Aragona è la prima comunità autonoma produttrice di ciliegie con una media annuale di quasi 50.000 tonnellate che rappresentano il 41% della produzione nazionale totale.
A causa dell’insolito caldo invernale, quest’anno la fioritura è stata anticipata, come si è potuto osservare nei vari percorsi turistici organizzati nelle tre province aragonesi per vedere i ciliegi in fiore.
Questo lascia presagire un buon raccolto in attesa di vedere come evolverà l’allegagione o se eventuali intemperie, come gelate tardive o le abbondanti piogge cadute di recente, possano incidere sulla produzione.
Figura 1. Impianto di ciliegi allevato a vaso basso spagnolo
Il settore è preoccupato per i prezzi, gli alti costi di produzione e le difficoltà a trovare manodopera e sistemazioni per i lavoratori.
Problemi assicurativi e coltivazioni
Un altro problema riguarda le assicurazioni agricole che, secondo UAGA, “sono state aumentate ed è stata esclusa la copertura per lo spacco della ciliegia”, ossia l’agricoltore non riceverà indennizzi in caso di piogge.
Inoltre, la stessa organizzazione agricola ha segnalato che Agroseguro non consente ai frutticoltori della comarca di Calatayud, che hanno denunciato sinistri negli ultimi anni, di stipulare un’assicurazione contro i danni da gelo e pioggia.
Figura 2. Alta densità di impianto con forma di allevamento a Solaxe
Possono solo sottoscrivere il modulo per la grandine e rischi eccezionali, come vento uraganato o inondazioni.
La ciliegia rappresenta il 24% del totale della frutta dolce coltivata in Aragona, con circa 13.253 ettari destinati alla coltivazione tra 4.115 di terreno secco e 9.138 di irrigazione.
Varietà e territori produttivi
Le principali comarche produttrici sono Calatayud, Valdejalón, Ribera Baja del Ebro, Bajo Cinca, Aranda, Campo de Cariñena, Campo de Daroca, Cinca Medio e Bajo Aragón-Caspe.
In Aragona si coltivano più di cento varietà di ciliegie che favoriscono una maturazione scaglionata e permettono di estendere il periodo di raccolta da maggio ai primi giorni di agosto.
Figura 3. Coperture retrattili antipioggia
Le varietà più importanti sono Lapins, Frisco, Nimba, Red Pacific, Sweet Ariana, e due antiche varietà pregiate: Burlat e Napoleón.
La principale differenza tra esse è il periodo di raccolta. La stagione inizia in primavera e si estende fino all’estate, raggiungendo il massimo splendore tra maggio e giugno.
Le zone e le varietà locali
Le più precoci sono le ciliegie della comarca del Bajo Aragón–Caspe, in particolare nei territori di Caspe, Maella, Mequinenza o Chiprana. Con circa 1.328 ettari coltivati, la produzione media della ciliegia precoce di Caspe, delle varietà Burlat e Carly, è compresa tra 8.000 e 10.000 kg per ettaro.
A seguire arriva la campagna della zona di Fraga, delle comarche del Bajo Cinca, Cinca Medio e La Litera. Un po’ più tardi si raccolgono quelle di Valdejalón e infine quelle prodotte nella comarca di Calatayud, nelle valli dei fiumi Jalón, Jiloca e Manubles.
Con circa 3.300 ettari, distribuiti in oltre 20 comuni, 63 operatori tra produttori e commercianti, le comarche di Calatayud e dell’Aranda sono le principali zone produttrici di ciliegie dell’Aragona.
Figura 4. Ceraseto in serra riscaldata
Il raccolto annuale si aggira tra nove e dieci milioni di kg. Agricoltori, cooperative e aziende, con il supporto del Governo dell’Aragona, hanno promosso la creazione di un marchio di qualità sotto la forma di Indicazione Geografica Protetta (IGP) o Denominazione di Origine Protetta (DOP).
