Boom delle ciliegie cinesi in serra: domanda alta in Vietnam nonostante i prezzi, ecco cosa c’è dietro
L’esportazione delle ciliegie coltivate in serra in Cina si fa spazio nei mercati asiatici, grazie a un mix vincente di qualità, tecnologia e prezzi competitivi rispetto a quelli di USA e Australia. Ma il successo ha anche un costo.
Nonostante un prezzo al dettaglio in Vietnam che supera i 500.000 dong al chilo (circa 20 dollari / circa 18,40 euro), le ciliegie cinesi coltivate in serra stanno guadagnando terreno nel commercio internazionale. Una cifra che, pur essendo il doppio rispetto a quella di molti frutti locali, appare comunque appetibile agli occhi dei consumatori vietnamiti, soprattutto se confrontata con i prezzi delle ciliegie australiane o americane: le cinesi, infatti, costano circa il 50% in meno, senza sacrificare la qualità.
Serre hi-tech e logistica
L’offerta, tuttavia, è ancora contenuta: gli importatori operano su piccoli lotti, acquistando solo qualche decina di casse alla volta e privilegiando il trasporto aereo per garantire massima freschezza. La produzione complessiva di ciliegie in Cina, aggiornata al 2025, si estende su 600.000 ettari, con i poli serricoli principali nelle province dello Shandong (Yantai) e del Liaoning (Wafangdian).
A Yantai, le ciliegie di serra vengono vendute all’ingrosso a prezzi compresi tra 35 e 55 yuan al chilo (da 108.000 a 200.000 dong), in base alla pezzatura (30-32 mm di diametro). A Wafangdian, durante il Capodanno lunare 2025, le varietà premium hanno toccato il prezzo record di 130 yuan/kg (circa 457.000 dong), grazie all’uso di serre a doppio strato, una tecnologia che consente una maturazione anticipata e costante.
Un ruolo centrale lo gioca la contea di Linqu, nello Shandong, che vanta la più ampia superficie dedicata alla coltivazione in serra: 50.000 acri (circa 20.234 ettari), pari al 25% della produzione nazionale, per un output annuale di circa 100.000 tonnellate.
Costi in salita, ma margini elevati
Dietro al successo commerciale si cela però un’impennata dei costi di produzione. Solo nello Shandong, il costo di costruzione delle serre è aumentato del 12% rispetto all’anno precedente, toccando i 150.000 yuan per acro (pari a circa 21.000 dollari per ettaro / circa 19.320 euro per ettaro). A Wafangdian, si arriva a 200.000 yuan, senza contare l’incremento di spesa per elettricità e manodopera.
A Linqu, i salari giornalieri dei lavoratori agricoli hanno registrato un +40% dal 2020, assestandosi a 200 yuan al giorno. Un investimento importante, che però può offrire rendimenti interessanti, specie nei mercati dove la disponibilità di ciliegie fresche fuori stagione è ancora limitata.
Vietnam: mercato chiave
Il Vietnam rappresenta attualmente un mercato strategico. I consumatori locali mostrano un forte interesse per prodotti “naturali”, privi di stimolanti chimici, e apprezzano la rapidità della filiera: in 1-2 giorni le ciliegie arrivano dal campo alla tavola, grazie al trasporto aereo.
Il vero freno? L’assenza di canali ufficiali per l’importazione. La maggior parte delle transazioni avviene ancora tramite commercio informale o "a mano", limitando la possibilità di espansione strutturata.
Tecnologia agricola e nicchie
L’esperienza cinese con le ciliegie in serra dimostra che investire in tecnologia agricola avanzata può aprire porte a mercati esteri anche esigenti, garantendo margini elevati. Tuttavia, senza interventi su scala logistica e accordi bilaterali più snelli, la crescita rischia di rimanere confinata a una nicchia.
Per le aziende agricole e i produttori interessati all’export, questo segmento rappresenta una sfida ambiziosa, ma potenzialmente molto redditizia: servono competenze, visione e una forte capacità di adattamento.
Fonte: greenhouse
Fonte immagine: Yashiro Farm
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