I coltivatori di ciliegie della B.C. si aspettano un 2024 difficile dopo il clima gelido dei primi di gennaio.
La BCCA (B.C. Cherry Association) afferma che le temperature estremamente rigide del mese scorso hanno portato a una riunione dei soci la scorsa settimana per discutere l'impatto del vortice polare del mese scorso. "Questa è la stagione più difficile che i nostri coltivatori abbiano mai vissuto", ha dichiarato lunedì il presidente dell'associazione Sukhpaul Bal in un comunicato.
Secondo la BCCA, i ciliegi non hanno avuto il tempo di acclimatarsi quando le temperature sono cambiate rapidamente nell'arco di pochi giorni, passando da valori ben superiori allo zero a -30 C in alcune aree. "I ciliegi non hanno avuto il tempo di sviluppare la necessaria resistenza invernale e le gemme dei frutti non sono state in grado di far fronte all'improvviso abbassamento della temperatura in un periodo di tempo così breve", ha dichiarato la BCCA.
Di conseguenza, si sono verificati danni a un'ampia percentuale di gemme di ciliegio in fase di sviluppo. La BCCA afferma che, a seguito del vortice polare, gli agricoltori hanno iniziato a raccogliere le talee dai loro frutteti per valutare i danni.
"L'analisi delle gemme su quei rami è quasi completa ed è già chiaro che si è trattato di un evento climatico che avrà un impatto sul raccolto di ciliegie superiore a qualsiasi altro mai sperimentato prima", ha dichiarato la BCCA.
Tre anni fa, inoltre, l'associazione ha notato che i frutticoltori hanno subito un duro colpo quando la cupola di calore ha bruciato la provincia, con temperature che hanno raggiunto i 47°C. "I coltivatori hanno dovuto affrontare enormi sfide e perdite di raccolto, ma la BCCA può confermare che il 2024 sarà molto peggiore in termini di perdita di raccolto. E l'effetto potrebbe estendersi oltre la prossima stagione".
L'associazione ha dichiarato di voler incontrare nelle prossime settimane i funzionari del governo provinciale e federale per discutere della situazione che il settore sta affrontando. "È troppo presto per dire quale sarà l'impatto sui raccolti nel 2025 e oltre", ha dichiarato Bal, "ma è certamente possibile che gli alberi nelle aree più colpite abbiano subito danni di lunga durata, con un recupero che potrebbe richiedere anni".
Fonte: Global News
Video: Global News
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