma la ricerca non si deve fermare qui: per promuovere lo sviluppo sostenibile dell'ortofrutticoltura, i prossimi studi dovranno focalizzarsi anche sulla valutazione della qualità dei frutti di ciliegio dolce utilizzando parametri biochimici.
Fonte: Gerasko T., Tymoshchuk T, Sayuk O, Rudenko Y, Mrynskyi І, Investigation of the response of sweet cherries to root mycorrhisation with biologics for sustainable horticulture development, Scientific Horizons, 26, 31/05/2023, 10.48077/scihor5.2023.76.
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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