I danni da gelate tardive: i risultati di 24 anni di osservazioni

30 mag 2023
2007

Tra tutti gli interessanti argomenti trattati al 9° Simposio Internazionale sul Ciliegio (Pechino, 22-25 maggio 2023), i ricercatori hanno discusso anche gli effetti delle gelate tardive su fiori e frutti di ciliegio. In questo articolo riportiamo il lavoro che il dottor Guowei Nie e il suo team hanno svolto negli ultimi decenni su questo problema emergente. 

Infatti, a causa degli attuali cambiamenti climatici, l'aumento delle temperature medie invernali sta portando ad un anticipo della fioritura delle colture frutticole, il che significa una maggiore suscettibilità alle gelate tardive. A seconda della gravità della gelata, i danni possono portare a una riduzione della produzione di frutta o addirittura, nei casi peggiori, alla perdita completa del raccolto. 

Ciliegio - danni da gelo

Per questo motivo, le gelate tardive – ed i conseguenti danni sui frutti – stanno diventando un importante fattore di limitazione della coltivazione del ciliegio.

Presso l'Istituto di Pomologia dell'Università Agraria di Shanxi (Cina), sono stati monitorati su ciliegio i danni da gelo per 24 anni, al fine di scoprire quanto spesso si verificano e quali fattori li influenzano. 

I dati sono stati poi combinati con i dati meteorologici pertinenti, estremamente importanti per la regionalizzazione culturale del ciliegio dolce e la prevenzione delle lesioni da congelamento. 

Le varietà esaminate sono state "Hongmanao", "Hongdeng", "Hongyan", "Longguan", "Youyi" e "Tieton".

Il tasso di danno da congelamento viene calcolato come il rapporto tra il numero di fiori (o frutti) danneggiati ed il numero totale di fiori (o frutti) esaminati.

Ciliegio - danni da gelate tardive

I danni da gelo possono essere classificati in uno dei seguenti 5 livelli:

  • Livello 0: nessun danno
  • Livello 1: lieve danno da congelamento <20%, senza impatto sulla resa finale.
  • Livello 2: gravi danni da congelamento, con una gamma di danni compresa tra il 20 e il 50%.
  • Livello 3: danno da congelamento estremo, con una gamma di danni compresa tra il 50 e il 90%.
  • Livello 4: tasso di congelamento > 90%, senza raccolta.

La letteratura sul ciliegio suggerisce che la temperatura critica per il congelamento del ciliegio in inverno è di -20°C, al di sotto della quale i rami di grandi dimensioni subiscono gravi danni da congelamento. 

Ciliegio - danni da gelate tardive

Tuttavia, non è chiaro se le gemme a fiore a questa temperatura siano suscettibili o meno. I risultati di questo studio possono essere riassunti in base al periodo dell'anno (ricordando che sulle varietà considerate in questo studio la fioritura avviene in aprile):

  • Inizio marzo. Nel 2004, 2005 e 2010 si sono registrate temperature inferiori a -10°C. Solo nel 2010 le gelate hanno causato la perdita completa della produzione. Tuttavia, le analisi anatomiche hanno mostrato che solo l'11,6% delle gemme a fiore era congelato, suggerendo che le basse temperature all'inizio di marzo non hanno alcun effetto sulla produzione.
  • Metà marzo. La temperatura è scesa sotto i -10 °C nel 2007 e nel 2016. Non si sono verificati gravi danni da gelo nel corso dei due anni e la resa non è diminuita in modo significativo.
  • Fine marzo. Nel 1998, 1999, 2001 e 2002 la temperatura di fine marzo è scesa al di sotto dei -5°C. Tutte le gemme da fiore hanno subito un certo grado di danni da gelo, ma ciò non ha comportato una diminuzione significativa della resa.
  • Inizio aprile. Le basse temperature di inizio aprile sono state registrate nel 1998, 1999, 2000, 2002 e 2015. In tutti i casi si sono verificati danni da gelo di vario grado, ma non hanno causato riduzioni significative della resa.

Ciliegio - danni da gelate tardive

In conclusione, sebbene i danni da gelo dipendano anche dalla varietà e dall'altezza della pianta monitorata, i risultati hanno mostrato come le basse temperature prima dell’apertura delle gemme influenzino raramente la resa finale del raccolto, mentre quando le temperature scendono sotto i -4°C sia ad inizio che a metà aprile, si verificano gravi danni ai fiori e/o ai giovani frutti, che nei casi peggiori portano alla completa assenza di produzione.

Melissa Venturi
Università di Bologna (IT) 


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