Un progetto con supporto internazionale apre la strada a una strategia innovativa per ridurre l’impatto della mosca dai piccoli frutti.
Il Cile rafforza il suo ruolo guida in Sudamerica nell’applicazione della biotecnologia per il controllo sostenibile delle avversità in frutticoltura. Durante la Seconda Riunione di Coordinamento del progetto FAO/IAEA dedicato al miglioramento delle tecniche di allevamento e rilascio di Drosophila suzukii per i programmi SIT, tenutasi a Mendoza dal 3 al 7 novembre 2025, la Fundación para el Desarrollo Frutícola (FDF) ha presentato i progressi del proprio programma di lotta attraverso la Tecnica dell’Insetto Sterile (TIE).
Carolina Yáñez, agronoma dell’Area di Entomologia Cuarentenaria della FDF, ha illustrato lo stato di avanzamento dell’iniziativa cilena, avviata con il sostegno dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) e in cooperazione tecnica con ISCAMEN – l’Istituto di Sanità e Qualità Agroalimentare di Mendoza.

TIE: biotecnologia mirata e sostenibile
La TIE prevede il rilascio di maschi sterili che, accoppiandosi con femmine selvatiche, impediscono la riproduzione e contribuiscono a ridurre le popolazioni del fitofago. Si tratta di una tecnica specie-specifica, compatibile con i principi della produzione integrata e in grado di ridurre la dipendenza dagli insetticidi. In ambito internazionale, il programma FAO/IAEA promuove l’adozione della TIE attraverso manuali operativi, protocolli di qualità e linee guida condivise.
Il progetto cileno si trova in una fase avanzata di preparazione: validazione dei protocolli, definizione logistica, ottenimento dei permessi necessari e adattamento della tecnologia alle condizioni agroecologiche locali. Il materiale sterile verrà fornito dalla bioplanta Santa Rosa di ISCAMEN, mentre il laboratorio di quarantena FDF a Quilicura svolgerà i controlli di qualità su sterilità, emergenza, capacità di volo e vitalità degli insetti.
Cooperazione strategica con l’Argentina
La collaborazione con ISCAMEN rappresenta un asset operativo fondamentale: l’istituto argentino dispone di infrastrutture all’avanguardia per l’allevamento e l’irradiazione di insetti, oltre a un’esperienza consolidata nell’applicazione della TIE in contesti agricoli sudamericani. Questo scambio tecnico accelera l’apprendimento e garantisce standard elevati per i test su campo.
Nel frattempo, il Servizio Agricolo e Zootecnico del Cile (SAG) mantiene attivo un programma di sorveglianza e contenimento della D. suzukii, classificata come “presente con distribuzione ristretta” nelle principali regioni cerasicole: O’Higgins, Maule, Ñuble e La Araucanía. Il coordinamento con SENASA argentino nel quadro FO-AR rafforza ulteriormente le sinergie tecniche transfrontaliere.
Dati alla mano: monitoraggi e primi risultati
Dal 2022 al 2025, la FDF ha realizzato una rete di monitoraggio in 50 frutteti di ciliegio per valutare la densità di popolazione e calibrare le future strategie di rilascio. Durante la stagione 2024-25 si è registrato un incremento della pressione del parassita di 0,35 CTD, con prevalenza di esemplari femminili – un fattore che sottolinea l’urgenza di intervenire con soluzioni come la TIE per limitarne la capacità riproduttiva.
Le attività si concentrano nelle regioni a più alta vocazione cerasicola, dove l’introduzione della TIE sarà complementare a tecniche di gestione integrata (MIP), che includono coperture fisiche, pratiche agronomiche e difesa fitosanitaria mirata.
Verso le prime liberazioni in campo
Nel corso del primo anno, il progetto ha già completato fasi fondamentali: sviluppo dei protocolli di quarantena, definizione del confezionamento e del trasporto del materiale sterile, avvio delle procedure per le autorizzazioni con SAG. L’obiettivo è avviare le prime liberazioni controllate sul territorio cileno una volta completate le verifiche tecniche e normative, seguendo le buone pratiche stabilite dalla IAEA.
Secondo quanto dichiarato da Carolina Yáñez, le prove effettuate in Argentina da ISCAMEN e INTA – con cui FDF collabora attivamente – confermano l’efficacia della TIE sia in laboratorio che in campo aperto, aprendo la strada alla sua applicabilità su scala regionale nel Cono Sud.
Una nuova frontiera per la protezione delle ciliegie
Con la Drosophila suzukii sempre più minacciosa per ciliegie e piccoli frutti, il Cile punta a ridurre l’uso di fitofarmaci grazie alla biotecnologia. L’adozione della TIE rappresenta un cambio di paradigma, in linea con le esigenze dei mercati internazionali: produzione più pulita, maggiore tracciabilità e sostenibilità ambientale. Il lavoro sinergico tra enti pubblici, centri di ricerca e cooperazione transfrontaliera rafforza il percorso verso una frutticoltura sempre più resiliente e competitiva.
Fonte: www.diariofruticola.cl
Fonte immagine: Agroscope
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