FRUIT LUXURY COMPANY S.L. è un'azienda familiare situata ad Albalate de Cinca (Huesca, Spagna) la cui produzione si basa principalmente sulla coltivazione di ciliegi, estesa su 40 ettari e, recentemente, di fichi con circa 20 ettari.
Sei ettari di ciliegio sono coltivati in serra, con l'obiettivo di anticipare la produzione e proteggerli dalle intemperie come pioggia, grandine o vento.
Inizialmente, il progetto era stato avviato per la produzione forzata di ciliegie con riscaldamento, anticipando la produzione di circa 45 giorni rispetto alla data normale di raccolta. Nelle serre riscaldate la raccolta iniziava all'inizio di aprile. Oggi, a causa delle condizioni climatiche mutate e soprattutto della mancanza di ore di freddo riscontrata negli ultimi inverni, si è deciso di lavorare senza riscaldamento. In questo caso la raccolta è anticipata di soli 20 giorni rispetto alla data normale in campo aperto, con inizio della raccolta alla fine di aprile.
Nonostante vengano continuamente testate nuove varietà in serra, come Sweet Aryana, Sweet Lorenz o Red Pacific, l'80% delle varietà coltivate in serra sono ancora Brooks e Prime Giant, dato che sono necessari almeno 4 o 5 anni di sperimentazione per sapere come una varietà si adatta alle condizioni di serra.
Per quanto riguarda la produzione in campo, considerando che gran parte della produzione è destinata alla grande distribuzione, sia nazionale che europea, la nostra azienda ha basato la sua strategia sulla ricerca di varietà e sistemi di allevamento che consentano la meccanizzazione, così da essere il più efficiente possibile in tutte le attività colturali e, conseguentemente, ridurre i costi di produzione.
Così, da un lato, l'80% delle varietà attualmente coltivate sono autofertili, come Sweet Aryana, Red Pacific, Frisco, Santina o Skeena. Questo ci permettono di effettuare il diradamento fiorale meccanizzato, con la sicurezza di non dipendere al 100% da una buona impollinazione, a differenza di quanto accade con le varietà autoincompatibili, dove se si elimina una parte dei fiori attraverso il diradamento dei fiori, si può ottenere un raccolto scarso a seguito di una scarsa impollinazione e allegagione.
Per quanto riguarda i portainnesti utilizzati, nella maggior parte dei casi lavoriamo con Adara e Maryland, che ci garantiscono una minore mortalità rispetto al portinnesto tradizionalmente utilizzato, il Santa Lucia 64, soprattutto quando si opera su reimpianti.
D'altra parte, sono stati creati sistemi di formazione 2D, o addirittura stiamo correggendo i sistemi di formazione 3D e indirizzandoli attraverso la potatura verso forme che si avvicinino il più possibile ai sistemi 2D. Questo ci consente di utilizzare più facilmente la potatura meccanica e il diradamento fiorale meccanizzato.
All'interno di questi sistemi 2D, si è cercato di intensificare il più possibile gli impianti, con sesti di impianto di 4m x 2m (1250 piante/ha), 3m x 1m (3333 piante/ha) fino agli ultimi impianti realizzati con sesti di 2m x 0,5m (10.000 piante/ha), tutti con un'altezza massima di 2,2 metri, con l'obiettivo di non utilizzare scale per la raccolta e rendere questa attività il più efficiente possibile.
Nonostante questa progressiva intensificazione negli ultimi anni con diversi sistemi di allevamento, per le piantagioni future stiamo nuovamente valutando l'idea di tornare a un vaso spagnolo, anche se leggermente modificato e allevato con l'idea di creare una parete omogenea, in quanto riteniamo che questo sistema, se ben gestito, ci permetterà di non dipendere dai fitoregolatori brachizzanti per controllare la crescita e di poter effettuare un controllo della vigoria basato unicamente sulla potatura verde, cosa davvero difficile negli attuali sistemi superintensivi con portainnesti nanizzanti. Inoltre i portainnesti nanizzanti che abbiamo provato non si sono adattati in modo soddisfacente alle nostre condizioni pedoclimatiche.
Javier de Pablo Camarasa - Fruit Luxury
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