Ciliegie: mercato in crescita tra cracking, instabilità climatica e soluzioni innovative

22 ott 2025
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La ciliegia si è consolidata come una delle colture più rilevanti del settore agricolo cileno nell’ultima decade.

Il Cile si posiziona come uno dei principali produttori di ciliegie, distinguendosi per frutti di alta qualità in termini di calibro, consistenza, colore e sapore, oltre a presentare pochi difetti visivi.

Produzione e crescita delle esportazioni

A fine 2023, i ciliegeti rappresentavano il 16% della superficie frutticola nazionale, con circa 60.000 ettari piantati, concentrati principalmente nelle regioni di Maule e O’Higgins.

Per la stagione 2025-2026, si prevede un incremento delle esportazioni del 6%, raggiungendo circa 140 milioni di casse e stimando un totale di 660.000 tonnellate.

Considerata la superficie piantata (circa 80.000 ettari entro la fine del 2024), si stima che le esportazioni potrebbero arrivare fino a 200 milioni di casse entro il 2030.

Il motore di questa crescita è la forte domanda del mercato cinese, che storicamente ha assorbito tra l’85% e oltre il 90% della frutta esportata.

Le sfide legate al cracking

Sebbene lo scenario appaia di forte crescita e grandi opportunità, porta con sé sfide cruciali per i produttori, come la perdita di frutta a causa della spaccatura dovuta alle piogge, nota tecnicamente come cracking, uno dei timori maggiori per l’incertezza che comporta.

Il cambiamento climatico e l’instabilità meteorologica rendono sempre più difficile garantire cifre record.

Per questo, i produttori sono costretti a concentrarsi sull’ottenere frutti della migliore qualità, evitando che le esportazioni si concentrino in pochi giorni, attraverso strategie di gestione in campo che permettano una maturazione graduale.

La ragione fisiologica del cracking

Il cracking si riferisce alla spaccatura o rottura della buccia del frutto.

La ciliegia è particolarmente suscettibile a questo problema a causa delle caratteristiche della sua polpa zuccherina.

Tradizionalmente, il fenomeno è stato spiegato con l’“ipotesi della turgidità critica”, secondo la quale la spaccatura sarebbe il risultato di un’eccessiva assunzione netta di acqua, che aumenta il turgore della polpa.

Questo eccesso preme sull’epidermide, deformandola e rompendola nel punto più debole.

In altri termini, la ciliegia, man mano che matura, accumula molti zuccheri nella polpa.

Questo alto contenuto zuccherino crea una pressione interna elevata (potenziale osmotico).

Quando piove, l’acqua (quasi pura) entra in contatto con la ciliegia: a causa del forte gradiente osmotico, la polpa assorbe acqua molto velocemente.

Tuttavia, la buccia del frutto non ha la stessa elasticità per espandersi al medesimo ritmo.

La velocità di espansione provoca quindi un’eccessiva tensione sulla buccia, fino alla rottura, generando la spaccatura tipica del cracking.

Inoltre, è stato segnalato che il fenomeno può derivare non solo dalle piogge tardive, ma anche da un assorbimento rapido e improvviso da parte delle radici, oppure da fitte nebbie che penetrano attraverso microfessure naturali presenti nella cuticola.

Impatto economico e rischi sanitari

L’instabilità climatica, come piogge intense a ridosso della raccolta, può provocare perdite parziali o totali della produzione.

Perdite economiche e produttive

Durante la stagione 2023/24, le piogge hanno ridotto del 50% la produzione di varietà precoci nelle regioni come O’Higgins.

Le stime preliminari di danni da cracking nella stagione 2023 sono state tra il 15% e il 20% della produzione prevista, traducendosi in una perdita di circa 240 milioni di dollari (≈ 227 milioni di Euro) solo per i produttori.

La stagione 2024/25 ha registrato perdite ancora più significative, legate alla sovrapproduzione.

Un’analisi ha stimato perdite vicine a 1,5 miliardi di dollari (≈ 1,42 miliardi di Euro) per produttori ed esportatori, basate su un ritorno netto al produttore di circa 2,5 USD/kg (≈ 2,37 EUR/kg), contro una media storica di 5 USD/kg (≈ 4,74 EUR/kg).

Rischio di marciumi e prevenzione

Oltre alla spaccatura, il cracking espone il frutto a marciumi e sviluppo di funghi, critici soprattutto per le ciliegie destinate a lunghi viaggi verso mercati come la Cina.

I marciumi più frequenti sono:

  • marciume grigio (Botrytis),
  • marciume verde (Penicillium),
  • marciume acido (Geotrichum).

Per ridurre questo rischio è fondamentale applicare fungicidi almeno 24 ore prima dell’evento piovoso.

Strategie contro il cracking

In Cile si impiega un’ampia gamma di strategie per ridurre il problema del cracking.

Un modello integrato considera barriere fisiche, metodi di asciugatura e applicazioni chimico-nutrizionali.

Barriere fisiche e asciugatura

Coperture di polietilene o rafia evitano il contatto diretto della pioggia con i frutti.

Vantaggi: proteggono da piogge, gelate e grandine, riducendo cracking e marciumi.

Svantaggi: investimento elevato (≈ 30.000 USD/ha ≈ 28.400 EUR/ha) e possibile riduzione della qualità (minore consistenza e zuccheri).

Asciugatura dei frutti: basata sull’ipotesi della “cerniera lampo”, che suggerisce di rimuovere subito l’acqua dalla superficie.

Elicotteri: costosi, ma efficaci per asciugare l’area pedicellare.

Soffiatori (blowers): usati subito dopo la pioggia, più efficienti dei nebulizzatori e complementari agli elicotteri.

Applicazioni chimiche e nutrizionali

Cloruro di calcio (CaCl₂): riduce il potenziale osmotico a contatto con il frutto e rafforza la parete cellulare.

Richiede applicazioni ripetute e ravvicinate (0,5–1% ogni due ore durante la pioggia).

Film idrofobici (biofilm): creano barriere protettive, riducono fino al 50% le spaccature in eventi di piogge leggere (<5 mm).

Necessitano di applicazioni ripetute e omogenee, con aumento dei costi di manodopera.

Innovazione: EcoCropTech e Aquashield Cherry

La startup cilena EcoCropTech, fondata dai biotecnologi Nicolás Real e Jaime Cisternas e sostenuta da Corfo e ANID Chile, ha sviluppato Aquashield Cherry, il primo prodotto pensato esclusivamente per la protezione totale dal cracking nelle ciliegie.

La formulazione è organica ed è attualmente in fase di brevetto.

Vantaggi e funzionamento:

  • Non agisce solo come barriera esterna, ma interviene anche a livello fisiologico e molecolare.
  • Aumenta la flessibilità della cuticola, ripara le microfessure, contrasta i disturbi osmotici e rinforza la consistenza del frutto.
  • Migliora °Brix, consistenza e calibro, riducendo anche il pitting e aumentando la shelf-life.

Applicazioni consigliate: due, una a colore paglierino e una all’inizio dell’invaiatura.

Risultati:

  • In campo (Regione del Maule, 2023): perdite per cracking ridotte all’1,49% nonostante piogge >20 mm, rispetto a perdite nazionali del 15–20%.
  • In laboratorio: da 6 a 8 volte meno spaccature rispetto a un prodotto concorrente.
  • Benefici collaterali: frutti più dolci, alberi più vigorosi, minor stress.

EcoCropTech punta a rendere Aquashield Cherry accessibile a tutti i produttori, come alternativa economica alle coperture, resistente anche a piogge intense e prolungate.

Fonte: EcoTropTech

Fonte immagine: SL Fruit Service


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