Uno studio condotto tra il 2023 ed il 2024 in Moldavia ha analizzato il comportamento agronomico di cinque varietà di ciliegio dolce — “Kordia”, “Regina”, “Summit”, “Sharetta” e “Sweet Stephany” — innestate su portainnesto nanizzante “Gisela 6” e coltivate in un impianto super-intensivo situato nella regione settentrionale della Repubblica della Moldavia, precisamente a Sturzeni, distretto di Riscani.
Il ceraseto, impiantato nel 2018 con sesto 4x1 m (densità 2500 piante/ha), adotta una moderna forma di allevamento a “slender spindle” con esposizione nord-sud, irrigazione a goccia, copertura antigrandine, gestione inerbita tra le file e lavorazione del terreno lungo le file.
Obiettivi e varietà analizzate
L’obiettivo principale dello studio è stato valutare le differenze di produttività, qualità e caratteristiche tecnologiche dei frutti in funzione della varietà. I rilievi hanno evidenziato una netta superiorità produttiva delle varietà “Summit”, “Sweet Saretta” e “Sweet Stephany”, che hanno raggiunto rese medie comprese tra 18,38 e 19,59 t/ha, rispetto alle varietà “Kordia” e “Regina”, le cui rese si sono attestate tra le 12,71 e le 13,22 t/ha.
La produttività per albero ha mostrato lo stesso andamento: nel sesto anno d’impianto, le varietà più produttive hanno raggiunto valori di 8,27 – 9,12 kg/albero, mentre “Kordia” e “Regina” si sono fermate a 6,85 e 5,72 kg/albero, rispettivamente.
Immagine 1. Sweet Stephany
Qualità dei frutti
I dati qualitativi confermano anch’essi la superiorità di alcune varietà rispetto ad altre: i frutti di “Sweet Stephany” e “Summit” hanno mostrato dimensioni maggiori 30,82 e 30,48 mm, pesi più elevati 12,11 g e 11,92 g, ed un buon contenuto di solidi solubili, 19,05 e 18,93 %Brix, parametri molto importanti per la vendita di prodotto fresco, soprattutto sul mercato europeo.
La durezza della polpa (misurata con AGROSTA 100) è risultata ottimale per tutte le varietà, (compresa tra 3,04 e 3,29 kg/cm2), con valori leggermente superiori nelle varietà “Sweet Saretta” e “Regina”.
L’acidità titolabile ha mostrato variazioni marginali tra le cultivar, oscillando tra 0,57 e 0,67 g di acido malico per 100 g di frutto fresco.
Immagine 2. Sweet Saretta
Conclusioni e implicazioni economiche
Lo studio mostra che la scelta varietale gioca un ruolo determinante nel successo economico dei ceraseti moderni, in quanto incide direttamente sulla produttività, sulla qualità visiva e organolettica dei frutti e sulla loro idoneità alla commercializzazione.
Le varietà “Summit”, “Sweet Saretta” e “Sweet Stephany”, grazie alle loro elevate e stabili prestazioni, risultano particolarmente adatte alla coltivazione negli impianti super-intensivi della Moldavia e rappresentano una proposta valida alle richieste del mercato attuale, sempre più orientato verso frutti grandi, dolci, con buona consistenza e visivamente attraenti.
Le differenze produttive tra le varietà sono risultate statisticamente significative, considerando anche le variazioni annuali dovute a fattori climatici. Inoltre, è bene sottolineare che l’integrazione tra selezione varietale, tecniche agronomiche avanzate e gestione di precisione degli input sono punti fondamentali per il futuro della cerasicoltura, al fine ottenere rese elevate ed eccellente qualità.
In questo modo, la coltivazione del ciliegio può continuare ad essere una scelta strategica per l’ortofrutticoltura moderna negli ambienti pedoclimatici adatti. I risultati di questo studio offrono informazioni utili per agronomi, tecnici e imprenditori agricoli impegnati nella pianificazione di nuovi impianti cerasicoli, specialmente in Moldavia.
Fonte: Bălan, V., Russu, S., & Bilici, I. (2024). The yield, quality and utilization of sweet cherries. Annals of the University of Craiova, Biology, Horticulture, Food products processing technology, Environmental engineering, 29(65).
Andrea Giovannini
Università di Bologna
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