Al fine di ricercare metodi di produzione sostenibili, migliorare gli aspetti quali-quantitativi della produzione e contrastare le più gravi avversità di tipo biotico e abiotico che affliggono la coltivazione del ciliegio (Drosophila suzukii e cracking dei frutti in particolare), si è avviato un progetto quadriennale (2021-2024), per indagare sui più innovativi metodi di protezione fisica disponibili (Monari 2021).
In particolare, ci si è posti l’obiettivo di analizzare le principali caratteristiche dei sistemi multifunzionali monoblocco, cioè quelle strutture realizzate da una copertura antipioggia, completata, nel perimetro, da una rete antinsetto. Rispetto ai sistemi multifunzionali monofila, già ampiamente sperimentati (Ghelfi 2016, Caruso 2019, Morandi, 2022) ma non particolarmente diffusi in Emilia-Romagna, si è ritenuto che il monoblocco potesse rappresentare un’alternativa più idonea per le aziende cerasicole regionali.
L’attività, tuttora in corso, è realizzata grazie ad una partnership fra Consorzio della Ciliegia IGP di Vignola, Consorzio Fitosanitario di Modena ed Università di Bologna. Il supporto finanziario per la realizzazione degli impianti sperimentali e per l’attività di ricerca, proviene dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Vignola, e, nell’ultimo biennio, dal “progetto Smile” coordinato da Rinova.
Le strutture multifunzionali sono state allestite presso i campi sperimentali di proprietà del Comune di Vignola, concessi in comodato gratuito al Consorzio della Ciliegia di Vignola in Provincia di Modena, area rinomata per la vocazionalità e l’alta specializzazione nella conduzione dei ceraseti da cui deriva l’alta qualità del prodotto (marchio IGP).
Obiettivi del progetto
I principali aspetti tecnici indagati nel progetto sono di seguito elencati:
- verifica della impermeabilità alle piogge e conseguente riduzione delle spaccature dei frutti di nuove tipologie di copertura antipioggia in cui il tradizionale film plastico viene sostituito con reti ultrafitte a doppio strato o monostrato;
- efficacia delle coperture nel controllo di D. suzukii e mosca del ciliegio, nella riduzione di input chimici per la difesa e verifica dell’insorgenza di eventuali effetti collaterali negativi;
- analisi delle alterazioni del regime termico, dell’umidità relativa, dello spettro luminoso dovuti all’effetto ombreggiante delle coperture e le influenze sugli scambi gassosi (fotosintesi, conduttanza stomatica, traspirazione), sulla biometria della pianta, sulla produzione e qualità dei frutti;
- risposta fisiologica e produttiva indotta dalle coperture sulle restituzioni irrigue, al fine di ridurre e migliorare la ripartizione degli input idrici;
- sostenibilità economico-ambientale delle soluzioni multifunzionali proposte a confronto con gli impianti tradizionali privi di copertura, utilizzando l’approccio del Life Cycle Assessment (LCA).
Immagine 1.
Le indagini si sono articolate su tre impianti sperimentali. Il primo monoblocco è stato realizzato nel 2021, su un appezzamento di ciliegio con una prova di confronto varietale di circa 6000 m². La rete per la protezione dal cracking è a doppio strato, completata, sul perimetro, da rete anti-Drosophila (1 mm²).
Il secondo impianto è stato realizzato nel 2022, su un appezzamento con una prova di portainnesti innestati su diverse varietà di circa 6000 m². In questo caso sono stati confrontati quattro diversi materiali di rete ultrafitta monostrato e doppio strato chiuse sul perimetro con rete anti-Drosophila. Infine, nel 2024, nella medesima area sperimentale, sono stati messi in opera due impianti di copertura monoblocco con rete ultrafitta monostrato, su appezzamenti di ciliegio a coltivazione biologica.
Impostazione delle prove
In questo lavoro, si riportano alcuni dei risultati parziali delle attività in corso con particolare riferimento al primo impianto sperimentale realizzato nel 2021 con “rete antipioggia doppio strato”. Per il consuntivo completo dell’attività svolta, si rimanda ad una successiva pubblicazione prevista alla fine del quadriennio di sperimentazione. L’impianto di copertura è stato realizzato in una collezione varietale di ciliegio ove sono presenti oltre 80 cultivar e selezioni in fase di valutazione, messa a dimora nel 2014. Il sesto d’impianto del ceraseto è di m (5,0x2,6), il portinnesto utilizzato Colt, la forma di allevamento palmetta libera.
