Per aumentare le rese produttive per unità di superficie è necessario adottare pratiche agricole sempre più intensive. Questa necessità nasce per soddisfare la crescente domanda di cibo per una popolazione globale in continua espansione. Tuttavia, l'intensificazione delle pratiche agricole ha accelerato l'esaurimento delle risorse naturali e contribuito al cambiamento climatico.
Questa affermazione è particolarmente valida per risorse indispensabili e limitate, come acqua, suolo ed energia. In alcuni casi, l'esaurimento delle risorse naturali può essere alleviato attraverso iniziative di conservazione, come la riduzione dei consumi di acqua, il miglioramento della fertilità del suolo e la minimizzazione dell'uso di energia.
Tuttavia, questi sforzi non sempre producono risultati favorevoli e, in alcuni casi, le risorse possono essere presenti in quantità inferiori a quelle necessarie. Ad esempio, la fertilità del suolo è stata ridotta in numerose regioni, con conseguente calo della produttività agricola. Questa è la ragione per cui l'agricoltura viene classificata come sia produttrice che consumatrice di energia.
La domanda sorge spontanea: quali e quante risorse sono necessarie per la produzione cerasicola?
I ricercatori dell’Università Internazionale Ellenica (Grecia) hanno provato a trovare una risposta. Infatti, l'obiettivo dello studio è stato di identificare le problematiche ambientali che sorgono durante il processo di produzione delle ciliegie, al fine di adottare misure per affrontarle, ridurre gli impatti ambientali negativi e ottimizzare la produzione mediante la riprogettazione del diagramma di flusso del prodotto.
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Attraverso l’impiego della metodologia LCA (Life Cycle Assessment, che in italiano si traduce in: “analisi del ciclo di vita”) sono stati registrati e identificati tutti i processi di produzione delle ciliegie fino alla frigoconservazione, nonché valutare il consumo di energia, il tipo e la quota di altre risorse, al fine di calcolare le conseguenze ambientali della produzione di ciliegie.
Questi processi vanno dalla coltivazione e cura della pianta sul campo, al trasporto verso l'impianto di confezionamento e alle operazioni successive, fino al confezionamento in vari formati e alla conservazione in ambienti refrigerati.
Il risultato ha indicato che la produzione di 1 chilogrammo di ciliegie è stata associata all'emissione di 1,05 chilogrammi di CO2 equivalente. Nel primo sottosistema di produzione, che comprende l'irrigazione, la fertilizzazione, l'applicazione di pesticidi, la gestione della coltivazione e il trasporto verso l'impianto di confezionamento, si registrano il 70,41% delle emissioni di CO2 equivalente.
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Nel secondo sottosistema, che comprende il raffreddamento idraulico, il consumo di energia elettrica e i rifiuti solidi rappresentano il 27,32% delle emissioni di CO2 equivalente. Infine, il confezionamento e la conservazione contribuiscono per il 2,27% alle emissioni totali.
Le ricerche indicano che la combustione del carburante diesel durante il processo di fertilizzazione e il trasporto delle ciliegie verso l'impianto di confezionamento contribuiscono rispettivamente con 0,21 kg CO2-Eq e 0,24 kg CO2-Eq.
È stato determinato che l'utilizzo di olio e la sua combustione durante l'applicazione dei fertilizzanti e dei pesticidi, e in particolare durante il trasporto dei prodotti verso gli impianti di confezionamento, insieme al consumo di energia elettrica, sono i processi che esercitano la maggiore pressione sul sistema.
Fonte: Spanos, K., Zapounidis, K., Galiagousi, I., Aidonis, D. (2025). Quantification of Cherry Production Impact with the Use of Life Cycle Assessment Methodology. In: Kostavelis, I., Folinas, D., Aidonis, D., Achillas, C. (eds) Supply Chains. ICSC 2024. Communications in Computer and Information Science, vol 2111. Springer, Cham. https://doi.org/10.1007/978-3-031-69351-9_20.
Immagini: SL Fruit Service; Spanos et al, 2024.
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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