Dopo un 2024 disastroso per le ciliegie del Michigan, c’è finalmente aria di cambiamento. A guidare la rinascita è la Michigan Cherry Grower Alliance, fondata da Leisa Eckerle-Hankins, che ha già conquistato attenzione politica e risultati concreti per il settore.
Un’alleanza nata dal momento più buio
Se si chiedesse a un produttore di ciliegie del Michigan quali siano stati gli anni peggiori, il 2012 e il 2024 emergerebbero subito: il primo segnato dal totale fallimento del raccolto di amarene, il secondo così grave per le ciliegie dolci da indurre il Dipartimento dell’Agricoltura USA (USDA) a dichiarare lo stato di calamità per l’industria.
Ma proprio nel bel mezzo della crisi del 2024 nasce la Michigan Cherry Grower Alliance, un’alleanza di coltivatori determinati a cambiare rotta. Fondata da Leisa Eckerle-Hankins, l’Alleanza ha riunito 65 produttori lo scorso marzo a Williamsburg, raccogliendo via via sempre più adesioni e attirando l’interesse di figure politiche come il senatore Gary Peters, il deputato Jack Bergman e la rappresentante statale Betsy Coffia, oltre a influenzare enti di settore come il Cherry Marketing Institute (CMI) e il Cherry Industry Administrative Board (CIAB).
Nuovo marketing e una visione più moderna
Ad aprile 2025, l’Alleanza ha già portato a casa cambiamenti significativi: il CIAB e il CMI hanno nominato Amy Cohn, dietista con un passato ventennale in General Mills, come nuova presidente, e hanno ingaggiato l’agenzia Curious Plot, specializzata in agroalimentare e parte del colosso Land O’Lakes.
“Eravamo fermi da anni, serviva una scossa,” racconta Eckerle-Hankins. “Curious Plot, grazie alla sua esperienza nel settore agricolo, può aiutarci davvero a spingere i consumi di ciliegie.”
Prezzi sostenibili per i produttori
Oltre al marketing, l’Alleanza si concentra su un tema cruciale: il prezzo. “Il minimo per sopravvivere è 30-35 centesimi (circa 0,28-0,33 Euro) a libbra (circa 0,45 kg) per le amarene,” spiega Eckerle-Hankins, mentre attualmente i prezzi oscillano tra i 12 e i 20 centesimi (circa 0,11-0,19 Euro).
Tuttavia, c’è ottimismo: le scorte di riserva, utilizzate per tamponare la scarsità del 2024, sono quasi esaurite, e questo potrebbe favorire un incremento dei prezzi per il raccolto 2025.
Una stagione promettente (nonostante le incognite)
Dal punto di vista climatico, le premesse per il 2025 sembrano buone: “La stagione non è partita in anticipo, e questo ci mette al riparo dalle gelate tardive,” commenta Eckerle-Hankins.
Tuttavia, incombono nubi sul fronte dei costi, in particolare per il potassio, fertilizzante importato per l’85% dal Canada e ora soggetto a dazi. “Ci vorranno cinque anni per avere una produzione locale: nel frattempo, siamo sotto pressione,” avverte Eckerle-Hankins.
Conclusione
Nonostante le difficoltà, la Michigan Cherry Grower Alliance rappresenta un segnale positivo per l’intero comparto. Con strategie di marketing innovative, una maggiore attenzione ai prezzi e un occhio vigile sui temi internazionali, i produttori del Michigan puntano a riportare la ciliegia al centro della scena, trasformando le sfide in opportunità.
Fonte: leelanauticker.com
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