Per la filiera ciliegia di Mendoza si apre una nuova fase strategica: grazie a un'importazione inedita di materiale vegetale dal Cile, i produttori potranno contare su piante di alta qualità, certificate e libere da virus. Un passo atteso da anni, ora realtà.
Un risultato storico per la filiera
Dopo un lungo processo di negoziazione e collaborazione binazionale, la Camera della Ciliegia di Mendoza ha ottenuto l'autorizzazione all’importazione di materiale vegetale dal Cile. Si tratta di portainnesti sani, selezionati e controllati, fondamentali per migliorare la resa e la qualità dei frutteti locali.
"È un traguardo importante per l’intero comparto argentino", ha spiegato Facundo Quirós, direttore della Camera, sottolineando come il risultato sia frutto di anni di lavoro congiunto tra istituzioni pubbliche e private, sia in Argentina che in Cile. Tra gli attori coinvolti figurano Senasa, l’associazione cilena dei vivai, il governo provinciale e vivai locali autorizzati.

25.000 piante per rilanciare
Il materiale importato consiste in portainnesti, ovvero la base su cui viene poi innestata la varietà desiderata. Come previsto dal protocollo fitosanitario argentino, le piante resteranno un anno in un vivaio in quarantena prima di essere trapiantate nei campi.
"Disporre di materiale vegetale sano e certificato consente di pianificare a lungo termine. Una pianta di qualità può durare molti anni, garantendo produttività e profitti", ha spiegato Quirós.
Questa prima spedizione conta 25.000 unità, ma il vero valore dell’operazione sta nell’avvio di un processo sistemico che potrebbe ridisegnare il futuro della ciliegicoltura argentina.
Verso una nuova fase
Con la disponibilità di materiale vegetale di alto livello, Mendoza potrà puntare su un piano di ampliamento delle superfici coltivate e attrazione di capitali. Le principali zone di produzione si concentrano nel Valle de Uco, Luján de Cuyo e Maipú, con esperienze in crescita anche a Las Heras e Lavalle. Il cambiamento climatico e la gestione delle risorse idriche stanno rendendo coltivabili nuove aree della provincia.
"La coltivazione della ciliegia è un investimento a lungo termine: i ritorni arrivano dopo 4 o 5 anni, ma i margini di guadagno sono tra i più alti dell’agricoltura specializzata", ha aggiunto Quirós. Sempre più produttori stanno diversificando le loro coltivazioni includendo ciliegi, attratti dall’elevata redditività.
Stagione 2025: meno volumi
Attualmente, Mendoza dispone di circa 700 ettari coltivati a ciliegie, con una resa media di 5.000-6.000 kg per ettaro. La raccolta delle varietà ultra-precoce inizia già a fine ottobre, dando alla provincia un vantaggio competitivo nel mercato nazionale.
"Prevediamo una stagione 2025 leggermente inferiore in termini di volume rispetto all'anno scorso, ma con frutti di qualità superiore", ha precisato Quirós.
Il 70-80% del raccolto resta destinato al consumo interno, anche se la qualità è perfettamente allineata agli standard export. Le esportazioni attuali raggiungono mercati come Europa, Sud-est asiatico, Cina, Emirati Arabi e Arabia Saudita. "L’export crescerà parallelamente all’espansione delle superfici coltivate", ha concluso il dirigente.
Fonte: www.sitioandino.com
Fonte immagine: SLFS
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