Il mercato frutticolo indiano sta vivendo una trasformazione straordinaria: negli ultimi cinque anni, le importazioni di frutta sono aumentate dell’800%, aprendo nuove prospettive per prodotti premium come le ciliegie. Un trend che non è sfuggito agli operatori globali del settore, pronti a soddisfare la crescente domanda di una popolazione giovane e sempre più orientata al benessere.
Il boom della frutta in India
Durante il recente Global Cherry Summit 2025, Monica Nain, responsabile promozioni della rinomata Strat Sure Associates, ha descritto l’India come un “continente più che un Paese”, caratterizzato da una straordinaria varietà di culture, lingue e abitudini alimentari.
Con 1,4 miliardi di abitanti e un PIL in crescita dell’8,2% annuo, l’India si conferma un terreno fertile per l’espansione del consumo di frutta esotica. Le nuove generazioni, in particolare la fascia tra i 20 e i 30 anni con capacità di spesa, si mostrano sempre più aperte a sperimentare sapori internazionali e salutistici.
La rivoluzione digitale ha un ruolo centrale: l’e-commerce e il cosiddetto “quick commerce” (consegne ultrarapide in 10-30 minuti) stanno cambiando le abitudini di acquisto, favorendo l’accesso a frutta fresca e di alta qualità anche nelle metropoli congestionate.
Ciliegie cilene protagoniste
Tra i principali esportatori di ciliegie in India spicca il Cile, che dal 2015 ha visto crescere le spedizioni da 29 a 85 tonnellate metriche. Con una quota di mercato del 28%, il Cile si colloca subito dietro l’Afghanistan (56%), seguito da Iran, Stati Uniti e Turchia.
Il vantaggio competitivo del Cile risiede non solo nella controstagionalità, ma anche in un accordo commerciale che prevede zero dazi, rispetto al 30% imposto ad altri Paesi. La produzione locale indiana, concentrata in tre stati settentrionali, copre solo i mesi estivi (aprile-giugno) e non è ancora sufficiente a soddisfare la domanda urbana di fascia alta, soprattutto nei periodi festivi come Natale, Capodanno e San Valentino.
All’orizzonte, però, si profila la concorrenza dell’Australia, che entro due anni potrà esportare senza dazi, con tempi di transito più brevi (20-25 giorni contro i 50-55 del Cile).
Sfide logistiche e strategie
Nonostante le prospettive rosee, il mercato indiano presenta sfide non trascurabili: carenza di infrastrutture refrigerate, sensibilità ai prezzi e competizione con frutti locali più economici, come le fragole.
Per affrontare queste criticità, i produttori stanno puntando su strategie di posizionamento premium: le ciliegie vengono promosse come prodotto di lusso, simbolo di benessere e regalo raffinato. Collaborazioni con celebrity, influencer e chef noti stanno contribuendo a costruire un’immagine aspirazionale, aumentando l’appeal delle ciliegie tra i consumatori benestanti delle metropoli di fascia alta.
India, nuova frontiera
Con un mercato sempre più maturo e retailer desiderosi di ampliare l’offerta, l’India rappresenta una nuova frontiera per i player globali delle ciliegie. L’esperienza cilena sul mercato asiatico e le innovazioni logistiche potrebbero diventare esempi preziosi anche per le aziende europee, Italia compresa, pronte a cogliere le sfide e le opportunità di questo gigante emergente.
Fonte: portalfruticola.com
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