Il cracking dei frutti in ciliegio dolce è uno dei principali problemi nella cerasicoltura moderna, con perdite che nei casi più gravi possono raggiungere anche il 100% del raccolto.
Un recente studio dall’Ucraina ha analizzato le cause fisiologiche e morfologiche alla base della spaccatura dei frutti, soBermandosi sul ruolo determinante del genotipo e sulle diBerenze varietali osservate in condizioni controllate (immersione in acqua).
Attraverso l’analisi di dodici varietà locali con diBerenti epoche di maturazione, sono stati delineati sia i meccanismi che portano alla formazione delle diverse tipologie di lesioni, nonché la resilienza varietale.

Meccanismi fisiologici del cracking
Il cracking è fondamentalmente una risposta meccanico-fisiologica all’assorbimento eccessivo d’acqua attraverso la cuticola, fenomeno che determina un rapido aumento del turgore cellulare fino al cedimento dell’epidermide.
Il tipo di lesione non è casuale, bensì strettamente correlato alla genetica della varietà ed alla forma del frutto.
Le lesioni vengono classificate in tre categorie: tipo A, in prossimità della cavità peduncolare; tipo B, nella zona apicale; tipo C, laterali.
I primi due tipi sono generalmente superficiali e talvolta possono cicatrizzarsi durante la maturazione; il terzo è invece profondo e può raggiungere la polpa fino al nòcciolo, favorendo marcescenze e perdite di qualità commerciale.
Legame tra epoca e tipo di cracking
I risultati mettono in evidenza un chiaro legame tra epoca di maturazione e prevalenza del tipo di cracking.
Le varietà precoci manifestano tipicamente spaccature laterali (tipo C), risultato di un accumulo idrico più rapido nelle fasi iniziali dell’ingrossamento.
Le varietà di media stagione mostrano invece una maggiore incidenza di cracking apicale (tipo B), mentre quelle tardive tendono a combinare danni peduncolari ed apicali (tipi A e B).
La coerenza di questi pattern, osservata per tre anni consecutivi, conferma il forte controllo genetico.
Fattori morfologici e fisiologici
Le caratteristiche morfologiche influiscono sulla suscettibilità alla spaccatura.
Infatti, è stata riscontrata una correlazione inversa tra resistenza al cracking e lunghezza del peduncolo: più è lungo il peduncolo, maggiore è l’esposizione del frutto ad un bagnamento prolungato, maggiore è la probabilità di microfessurazioni iniziali.
Anche la massa relativa del nòcciolo influenza la resistenza: frutti con nòcciolo proporzionalmente più grande tendono a spaccarsi meno, probabilmente per una minore pressione interna esercitata sull’epidermide.
Un’ulteriore correlazione inversa riguarda il contenuto di solidi solubili: valori più elevati generano maggior turgore cellulare e quindi una maggiore predisposizione al cracking in condizioni di rapida idratazione.
Consistenza della polpa e varietà tolleranti
Un altro aspetto importante è il ruolo della consistenza della polpa e della cuticola.
Sebbene varietà con tessitura più soda mostrino in generale maggior tenuta meccanica, la sola durezza non è suBiciente a prevedere il comportamento della spaccatura, poiché l’interazione tra cuticola, forma del frutto e dinamiche idriche è più determinante.
Alcune varietà con spessore dell’epidermide del frutto ridotta, come “Mìraż”, si sono rivelate sorprendentemente resistenti, a conferma del fatto che il cracking non è dovuto ad un singolo parametro fisiologico.
Conclusioni e prospettive
Le conclusioni dello studio sottolineano l’importanza della genetica nella gestione del problema: benché pratiche agronomiche quali coperture antipioggia, regolazione dell’irrigazione o applicazioni di calcio possano mitigare la criticità, nessuna strategia è eBicace quanto l’impiego di varietà intrinsecamente tolleranti.
Tra i materiali analizzati, le cultivar “Mliivska žovta”, “Mirazh”, “Meotyda” e “Amazonka” hanno evidenziato la maggiore resistenza in condizioni di stress.
Considerata la complessità multifattoriale del cracking, è fondamentale proseguire con la caratterizzazione genetica dei meccanismi alla base della resistenza, al fine di accelerare i programmi di selezione e fornire al settore cerasicolo nuove varietà capaci di coniugare qualità, produttività e stabilità delle rese anche in presenza di piogge.
Fonte: Shubenko, L., Leus, V., Ya, M., & Donchenko, V. (2025). Characteristic features of cracking of sweet cherry fruit surface. Agrobiology, 1, 210–220. https://doi.org/10.33245/2310-9270-2025-195-1-210-220
Fonte immagine: SL Fruit Service
Andrea Giovannini
Università di Bologna
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