La copertura multifunzionale è stata realizzata e messa in opera alla fine di aprile 2021 poco prima dell’invaiatura delle cultivar più precoci. È stata impiegata una rete anti-Drosophila di mm (1,18 x 0,97) integrata, nella parte superiore, da una rete doppia sovrapposta realizzata in Microtex del modello Acqua Stop® con funzione antipioggia.
L’impianto ha previsto l’applicazione di una doppia porta d’ingresso ed appositi corridoi nelle testate dell’appezzamento al fine di rendere massima l’ermeticità della struttura. All’interno della copertura è stato applicato un sensore (data logger) per raccolta dei principali dati microclimatici (Temperatura, Umidità relativa) all’altezza di 2,5 metri circa. La Bagnatura fogliare è stata calcolata utilizzando i dati dell’Umidità relativa > 80%. Inoltre, sono state posizionate quattro vasche di plastica per la raccolta dell’acqua e la verifica dell’impermeabilità del materiale di copertura, mentre all’esterno dell’impianto è stato istallato un pluviometro.
L'ombreggiamento generato dall'impianto di copertura multifunzionale è stato quantificato mediante un ceptometro AccuPAR LP-80. Questo strumento ha permesso di misurare la radiazione fotosinteticamente attiva (PAR) intercettata dalla copertura nelle sue differenti componenti. Infine, sono state posizionate trappole per il monitoraggio di D.suzukii e mosca del ciliegio.
I rilievi sui danni dei frutti da cracking, D.suzukii, e mosca del ciliegio sono stati comparati con un ceraseto confinante scoperto, coetaneo a quello in prova e gestito in Produzione Integrata con criteri simili a quello della prova con indicazioni fornite dalla medesima Agenzia di Consulenza per gli interventi agronomico-fitosanitari ordinari.
Le cultivar utilizzate le analisi comparate sono state otto: Burlat, Sweet Ariana, Sweet Lorenz, Samba, Grace Star, Ferrovia, Lapins e Staccato, con diversa epoca di maturazione funzionali a coprire l’intero arco produttivo (metà maggio-primi di luglio), individuate fra le più diffuse ed apprezzate dai produttori dell’areale vignolese.
Per il cracking dei frutti, si è proceduto individuando, per ciascuna cultivar, tre piante di vigoria e carica produttiva comparabili in cui sono state scelte 5-6 branche con diametro 30-40 mm poste a 1,5-2,0 metri di altezza. Su queste sono stati analizzati tutti i frutti presenti, dividendoli in sani e spaccati.
Mediamente sono stati conteggiati circa 300 frutti/tesi. Per l’andamento di D. suzukii sono state, settimanalmente, monitorate le catture degli adulti e, su un campione 100 frutti per cultivar, la presenza di ovodeposizioni e larve. Entrambi i rilievi sono stati effettuati al microscopio binoculare.
Immagine 2.
Risultati
I risultati ottenuti dall’indagine condotta nel triennio 2021-2023 mettono in evidenza le caratteristiche microclimatiche conseguite nella configurazione monoblocco “doppio strato” Acqua stop®. Per semplificarne la lettura e rendere più immediata la comprensione delle informazioni, si riportano i dati microclimatici aggregati ed espressi come media generale giornaliera.
Per quanto riguarda la temperatura, si evidenzia una riduzione rispetto allo scoperto (Immagine 3) a causa dell’ombreggiamento indotto dalle coperture particolarmente evidente nel 2023 (riduzione di circa 2 °C). Si registra invece un aumento dell’umidità relativa nella rete monoblocco rispetto allo scoperto con un incremento medio del triennio del 7% circa di °UR (Immagine 4).
Parallelamente, si osserva un aumento della bagnatura fogliare (espressa come numero di ore di °UR >80%) nelle tesi con rete monoblocco rispetto allo scoperto (Immagine 5).
Immagine 3: Effetti delle coperture monoblocco sulla temperatura media giornaliera dell’aria (°C) rispetto al ceraseto scoperto.
