La scelta del portinnesto è una delle decisioni agronomiche più strategiche durante l’impianto nella moderna cerasicoltura.
Infatti, il portinnesto influenza direttamente vigoria, produttività, qualità dei frutti e, come dimostra un recente studio condotto in Turchia, la biologia della fecondazione.
Lo studio, svolto in un ceraseto di 15 anni situato nell’area mediterranea occidentale della Turchia (Distretto di Atabey), ha valutato gli eHetti di cinque portinnesti: “Mazzard”, Prunus mahaleb, “Gisela 5”, “MaxMa 14” e “MaxMa 60”, sulla cultivar “0900 Ziraat”, prendendo in esame aspetti fenologici, biometria fiorale, caratteristiche del polline e attributi pomologici del frutto.
Effetti fenologici e biometrici
Lo studio, della durata di due anni, ha mostrato che i portinnesti cosiddetti “vegetativi” (“Gisela 5”, “MaxMa 14” e “MaxMa 60”) anticipano le fasi fenologiche rispetto a quelli “generativi”, con un’epoca di raccolta mediamente anticipata di circa una settimana.
Questo aspetto è particolarmente utile in ottica di diminuire il rischio di danni da gelate tardive.
Le osservazioni biometriche sui fiori hanno mostrato che “Gisela 5” ha portato a maggiori dimensioni degli organi riproduttivi femminili, mentre “MaxMa 14”ha aumentato larghezza e diametro dei petali.
Tali caratteristiche, sono strettamente correlate con l’attrattività per gli impollinatori e con la fertilità eHettiva.
Vitalità e morfologia del polline
In laboratorio, le caratteristiche del polline hanno confermato l’eccellenza dei portinnesti vegetativi: la vitalità pollinica è risultata superiore al 97% in tutte le combinazioni, con “Gisela 5”, “MaxMa 14” e “MaxMa 60” che hanno mostrato i più elevati tassi di germinazione e lunghezza dei tubi pollinici, caratteristiche importanti per il successo della fecondazione.
Inoltre, i granuli pollinici erano più grandi. In generale, la morfologia del polline è risultata omogenea tra i portinnesti nei vari anni.
Effetti pomologici e produttivi
Dal punto di vista pomologico, le diHerenze tra i portinnesti si sono tradotte in eHetti sul frutto.
Le ciliegie provenienti da piante innestate su “Gisela 5” e “MaxMa 60” hanno raggiunto i pesi maggiori (fino a 8,94 g), con dimensioni significativamente superiori rispetto a quelli su “Mazzard” e Prunus mahaleb.
Anche la lunghezza del peduncolo ha mostrato diHerenze, con i valori più alti registrati su “MaxMa 60”, questa caratteristica risulta utile per la raccolta meccanizzata o per una migliore presentazione del prodotto.
Inoltre, è stata osservata una correlazione tra allegagione e peso del frutto, questo indica che caratteristiche come dimensioni dell’ovario e lunghezza del pistillo, influenzano direttamente la resa commerciale.
Conclusioni e implicazioni
L’analisi a cluster ha evidenziato una netta distinzione tra portinnesti vegetativi e generativi; i primi migliorano sia le prestazioni vegetative che quelle produttive, impattando positivamente sulla biologia fiorale e sulla qualità del polline.
Questi risultati mostrano l’importanza di includere anche parametri fisiologici legati alla riproduzione durante le valutazioni dei portinnesti.
In conclusione, lo studio mostra l’importanza dei portinnesti cosiddetti “vegetativi” come strumento chiave per migliorare l’eHicienza riproduttiva e la qualità finale dei frutti, in particolare per varietà come “0900 Ziraat”, destinate all’esportazione in Turchia.
Ulteriori studi dovrebbero focalizzarsi su altre combinazioni portinnesto-cultivar per avere un quadro ancora più completo. L’integrazione di questi dati nelle schede descrittive dei portinnesti può contribuire a migliorare la pianificazione agronomica ed oHrire un vantaggio competitivo.
Fonte: Güçlü, S. F. (2025). EHects of DiHerent Rootstocks on Fertilization Biology Parameters in Cherry. Applied Fruit Science, 67(2), 1-10. https://doi.org/10.1007/s10341-025-01305-x
Fonte immagine: SL Fruit Service
Andrea Giovannini
Università di Bologna
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