Marchio di qualità e export
Guida l’iniziativa l’Associazione per la Promozione della Ciliegia della Comunità di Calatayud e della comarca dell’Aranda. Nell’ultimo incontro con il settore, l’assessore all’Agricoltura, Javier Rincón, ha promesso il sostegno del governo aragonese per creare un marchio di qualità, assicurando che il finanziamento non sarà un problema.
Si tratta di una ciliegia coltivata in altura con caratteristiche organolettiche speciali che la distinguono dalle altre. Hanno un calibro superiore, si distinguono per dimensione e aspetto, livelli ottimali di zucchero e consistenza, che le rendono un prodotto ideale per il mercato nazionale e internazionale.
La raccolta di questa ciliegia è più tardiva, un fattore decisivo nei mercati in cui viene venduta, poiché influisce anche sul prezzo di vendita.
La ciliegia non è solo un motore economico in queste comarche, ma anche un simbolo dell’impegno per lo sviluppo locale e l’eccellenza nel settore agricolo.
Mercati internazionali e fiere
Credono che un marchio di qualità sarà essenziale per garantire la crescita e il riconoscimento della ciliegia di Calatayud nei mercati internazionali. Sono certi che questo passo garantirà che lo sforzo e la dedizione degli agricoltori si traducano in maggiore visibilità e prestigio per il loro prodotto di punta.
Gran parte della produzione viene esportata principalmente in paesi dell’Unione Europea come Francia, Regno Unito, Germania, Italia e Paesi Bassi. In misura minore verso i paesi del Golfo Persico e Hong Kong, con uno sguardo alla Cina.
Un esempio chiaro della vocazione all’export è rappresentato dalle ciliegie di Mequinenza, nella comarca del Bajo Aragón-Caspe. Con un milione di kg prodotti, le varietà più precoci sono destinate al mercato nazionale per la loro delicatezza, mentre le tardive, più resistenti, vengono esportate verso l’Europa centrale e settentrionale.
L’obiettivo a medio termine dei produttori è raggiungere i mercati asiatici, in particolare la Cina, dove questa frutta è molto apprezzata dai consumatori.
Eventi e lavoro stagionale
Attorno alla ciliegia sono nate iniziative come fiere, giornate gastronomiche o percorsi turistici per ammirare la fioritura. A La Almunia de Doña Godina l’iniziativa si chiama La Villa en Rosa.
Oltre a Bolea (Huesca), ci sono fiere della ciliegia ad Albalate del Arzobispo, nella provincia di Teruel, e nei comuni zaragozani di El Frasno e Ricla.
Figura 5. Sweet Stephany, nuova varietà a maturazione medio tardiva
A Ricla ci sono 30 società dedicate a questa produzione e si commercializzano tra otto e dieci milioni di kg all’anno, dei quali tra il 50% e il 60% vengono esportati o destinati al gourmet.
La coltivazione artigianale di Bolea arriva a raccogliere circa 50.000 kg all’anno. La ciliegia rappresenta il 90% dell’economia del piccolo comune di El Frasno e vi lavorano circa 45 agricoltori.
Arrivo dei lavoratori stagionali
Le prime ciliegie sul mercato sono quelle precoci del Bajo Aragón-Caspe, dove ci si prepara all’arrivo di 3.000-4.000 lavoratori stagionali necessari per la raccolta. Caspe è il comune che ne accoglie di più e la sua popolazione, che supera i 10.000 abitanti, aumenta del 30% in pochi giorni.
Per gestire questo volume, le istituzioni e gli enti coinvolti hanno iniziato a pianificare le risorse con il Tavolo di Lavoro convocato dal municipio di Caspe, in collaborazione con la comarca.
Il dispositivo per la campagna prevede punti di accoglienza, una zona docce e distribuzione alimentare nei locali della Croce Rossa, gestiti da personale del comune e una coppia di agenti sociali impiegati dalla comarca.
Il loro compito è rilevare le esigenze o problematiche dei lavoratori stagionali per comunicarle agli assistenti sociali. Inoltre, l’ente comarcale progetta e installa numerosi cartelli informativi sui servizi e con messaggi per la convivenza.
Fonte immagini: SL Fruit Service
Javier Ortega
Valencia Fruits
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