Immagine 4: Effetti delle coperture monoblocco sull’Umidità Relativa media giornaliera dell’aria (°UR) rispetto al ceraseto scoperto.
Immagine 5: Effetti delle coperture monoblocco sulla Bagnatura fogliare media giornaliera dell’aria (°UR >80%) rispetto al ceraseto scoperto.
- Ombreggiamento/fisiologia
La copertura utilizzata nella prova è costituita da una rete anti-drosofila posta sopra l'interfilare e avente un potere ombreggiante del 16%. Questa rete è integrata, nella parte sovrastante il filare, con una rete a doppio strato in Microtex, modello Acqua Stop®, che svolge una funzione antipioggia, e possiede un potere ombreggiante pari al 62% della luce trasmessa. Le proporzioni tra le due tipologie di reti sono di 1:1, ovvero 2 metri coprono l'interfilare e 2 metri in larghezza coprono le piante sul filare.
Dati ottenuti da una prova similare, anche se una specie differente, il melo, (Boini et al., 2023) hanno mostrato che, nonostante l'alto potere ombreggiante della rete antipioggia, l'integrazione tra queste due tipologie di reti ha determinato elevati i livelli di luce diffusa, limitando la quantità di luce diretta intercettata dalle piante di ciliegio nelle ore più calde della giornata.
Questo ha permesso di mantenere una piena funzionalità di assimilazione del carbonio, senza ridurne quindi l'attività fotosintetica delle piante, ma limitando la traspirazione. Tale configurazione consente la possibilità di ridurre gli apporti irrigui e di conseguenza aumentare l'efficienza nell'uso dell'irrigazione.
- Impermeabilità delle coperture ed influenze sulle spaccature dei frutti
La riduzione media dei danni da cracking delle otto cultivar in prova (Immagine 6) rilevata nell’impianto coperto rispetto al controllo scoperto è molto evidente con percentuali che variano in base alle precipitazioni dell’annata considerata. In particolare, nel 2023 durante il periodo di raccolta del ciliegio (bimestre maggio-giugno) si sono registrati quasi 400 mm di pioggia, con danni molto elevati (60% di spaccature circa) sull’impianto scoperto, mentre nel monoblocco l’incidenza % media di cracking è risultata contenuta al 16%. La tenuta all’acqua della copertura antipioggia in prova ha evidenziato un livello di impermeabilità di poco inferiore al 100% (Immagine 7).
Immagine 6: % cracking medio delle 8 cultivar in prova e precipitazioni rilevate nel triennio 2021-2023 (bimestre maggio-giugno).
Immagine 7: Impermeabilità media della copertura “Acqua-stop®” misurata nel triennio 2021-2023 (Bimestre maggio-giugno).
- Controllo di Drosophila suzukii ed altre avversità
Nell’Immagine 6, si riportano i risultati relativi ai danni causati da D.suzukii espressi come media delle otto cultivar oggetto della sperimentazione. Si evidenzia un pieno controllo dell’insetto con l’impiego delle reti multifunzionali rispetto a quanto rilevato nel ceraseto scoperto gestito con difesa insetticida chimica tradizionale.
Questo dato viene confermato anche dai rilievi sulle catture (Immagine 6) che sono azzerate nelle coperture rispetto all’azienda scoperta. Il pieno controllo del moscerino asiatico con reti multifunzionale è stato possibile con una riduzione degli insetticidi, dopo la messa in opera delle coperture, superiore al 75% (Immagine 7) prendendo come riferimento la difesa impiegata su una cultivar tardiva quale Lapins.
La strategia di impiego delle reti prevede la chiusura dell’impianto poco prima dell’inizio invaiatura della cultivar più precoce. A seguire l’applicazione di 2 interventi insetticidi abbattenti per azzerare la popolazione residua presente nell’ambiente protetto. La verifica dell’efficacia del sistema viene realizzata, con monitoraggio dei voli e la presenza di ovodeposizioni sui frutti delle varietà prossime alla maturazione.
