Qualità e nutrienti delle ciliegie: confronto tra cultivar in Cile secondo lo studio INIA

20 nov 2025
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Un recente studio condotto dall’Istituto di Investigaciones Agropecuarias (INIA) in Cile ha analizzato la relazione tra contenuto minerale e qualità dei frutti in tre cultivar di ciliegio dolce: “Santina”, “Lapins” e “Regina”, tra le più diffuse nelle aree produttive del Paese.

Lo studio ha analizzato come i principali parametri di qualità commerciale (peso, calibro e consistenza) siano associati alla composizione minerale dei frutti maturi, un tema di grande interesse per tecnici e produttori, che spesso gestiscono la fertilizzazione in base alle caratteristiche qualitative attese.

I risultati hanno mostrato differenze tra cultivar, a conferma del forte peso della genetica sulla qualità del frutto. La consistenza è risultata maggiore in “Regina” (circa 350 g mm−1), seguita da “Lapins” e infine da “Santina” (circa 250 g mm−1).

Al contrario, le dimensioni ed il peso sono risultati più elevati in “Lapins”, con valori medi rispettivamente di 32 mm e 14 g, mentre “Santina” e “Regina” non hanno mostrato differenze significative tra loro.

Composizione minerale e varietà

Anche la composizione minerale ha evidenziato variazioni cultivar-specifiche: “Lapins” ha mostrato concentrazioni più elevate di calcio, magnesio, manganese e boro, mentre “Santina” si è distinta per il contenuto di zolfo.

Il contenuto in sostanza secca è aumentato progressivamente da “Santina” (17,2%) a “Lapins” (18,5%) fino a “Regina” (20,2%), in linea con la maggior durata del ciclo produttivo (maggior tempo per lo sviluppo dei frutti).

Le correlazioni tra nutrienti e parametri qualitativi hanno mostrato che in tutte le cultivar la consistenza era positivamente correlata con l’azoto, e in “Lapins” e “Regina” anche con il fosforo, suggerendo un possibile legame con le componenti strutturali della parete cellulare e delle membrane.

Tuttavia, contrariamente ad altri studi, non è emersa alcuna relazione diretta tra calcio e consistenza: la cultivar con il più alto contenuto di Ca (“Lapins”) non è risultata la più soda.

Correlazioni e risultati

Questo risultato evidenzia come il ruolo del calcio sulla compattezza del frutto possa essere specifico per genotipo e non generalizzabile. La sostanza secca non ha mostrato correlazioni con peso, calibro o consistenza, confermando che non può essere considerata un indicatore diretto delle caratteristiche fisiche del frutto, pur essendo legata al contenuto in solidi solubili.

Il peso ed il calibro, invece, sono strettamente correlati tra loro (r = 0,97), come atteso per le drupacee. Da segnalare, inoltre, la correlazione negativa tra rame e zinco con peso e dimensioni dei frutti in “Santina”.

Nel complesso, lo studio mostra che la composizione minerale delle ciliegie varia e che le interazioni tra nutrienti e caratteristiche qualitative sono complesse e dipendenti dal genotipo.

Ciò implica che le strategie di nutrizione e fertirrigazione debbano essere calibrate a livello di cultivar, piuttosto che basarsi su standard generici.

Conclusioni dello studio

Infine, i ricercatori concludono che, pur esistendo alcune relazioni comuni, come la correlazione azoto–fosforo e potassio–boro in tutte le varietà, non è possibile definire un “valore di riferimento” unico per i nutrienti nel frutto di ciliegio dolce.

Lo studio fornisce quindi dati di base utili per la caratterizzazione nutrizionale di “Santina”, “Lapins” e “Regina”, ed invita il settore cerasicolo ad una gestione nutrizionale più mirata e consapevole, fondata su analisi specifiche e sull’interazione tra genetica, ambiente e tecniche colturali.

Fonte: Hirzel, J., & Díaz, J. (2025). Relationship between mineral content and fruit quality attributes firmness, size and weight of three sweet cherry cultivars. Chilean Journal of Agricultural Research, 85(4), 623-634. http://dx.doi.org/10.4067/s0718-58392025000400623 

Fonte immagine: Mindrip

Andrea Giovannini
Università di Bologna


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