Icoel: “Con Tomra l’interconnessione fra le macchine di lavorazione è al massimo”

10 set 2024
1983

Alla Icoel, il 2024 è un anno che sarà ricordato come di grande fermento ed espansione. La storica azienda di Fondi (LT), nata più di 50 anni fa per iniziativa di Gerardo Stravato come azienda artigianale incentrata sulla lavorazione post raccolta della frutta ha assunto un respiro che va ampiamente oltre i confini europei.

A circa due anni dall’ufficializzazione della partnership con la multinazionale norvegese Tomra, il bilancio per Bruno Stravato, General Manager di Icoel è positivo.

“Collaborare con Tomra – ci ha detto durante una lunga intervista telefonica - sicuramente ci ha portato un’apertura a mercati extra europei, da un lato, dall’altro gli impianti per la lavorazione della frutta hanno compiuto un balzo in avanti per quanto riguarda l’interconnessione fra le diverse macchine, parti dell’impianto".

"I nostri ingegneri e quelli di Tomra lavorano in stretta collaborazione, si tratta di fatto di una co-progettazione, per i progetti che condividiamo. I macchinari sono complementari e il cliente dialoga con noi come se fossimo una sola azienda”.

Lo sguardo oltre Europa

Durante questi due anni c’è da registrare il lancio della nuova piattaforma, LUCAi® per InVision2, che sfrutta intelligenza artificiale e deep learning, una tecnologia avanzata di visione in grado di classificare con precisione anche i difetti più complicati delle ciliegie e che aumenta l’efficienza dell’impianto.

Se Icoel, infatti, è un’azienda che storicamente si è specializzata in macchinari automatizzati per la postproduzione, dal momento dell’arrivo delle ciliegie in magazzino fino al confezionamento, la partner Tomra è focalizzata su sistemi di calibratura e di visione.

“Con il tempo Icoel si è trasformata in organizzazione industriale, il nostro obiettivo però non è mai cambiato - ha voluto sottolineare Bruno Stravato - siamo sempre vicini al cliente e progettiamo seguendo le sue esigenze, con la massima flessibilità possibile”.

Oggi l’azienda conta circa 130 dipendenti, oltre a una serie di collaboratori e agenti nei Paesi d’interesse. La collaborazione con Tomra era nata ufficialmente per le aree Europa, Sud America, Turchia, Grecia e Italia ma sta naturalmente evolvendo.

Il Cile: “Una scoperta”

Fra i Paesi che si sono rivelati particolarmente interessanti c’è il Cile, in Sud America. In effetti, rispetto alla ciliegia, il Cile ha visto una crescita repentina e vertiginosa. Secondo dati USDA, il Paese è passato dai circa 16mila ha del 2013/14 ai 63.400 ha di area investita nel 2023/2024.

Secondo le previsioni, la prossima stagione, in partenza a novembre, dovrebbe raggiungere 502.000 MT di produzione, per la quasi totalità esportata in Cina. “Il Cile è stato una scoperta – ci ha confessato Bruno Stravato – lì abbiamo installato numerosi impianti molto grandi, diventando uno dei principali attori presenti in quel mercato.

Un mercato in cui viene riposta un’attenzione particolare all’ottimizzazione dei tempi di lavorazione. Un aspetto che, naturalmente, interessa a tutti i clienti e non solo quando si parla di ciliegie, ma in Cile la velocità è fondamentale. Riuscire a seguire il cliente e adattare le macchine alle personali necessità è sempre stato fra i nostri principali obiettivi”.

Il cliente è al centro della visione Icoel

Fra i servizi offerti da Icoel e di cui Bruno Stravato va particolarmente fiero c’è proprio la personalizzazione che è spinta dall’azienda al massimo delle possibilità: “Se ti affidi a Icoel e di conseguenza a Tomra hai la certezza che, il commerciale prima e gli ingegneri poi, ti cuciranno addosso una soluzione adatta alle tue necessità.

È proprio dall’ascolto e dal confronto con il cliente che nascono le migliorie sui nostri prodotti e anche nuove idee per risolvere i problemi che le aziende si trovano ad affrontare quando lavorano la frutta, in particolare le ciliegie poi sono un frutto molto delicato. È così che nascono progetti di successo”.

Il cliente è poi seguito anche dopo l’acquisto dell’impianto: “Garantiamo formazione e assistenza continua da remoto 24 ore su 24, 7 giorni su 7. I nostri tecnici e ingegneri visitano regolarmente le aziende e, prima dell’avvio della stagione della ciliegia, si assicurano che tutto funzioni come deve”.

L’interconnessione è la chiave del successo di un impianto di lavorazione delle ciliegie

Icoel conta un team di ricerca e sviluppo interno composto da ingegneri e da tecnici specializzati, con i quali creano una sinergia continua: “Da qui a un anno ogni macchina potrebbe cambiare perché siamo in costante ascolto del feedback del cliente”.

Se ciò è vero per qualsiasi componente dell’impianto, lo è particolarmente per la piattaforma LUCAi® per InVision2, “Il sistema si nutre dei dati che arrivano dalle macchine installate, impara e migliora continuamente. LUCAi® sta avendo un tale successo che dopo ciliegie e mele, TOMRA la sta sviluppando anche per altra frutta”.

Per Stravato la novità più dirompente degli ultimi anni però non è da individuare nella capacità di selezionare le ciliegie in maniera sempre più precisa, migliorandone la qualità e minimizzando gli scarti con, appunto, sistemi d’intelligenza artificiale addestrati e alimentati con dati reali, lo sguardo va allargato all’insieme.

“Non è mai una sola innovazione a fare la differenza. Noi negli ultimi anni ci siamo concentrati moltissimo sulla tracciabilità. La chiave di volta è l’interconnessione, la capacità di fare lavorare assieme tutte le macchine, la comunicabilità di hardware e software. L’impianto va visto nella sua interezza e le macchine non sono mai sviluppate singolarmente".

"L’hardware poi è ormai a un tale livello di tecnologia che da qui in avanti per portare ancora oltre l’ottimizzazione, tutto si giocherà sul software. Ciò che è veramente importante è ottimizzare l’informazione, saper analizzare i dati, fare in modo che le informazioni siano chiare e pulite così da poter modificare velocemente la produzione, in caso di problematiche che sorgano. La sfida è efficientare il sistema preservando la qualità della ciliegia”, ha concluso Bruno Stravato.

Barbara Righini

Immagine: Icoel/Tomra


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