Microiniezioni per proteggere i ciliegi da Drosophila suzukii

08 ago 2024
678

Gli esperimenti sulle microiniezioni nei tronchi dei ciliegi hanno permesso di definire le condizioni di utilizzo di questa tecnica e di valutarne le performances agronomiche con l’impiego di diversi prodotti fitofarmaceutici. Dal 2020 infatti, l’istituto di ricerca francese CTIFL (centro tecnico interprofessionale di frutta e verdura) studia questa tecnica, e grazie a degli studi preliminari i ricercatori del centro hanno trovato i parametri migliori di iniezione.

Ma facciamo un passo indietro. Che cos’è la microiniezione e come funziona? Questa tecnica innovativa permette la difesa degli alberi dall’interno, rivoluzionando il concetto di difesa da come lo consideriamo oggi. Secondo questo metodo, dopo aver praticato un foro nel tronco si procede direttamente all’iniezione del trattamento fitosanitario all’interno del sistema vascolare della pianta.

I vantaggi sono chiari: meno inquinamento dell’ambiente e degli operatori. Tuttavia, per ora questa tecnica è impiegata solamente per gli alberi ornamentali. Tramite gli studi preliminari condotti tra il 2011 e il 2018 è stata messa a punto un materiale di microiniezione adatto a tutti gli alberi e anche ai diversi problemi fitosanitari che possono presentarsi.

I prerequisiti di un trasporto efficace dei principi attivi all’interno della pianta sono quindi che le molecole siano solubili in acqua e che siano sufficientemente idrofile da non essere assorbiti da materiali lipofili, come la lignina, che si incontrano durante il percorso. Affinché i principi attivi entrino correttamente in funzione, è necessario riuscire a farli arrivare direttamente nel sistema vascolare grazie ad un corretto dimensionamento dell’ago.

I test condotti con aghi di 3 misure diverse (1.27 cm, 1.91 cm e 3.8 cm, rispettivamente) hanno mostrato che la migliore diffusione del prodotto si ha avuto con l’ago più lungo. Successivamente, i ricercatori hanno iniziato le prove direttamente in campo. Il primo studio era focalizzato sui tempi di cicatrizzazione dei punti di iniezione.

I risultati sono stati promettenti poiché non si sono evidenziati problemi come gomma, muffe o necrosi e inoltre la pianta è riuscita a sviluppare un nuovo anello vascolare anche in corrispondenza del punto di iniezione. Nel 2021 è stata poi iniziata una prova agronomica per valutare in campo l’efficacia nella protezione contro Drosophila suzukii e Rhagoletis cerasi.

Piante cv. Bellise e Folfer sono state impiegate. Per avere una protezione completa dei frutti, le iniezioni sono state effettuate sia in fioritura che all’invaiatura. Alla raccolta, 1000 frutti per varietà sono stati raccolti e aperti in cerca delle larve. Spinosad e spirotetramat hanno mostrato un tasso di efficacia del 35% mentre i trattamenti con cialotrine hanno avuto un tasso del 30%.

I risultati migliori li hanno mostrati i trattamenti con ciantranilprole, dove i tassi di efficacia hanno raggiunto valori vicino al 50%. Per quel che riguarda la sicurezza del consumatore, sono state eseguite le analisi residuali sui frutti. Nel 2021 sono state trovate tracce di spirotetramat ma a una dose 35 volte più bassa rispetto al limite massimo posto dall’Unione Europea di 3 mg/kg di frutta.

Nel 2022 nessuna delle molecole applicate alla pianta via microiniezione è stata riscontrata sui frutti. Sarà questa la difesa del futuro? Non abbiamo ancora risposte certe, ma sicuramente sembra molto promettente.

Fonte: La micro-injection sécurisée pour protéger les cerisiers contre Drosophila suzukii infos_ctifl 398 - CTIFL
Immagine: Rèussir

Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Un nuovo metodo (non distruttivo) per identificare i difetti ed il grado di maturazione delle ciliegie

Post-raccolta​

07 dic 2023

È notevole che il tempo di addestramento di Swin Transformer e della MLP sia stato di soli 78,43 secondi (quando in assenza di MLP il tempo di addestramento era di 551,24 secondi) e che la loro accuratezza di riconoscimento abbia raggiunto un picco del 98,5%.

Frutas de Chile rivela i 10 principali esportatori del Cile nella stagione 2023-2024

Rassegna Stampa

26 feb 2024

Fino alla sesta settimana, sono state esportate 82.452.392 casse di ciliegie da 5 chili nella stagione 2023/2024 e, sebbene questo dato sia inferiore alle 83.220.842 casse esportate nella stagione 2022/2023, le cifre sono prevedibili dopo un anno difficile per i produttori.

In evidenza

I produttori cileni chiedono di attivare il consumo interno puntando sulla vecchia varietà di ciliegie Corazón de Paloma

Tipicità

07 gen 2025

I coltivatori hanno dato il via ad una campagna senza precedenti che mira a mettere in risalto il valore nutrizionale e identitario della ciliegia Corazón de Paloma, una varietà che non viene scelta per l'esportazione, ma per il consumo domestico delle famiglie Ñuble.

Rame e suoli agricoli: la materia organica come alleato per la salute del terreno

Gestione

07 gen 2025

Un recente studio condotto in suoli coltivati a ciliegio in Nuova Zelanda ha analizzato in dettaglio l’effetto di concentrazioni crescenti di rame (7-263 mg/kg) su tre importanti indicatori biologici: comportamento dei lombrichi, respirazione del suolo e crescita delle radici.

Tag Popolari