La recente scoperta della Leptopilina japonica sul territorio provinciale offre nuove opportunità per il controllo biologico della Drosophila suzukii, un moscerino dannoso per i piccoli frutti che sta creando gravi problemi ai produttori, sia in Trentino che altrove. Questo parassitoide, originario dell'Asia, è stato individuato in un ciliegeto nella valle dell'Adige, dove potrebbe svolgere un ruolo significativo nella gestione naturale di questo infestante.
La Leptopilina japonica si affianca al Ganaspis brasiliensis, un altro parassitoide importato dalla Svizzera e attualmente sottoposto a sperimentazione nelle celle di quarantena della Fondazione Edmund Mach (FEM). Sebbene il Ganaspis brasiliensis rimanga il principale candidato per la lotta biologica contro la Drosophila suzukii, si prevede che i due insetti possano lavorare in sinergia per potenziare l'efficacia del controllo.
Immagine 1: Queste eccellenti foto di Warren HL Wong @warrenhlwong (Simon Fraser University, BC, Canada) mostrano una femmina di vespa parassitoide Leptopilina japonica che estende il suo ovopositore all'interno di un lampone per parassitare una larva di mosca Drosophila dalle ali maculate, Drosophila suzukii, che è diventata un grave parassita dei frutti di bosco in tutto il mondo. Questo è un esempio di controllo biologico classico, implementato tramite l'introduzione di questa specie asiatica indigena in altre parti del mondo, riducendo così la necessità di utilizzare insetticidi negli agroecosistemi.
Questa scoperta è stata effettuata nell’ambito di un dottorato di ricerca congiunto tra FEM e Università del Molise, supportato dal contributo della cooperativa Sant’Orsola e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento attraverso il progetto “Lotta biologica alla specie aliena”.
Il monitoraggio condotto da FEM ha permesso di osservare l’andamento della popolazione di Drosophila suzukii, il livello di infestazione su frutti coltivati e spontanei, e la presenza di antagonisti naturali. Proprio durante queste attività, è stato possibile catturare per la prima volta in Europa un parassitoide alieno al di fuori del suo areale di origine. La Leptopilina japonica ha dimostrato grande efficacia, nelle sue aree native, nel parassitizzare le larve di D. suzukii.
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L’identificazione iniziale, basata su caratteristiche morfologiche, è stata successivamente confermata mediante analisi molecolare, che ha validato la presenza della specie in provincia. "Dopo il primo ritrovamento," spiegano Alberto Grassi e Simone Puppato del Centro Trasferimento Tecnologico FEM, "abbiamo avviato uno studio mirato con campionamenti di frutti coltivati e selvatici, conservati in cella climatica, per verificare la presenza di altri parassitoidi alieni".
I risultati preliminari suggeriscono che la Leptopilina japonica sia già ampiamente diffusa nella provincia di Trento: è stata infatti rinvenuta in cinque siti distinti, distanti fino a 20 km e situati a un’altitudine compresa tra 211 e 685 metri. L’indagine è ancora in corso, ma questa scoperta rappresenta un importante passo avanti nella gestione sostenibile di una delle più grandi minacce per i frutti a polpa rossa.
Fonte: La Busa
Immagini: La Busa; Warren H. L. Wong, S. Fraser - University, BC, Canada.
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