I consumatori sono attivamente alla ricerca di alimenti funzionali sicuri, riconosciuti per il loro potenziale nel contrastare i processi infiammatori e lo stress ossidativo, prevenendo così lo sviluppo di numerose malattie come il cancro, le irregolarità metaboliche e i disturbi neurologici.
Di conseguenza, il crescente consumo globale di frutta e verdura può essere attribuito alla presenza di numerosi metaboliti secondari, in particolare fenoli e terpeni, che sono stati ampiamente documentati per il loro potenziale di promozione della salute. I metaboliti specializzati sono prodotti attraverso la sintesi di metaboliti primari, come zuccheri, aminoacidi e acidi organici, tutti vitali per lo sviluppo dei microrganismi.
Una pletora e una varietà di microrganismi, in particolare batteri, abitano la fillosfera, un termine collettivo che indica le porzioni superficiali delle piante fuori terra. Fino ad ora, l'attenzione degli studiosi è stata dedicata all'esame delle comunità microbiche legate agli ortaggi, soprattutto per i potenziali rischi sanitari, tra cui la capacità di trasmettere malattie e di influire sulla crescita e sulla qualità degli ortaggi.
La ricerca sulle ciliegie si è concentrata prevalentemente sull'esame delle comunità microbiche in presenza di condizioni di infezione che influiscono sulla qualità dei frutti.
Tuttavia, sono state condotte alcune indagini sulla variazione inter-annuale delle popolazioni superficiali. Studi precedenti sulla distribuzione e composizione delle comunità batteriche nelle cultivar Summit e Jiahong mostrano una tendenza paragonabile a quella osservata in altre specie vegetali, secondo cui la distanza dalle radici determina una riduzione del livello di biodiversità.
L'esatta composizione del microbiota della frutta però è ancora sconosciuta.
Le comunità fungine presentano una notevole variabilità, che può essere attribuita alle influenze ambientali e alla predominanza degli ascomiceti. Le condizioni ottimali del frutto sono in gran parte mantenute da queste comunità e l'equilibrio tra patogeni e saprofiti può essere fondamentale per la conservazione del frutto.
Alla luce dell'attuale prevalenza di frutta e verdura nella dieta, è fondamentale esaminare l’insieme dei microrganismi presenti, poiché la maggior parte di esse viene spesso consumata cruda e potrebbe fungere da vettori di malattie patogene di origine alimentare. Inoltre, questi microrganismi possono essere considerati una fonte preziosa di composti bioattivi che influenzano il valore nutrizionale, la qualità e le proprietà degli alimenti, oltre a fornire benefici per la salute degli esseri umani.
Lo studio condotto dai ricercatori di diversi centri di ricerca e università portoghesi e spagnoli ha voluto caratterizzare per la prima volta l’insieme dei microrganismi presenti in sette diversi stadi di sviluppo in cv. Saco, tipicamente coltivata nella regione di Beira (Portogallo).
L'indagine ha permesso di identificare un totale di ventitré ceppi batterici e venticinque ceppi fungini. Ralstonia e Pseudomonas hanno costituito le specie batteriche più diffuse, rappresentando circa il 21,74% del totale. Bacillus, Staphylococcus, Erwinia, Tatumella e Dermacoccus hanno contribuito per l'8,70% alle specie rimanenti.
Per quanto riguarda i funghi, i generi più diffusi sono Metschnikowia sp. (44%), Hanseniaspora (20%) e Aureobasidium (16%). La comunità microbica delle ciliegie provenienti da diverse fonti e ambienti, così come i prodotti frutticoli correlati e le interazioni tra le specie microbiche richiedono ulteriori ricerche per garantire la loro sicurezza e aumentare il loro valore economico.
Fonte: Gonçalves, A.C.; Falcão, A.; Alves, G.; Silva, L.R.; Flores-Félix, J.D. Diversity of Culture Microorganisms from Portuguese Sweet Cherries. Life 2023, 13, 2323. https://doi.org/10.3390/life13122323.
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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