La riduzione degli interventi fungicidi per il controllo della monilia dei frutti è inferiore rispetto agli insetticidi ed influenzata dall’andamento climatico stagionale. Infatti, a fronte di una riduzione dei danni da cracking rispetto allo scoperto, si è osservato un incremento dell’umidità relativa e quindi delle condizioni predisponenti le infezioni di monilia dei frutti.
Infine, non si sono registrati problemi relativi ad altre avversità, in funzione del pieno controllo di mosca del ciliegio, cimice asiatica, danni da uccelli ed infestazioni di ragnetto rosso.
Immagine 8: Danno medio da D.suzukii rilevato sulle otto cultivar in prova nel triennio 2021-2023.
Immagine 9: Andamento catture D.suzukii, rilevate nell’appezzamento scoperto. Triennio 2021-2023. Nessuna cattura rilevata nel monoblocco.
Immagine 10: Riduzione % di insetticidi e fungicidi nelle coperture multifunzionali rispetto allo scoperto su una cultivar tardiva (Lapins). Dati relativi al bimestre maggio-giugno (Triennio 2021-2023).
Considerazioni conclusive
I risultati ottenuti nel triennio di sperimentazione si possono considerare positivi e promettenti ai fini di una validazione delle protezioni multifunzionali e del conseguente largo impiego di questa tecnica. Mentre il modello monofila è stato già validato e sono disponibili solide informazioni che ne hanno evidenziato pregi e difetti, è sull’impianto monoblocco che si è concentrata la presente indagine. Di seguito si riportano in sintesi i principali risultati:
- condizioni microclimatiche migliorative rispetto ai tradizionali film plastici con riduzione della °T media e leggero incremento di °UR.
- buona protezione dai principali insetti nocivi (D.suzukii e mosca del ciliegio) con drastica riduzione degli interventi insetticidi.
- impermeabilità dalle precipitazioni prossima al 100%, e conseguente riduzione dal cracking anche in condizioni estreme come quelle del 2023.
- buona ermeticità con possibilità di svolgere le operazioni colturali all’interno della struttura grazie alla presenza dei corridoi e precamera ingresso.
- protezione da grandine e uccelli.
- sistema idoneo per qualunque forma di allevamento/portinnesto compresi quelli in volume.
- oltre il 60% di ombreggiamento nelle ore centrali della giornata. Nonostante le alte percentuali di riduzione della luce in questa sezione del frutteto, la porzione di rete posta nella parte interfilare, con sole caratteristiche antigrandine/antinsetto permette, grazie a percentuali di ombreggiamento molto inferiori, garantisce una ottima diffusione della luce.
Immagine 11.
Le informazioni raccolte sono già abbastanza esaustive e la tecnica proposta si è dimostrata in grado di contrastare efficacemente importanti problematiche quali i fenomeni di cracking e le infestazioni del moscerino asiatico con importanti riduzioni di impiego di insetticidi. L’attività è ancora in corso, pertanto i risultati fino ad oggi ottenuti dovranno essere confermati nei prossimi anni di sperimentazione. Sarà anche necessario ottenere ulteriori informazioni relative ad altri effetti collaterali, fra cui eventuali infestazioni di afide nero, ragnetto rosso (Tetranychus uticae), cimice asiatica.
Sarà quindi interessante approfondire ulteriormente le informazioni sugli effetti dell’ombreggiamento delle coperture e sugli aspetti della fisiologia delle piante, oltre che sui costi e la relativa convenienza economica. Inoltre, si proseguirà la valutazione dei nuovi modelli di protezione monostrato relativamente alla loro applicabilità e convenienza economica rispetto al doppio strato. Infine, si completeranno le indagini sulle possibilità di un impiego delle coperture multifunzionali per garantire risultati soddisfacenti in condizioni di agricoltura biologica.
Fonte: Fonte: S. Caruso, L. Casoli, V. Monari, I. Ansaloni, L. Manfrini, Quali sono gli effetti positivi delle reti monoblocco su ciliegio, L’Informatore Agrario, 2024.
Immagini: SL Fruit Service, Consorzio Fitosanitario di Modena, Regione Emilia Romagna
Stefano Caruso, Luca Casoli - Consorzio Fitossanitario Provinciale di Modena
Valter Monari, Ivan Ansaloni - Consorzio Ciliegia I.G.P di Vignola
Luigi Manfrini - Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari, Università di Bologna
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