Numerosi studi sono stati condotti su lunghi periodi di tempo per capire (e, successivamente, migliorare) la propagazione dei portainnesti. Ciò a portato a risultati positivi nella propagazione delle talee in specie che non sono intrinsecamente difficili da radicare. In seguito, l'uso dei fitoregolatori ha facilitato l'accelerazione del processo di propagazione vegetativa, consentendo così una più veloce moltiplicazione delle varietà frutticole e dei loro portainnesti.
La propagazione per talea prevede la preparazione di parti di pianta, come foglie, rami o sezioni di radici, che vengono staccate dalla pianta madre per poi essere trattate con regolatori di crescita e poste in un ambiente con condizioni di umidità e temperatura adatte a facilitare la formazione delle radici. La pianta acquisita con questo metodo presenta tutti i tratti inerenti alla pianta progenitrice.
La tecnica di moltiplicazione delle piante tramite talea può essere impiegata per un'ampia gamma di specie arboree, che possono essere raccolte con tre fasi distinte: talea di legno tenero, di legno semiduro e di legno duro. I regolatori di crescita delle piante, tra cui l'acido indol-3-acetico (IAA), l'acido indol-3-butirrico (IBA) e l'acido alfa-naftalenacetico (NAA), sono comunemente impiegati nel processo di propagazione vegetativa.
I regolatori di crescita contribuiscono attivamente all'aumento del tasso di radicazione e alla riduzione della durata della stessa. Nel caso specifico dei portainnesti clonali, la parte relativa alla loro propagazione vegetativa riveste una notevole importanza. Nel caso in cui la propagazione vegetativa di un portainnesto clonale si riveli difficile, la diffusione di tale portainnesto potrebbe essere irraggiungibile, nonostante le sue lodevoli caratteristiche.
È quindi indispensabile esplorare le potenzialità della propagazione vegetativa dei portinnesti. In questo particolare contesto, esistono vari gruppi di ricerca focalizzati sul miglioramento ed ottimizzazione del processo di propagazione tramite talea in piante fruttifere.
Lo scopo dello studio condotto dai ricercatori dell'Istituto di Ricerca Agricola del Mar Nero (Turchia) è stato quello di esaminare l'impatto di diverse concentrazioni di acido indolo-3-butirrico (IBA) sul processo di radicazione di talee di legno tenero da potenziali candidati portinnesti, tra cui genotipi di ciliegio dolce, ciliegio acido e Prunus mahaleb.
L'esperimento è stato condotto in una serra dotata di riscaldamento a pavimento e di nebulizzazione. Le talee di legno tenero sono state raccolte in giugno e trattate con diverse concentrazioni di IBA: 500, 1000 e 2000 parti per milione, rispettivamente. Come terreno di propagazione è stata utilizzata la perlite, mentre il terreno di radicazione è stato disinfettato con bromuro di metile prima dell'impianto.
L'applicazione di IBA ha avuto un impatto positivo statisticamente significativo su diversi parametri, tra cui il tasso di radicazione, il numero di radici, il numero di radici ramificate e la lunghezza media delle radici. Sulla base dei dati acquisiti dallo studio, si è visto che il tasso di formazione delle radici più significativo (59%) è stato raggiunto con un dosaggio di 1000 parti per milione di acido indol-3-butirrico (IBA).
In conclusione, questo studio ha evidenziato che il tasso di radicazione e la lunghezza delle radici di talee provenienti da genotipi candidati a portinnesto di ciliegio sono stati influenzati dalla concentrazione di acido indol-3-butirrico (IBA).
In particolare, una concentrazione di 1000 parti per milione di IBA si è dimostrata ottimale per promuovere il tasso di radicazione e la lunghezza delle radici. Inoltre, per aumentare il numero di radici e di ramificazioni, una concentrazione di 2000 ppm di IBA è stata identificata come il dosaggio più adatto.
Fonte: Aydın, E. & Er, E. (2023). The effect of different IBA doses on rooting in soft-wood cuttings of rootstock candidate sweet cherry, sour cherry and mahaleb genotypes . Turkish Journal of Food and Agriculture Sciences , 5 (1) , 48-54 . DOI: 10.53663/turjfas.1297196
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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