Acidità della ciliegia: lo studio cinese rivela i geni chiave del malato

29 ott 2025
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L’acidità è uno dei principali parametri che determinano la qualità organolettica della ciliegia, influenzandone gusto, aroma e, di conseguenza, l’appetibilità per il consumatore.

Il malato, acido organico predominante nelle ciliegie, rappresenta oltre il 90% degli acidi totali presenti nel frutto maturo.

Tuttavia, i meccanismi molecolari che ne regolano la biosintesi e l’accumulo nei vacuoli cellulari sono ancora poco conosciuti.

Studio recente e metodologia

Un recente studio cinese, tuttora in fase di revisione, fornisce una mappa dettagliata dei processi genetici e biochimici che gestiscono le dinamiche del malato nel ciliegio dolce, combinando analisi metaboliche e trascrittomiche su larga scala.

In particolare, i ricercatori hanno analizzato 97 genotipi provenienti da dieci Paesi, classificati in tre categorie (bassa, media e alta) in base all’acidità titolabile (TA), compresa tra 0,49% e 1,36%.

L’acido malico è risultato il composto dominante in tutte le cultivar, con concentrazioni variabili tra 6,22 e 12,06 mg/g di peso fresco, ed un andamento di accumulo bifasico durante lo sviluppo: incremento fino ad una settimana prima della maturazione e successivo declino.

Le differenze tra varietà ad alta e bassa acidità sono state correlate a variazioni significative nell’espressione genica durante la maturazione.

Risultati trascrittomici e genetici

L’analisi trascrittomica, condotta su cultivar opposte (“Longguan”, ad alta acidità, e “Ruixiang”, a bassa acidità), ha individuato 3.643 geni differenzialmente espressi ed una complessa rete di regolazione che coinvolge sei geni strutturali strettamente associati al metabolismo del malato: PavPEPC3, PavMDH1, PavME1, PavPHA5, PavALMT1 e PavALMT6.

Questi geni partecipano rispettivamente alla sintesi del malato nel citoplasma, al suo trasporto e all’acidificazione vacuolare, processi chiave per la determinazione del contenuto finale di acido malico nel frutto.

Le analisi funzionali hanno mostrato che PavMDH1 è maggiormente espresso nelle cultivar ad alta acidità, favorendo la sintesi del malato, mentre PavME1 ha mostrato un comportamento opposto, contribuendo alla degradazione del composto nelle varietà a basso contenuto di acido.

Ruolo dei trasportatori e dei fattori di trascrizione

Inoltre, i trasportatori PavALMT1 e PavALMT6 sembrano controllare il trasferimento del malato nel vacuolo: la loro maggiore espressione nelle cultivar a bassa acidità suggerisce un effetto di rilascio o ridistribuzione che limita l’accumulo del composto.

Lo studio ha identificato anche quattro fattori di trascrizione candidati: PavMYB10.1, PavMYB306, PavWRKY33 e PavbHLH149, la cui espressione risulta fortemente correlata ai livelli di malato durante lo sviluppo del frutto.

Due di questi, PavWRKY33 e PavbHLH149, sono stati localizzati in corrispondenza del locus quantitativo maggiore qP-TA6.1m sul cromosoma 6, già noto per controllare la variabilità dell’acidità nei frutti.

Tale localizzazione fornisce un’ulteriore solida evidenza del loro ruolo regolatore nel controllo genetico dell’acidità del ciliegio dolce.

Conclusioni e applicazioni future

Nel complesso, lo studio ha sviluppato un quadro fenotipico e molecolare integrato che consente di comprendere come i geni di sintesi, trasporto e regolazione del malato cooperino nel determinare il profilo acido finale del frutto.

Le conoscenze ottenute saranno sicuramente utili nei programmi di breeding con selezione assistita da marcatori che puntano al miglioramento del gusto attraverso la modulazione genetica mirata dell’acidità.

Si tratta di un ulteriore passo verso strategie di breeding di precisione, con l’obiettivo di combinare resa, qualità organolettica e preferenze del mercato in un’unica visione molecolare integrata.

Fonte: Liu, C., Chen, L., Qi, X., Song, L., Wang, M., Han, S., & Li, M. (2025). Malate accumulation and transcriptome patterns during fruit development in sweet cherry (Prunus avium L.). Pre-print UNDER REVIEW https://doi.org/10.21203/rs.3.rs-7060936/v1 

Fonte immagine: SL Fruit Service

Andrea Giovannini
Università di Bologna


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