Nel cuore dell’estate kashmira, breve ma intensa, le ciliegie maturano prima che altrove, offrendo uno sguardo precoce sulle potenzialità di un comparto agricolo che unisce tradizione e innovazione.
Tra sfide climatiche, nuovi modelli colturali e infrastrutture ancora carenti, i coltivatori del distretto di Ganderbal scommettono sul futuro del loro "oro rosso".
Dove tutto ha inizio: Gutlibagh, terra di ciliegie
In questo villaggio remoto, ai margini della strada per Ganderbal, gli alberi carichi di frutti rosso scuro ondeggiano nel vento. Gli agricoltori, uomini e donne, si muovono con destrezza tra i rami, raccogliendo con cura i primi frutti della stagione.
Qui, la raccolta di ciliegie e fragole è la prima entrata economica dell'anno, anche se la fragola è una novità recente.
Nisar Ahmed, proprietario di un frutteto da anni, ha visto il suo raccolto dimezzarsi a causa delle piogge fuori stagione durante la fioritura. Dal 2018 ha adottato la coltivazione ibrida, con varietà più resistenti e con shelf life fino a 5-7 giorni, contro i 1-2 giorni delle varietà locali.
Tuttavia, lamenta la mancata risposta del dipartimento ortofrutticolo alla sua richiesta di analisi del suolo.
Non tutti i coltivatori sono pronti a rinunciare alle varietà tradizionali: Altaf Hussain Khan, commerciante da oltre dieci anni, difende il gusto superiore delle ciliegie storiche, ancora coltivate insieme a mele e noci dalla sua famiglia.
Un mercato quotidiano senza catena del freddo
Ogni giorno da Gutlibagh partono tra le 3.000 e 4.000 cassette di ciliegie, destinate principalmente a Srinagar, con quantità minori verso le città indiane e una piccola parte esportata.
Ma senza celle frigorifere, la deperibilità resta un grande limite. Le difficoltà nella gestione del trasporto refrigerato verso mercati come Mumbai compromettono la competitività del prodotto.
Le varietà più coltivate sono Mishri, Mahmali e Double, con la Mishri che può durare fino a 10 giorni. Tuttavia, l'80% della produzione resta in Kashmir, per mancanza di infrastrutture adeguate.
Sfide climatiche e rendimenti in calo
Eventi estremi come grandinate, piogge intense e insetti hanno ridotto le rese. Mohammad Jaffar Khan racconta che un albero impiega 15-20 minuti per essere raccolto e che servono oltre sette anni per rendere produttivo un frutteto.
Con i prezzi scesi da 250 a 80 rupie (da circa 2,80 € a 0,90 €) a cassetta, molti agricoltori non coprono più nemmeno i costi.
Secondo il Direttore dell'Ortofrutticoltura del Kashmir, il calo del turismo ha influito negativamente sulle vendite, soprattutto lungo l’asse verso Sonamarg, un tempo popolato da centinaia di bancarelle.
Il potenziale produttivo: numeri e territori
Con 2.952 ettari coltivati e una produzione di oltre 23.000 tonnellate annue, il Kashmir rappresenta il 95% della produzione indiana di ciliegie.
Le aree principali sono Ganderbal, Srinagar, Baramulla, Shopian e Bandipora, coinvolgendo circa 14.000 famiglie agricole.
Secondo i dati 2024-25, Ganderbal guida con 9.094 tonnellate da 1.165 ettari, seguita da Shopian (4.927 ton), Srinagar (3.167 ton) e Baramulla (3.103 ton).
Le condizioni ideali includono inverni freddi con almeno 1.000 ore sotto i 7°C e estati fresche e asciutte.
Transizione verso l’alta densità e varietà esotiche
Il passaggio alle piantagioni ad alta densità, con varietà come Regina e Mishri, sta rispondendo alla domanda di frutti più grandi, sodi e dolci.
Sostenuti da programmi pubblici, i coltivatori adottano sistemi protettivi come reti antigrandine e dissuasori per uccelli. Le nuove varietà più diffuse includono anche Kordia, Lapin e Schneiders.
Tuttavia, la mancanza di una catena del freddo e di impianti di idroraffreddamento limita l’export. Attualmente, circa 4.800 tonnellate vengono trasformate in conserve e prodotti dolciari per i mercati di Delhi, Mumbai, Ahmedabad, Kolkata e altri.
Un futuro tra innovazione e adattamento climatico
La breve finestra di raccolta (20-25 giorni) è oggi estesa grazie alla ricerca su varietà tardive e resistenti alle piogge. SKUAST ha introdotto cultivar come Bing per diversificare i tempi di maturazione.
Secondo i professori Khalid Mushtaq e Munib Ur Rehman, la chiave è l’adozione di frutteti HD, l’integrazione di impollinatori compatibili, la nutrizione di precisione (zinco e boro), irrigazione a goccia e il raffreddamento precoce.
Serve anche una filiera integrata, con cooperative, tracciabilità, branding e certificazione bio, per portare le ciliegie kashmire sui mercati internazionali.
Verso nuovi orizzonti: il primo treno del fresco
Un segnale concreto arriva dal 3 giugno 2025: per la prima volta, un treno agroalimentare trasporterà 24 tonnellate di ciliegie dal Kashmir a Mumbai.
Una svolta logistica che apre nuove possibilità per la frutta fresca della regione.
Fonte: kashmirlife.net
Fonte immagine: Bilal Bahadur
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