La sfida della Ciliegia delle Colline Veronesi: certificazione IGP e mercato internazionale

31 mag 2024
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A un anno dall'introduzione del marchio territoriale, la Ciliegia delle Colline Veronesi è pronta per essere venduta con il suo nuovo look. Nonostante le sfide poste dal maltempo, gli operatori del settore sono fiduciosi che i consumatori riconosceranno la qualità del prodotto, aiutati dall'attrattiva del packaging.

Il futuro immediato della perla rossa di Verona è il tema principale del Gruppo di Lavoro di Coldiretti Verona, istituito per garantire la continuità della tradizione cerasicola nella nostra provincia. Questo gruppo è composto da rappresentanti dei mercati di produzione, cooperative e produttori agricoli, insieme a due commercianti privati.

Si sono riuniti ieri mattina al Mercato Coperto di Campagna Amica, situato in Galleria Filippini in Via Macello 5 a Verona, per valutare la situazione e discutere i progressi verso l'ottenimento dello status IGP (Indicazione Geografica Protetta). In rappresentanza della Regione Veneto, che sovrintende al processo, erano presenti Alberto Bozza della terza commissione agricoltura e il consigliere Stefano Valdegamberi.

Giorgio Girardi, responsabile del settore ortofrutta di Coldiretti Verona e coordinatore del gruppo di lavoro, ha presentato i dati sul settore: "Verona rappresenta quasi l'80% della produzione di ciliegie del Veneto e necessita di un percorso di certificazione."

Ha continuato: "L'area in questione comprende i 54 comuni dell'arco collinare veronese, dove nel 2023 sono stati investiti 1.286 ettari a ciliegeto, con un calo dell'8,14% rispetto al 2022. Secondo le stime del centro studi economico di Coldiretti Verona, si registra anche un calo del 9,21% delle aziende agricole dedicate al settore, con 2.216 fascicoli aziendali dedicati alla coltivazione del ciliegeto nel 2023."

Andrea Braga, direttore del Mercato cerasicolo di Montecchia di Crosara, ha sottolineato che "da quattro anni siamo impegnati nel percorso per ottenere la certificazione IGP. Dopo alcune modifiche ai disciplinari di produzione, abbiamo raggiunto l'eccellenza attraverso scelte varietali e produttive più adatte al nostro areale.

Ora attendiamo con impazienza l'approvazione della regione per lanciare il prodotto marchiato e posizionarci in modo ottimale sui mercati." Ha aggiunto, "L'impegno condiviso della filiera commerciale e produttiva è stato fondamentale per individuare aspetti comuni al fine di migliorare il prodotto territoriale e incentivare la produzione nell'areale, massimizzando gli sforzi per aumentare sia la qualità che la quantità del prodotto."

Alessio Costa, in rappresentanza di LC Fruit, azienda distributrice della Ciliegia delle Colline Veronesi, ha affermato, "In questo percorso, siamo stati aiutati dall'avere un obiettivo comune: promuovere il prodotto affinché sia riconosciuto dal pubblico più ampio possibile. Stiamo parlando di un territorio con una tradizione cerasicola storica".

"Abbiamo stabilito standard comuni per raggiungere uno standard riconoscibile per i consumatori, che non solo identificheranno visivamente il prodotto, ma saranno anche soddisfatti della sua qualità."

Stefano Faedo, presidente dell'Associazione Ortofrutta Veneta, ha parlato della situazione del settore, sottolineando "l'importanza di comunicare correttamente la territorialità delle nostre produzioni. Questo è uno degli obiettivi più importanti della nostra associazione".

Ha spiegato, "Il nostro obiettivo era dare un'identità distintiva a un prodotto destinato a distinguersi dagli altri, continuando un percorso iniziato con la Mela di Verona. È cruciale aiutare i consumatori a riconoscere i nostri prodotti agricoli associandoli al loro luogo di origine, portandoli a una scelta consapevole al momento dell'acquisto."

Negli ultimi vent'anni, la produzione ha subito fluttuazioni principalmente a causa delle diverse condizioni climatiche. Sul mercato, il maggiore valore delle ciliegie veronesi deriva dalla vendita di prodotto fresco (18.751.065 euro nel 2022, pari al 98% del valore totale della produzione), mentre il prodotto destinato all'industria rappresenta solo poco più dell'1,5% della produzione.

Leggi l'articolo completo: Corriere Ortofrutticolo
Immagine: Ciliegia delle colline veronesi


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