Portinnesti alla prova, MSU presenta i risultati del 2022

23 apr 2024
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Durante un webinar organizzato dalla Cornell University e intitolato ‘Stone fruit: rootstocks and desease management’, il prof Greg Lang, fisiologo della Michigan State University (MSU) ha avuto modo di presentare i recenti risultati delle prove portate avanti dal suo team di lavoro per definire il comportamento di 5 nuovi portinnesti per il ciliegio dolce e acido.

Il gruppo di ricerca della MSU sta collaborando con un progetto di ricerca NC-140 che si concentra sulla regione centro settentrionale degli Usa e che ha l’obiettivo proprio di valutare e identificare nuovi portinnesti per il ciliegio. Il prof. Lang ha presentato i risultati dei loro confronti per l’annata 2022.

Come si sa i portinnesti sono in grado di influenzare moltissime prestazioni del ciliegio: produttività, precocità, dimensione dell’albero, architettura dell’albero, dimensione e qualità del frutto. Dal 2017 il team della MSU sta confrontando le prestazioni di Cass, Clare, Clinton, Crawford e Lake (tutti della serie Corette®), portinnesti nanizzanti precoci messi a punto proprio dalla stessa università, con portinnesti di riferimento Gisela 5, Gisela 12, Gisela 3 (solo per il ciliegio dolce) e Maxma14.

I portinnesti della serie Corette® alla prova (dati 2022)

Per quanto riguarda il ciliegio dolce, le prove sono state fatte con varietà Benton, autofertile, vigorosa, che nella parte nord occidentale degli USA matura qualche giorno prima di Bing, ma fiorisce più tardi. Sono stati confrontati i diversi portinnesti, allevati utilizzando tre diverse forme: Kym Green Bush (KGB), Tall Spindle Axe (TSA) e Upright Fruiting Offshoots (UFO).

I ricercatori hanno portato avanti i confronti in due location in Michigan poi a New York, Idaho e Colorado. Purtroppo non sono stati presentati dati per il Colorado a causa del maltempo mentre in Idaho le prove sono state interrotte per il pensionamento di un ricercatore. I portinnesti Cass, Clare, Clinton e Lake sono stati messi a confronto con Gisela 5, Gisela 12, Gisela 3 e Maxma 14.

Nella stagione ‘22 i risultati presso la stazione di ricerca di Sparta (Michigan) hanno mostrato che Gisela 5 ha generato il ciliegio più vigoroso, rispetto agli altri a confronto, se allevato in TSA. Gisela 12 invece è risultato il più vigoroso per gli altri due sistemi di allevamento, UFO e KGB. Sparta è una zona con terreni argillosi molto fertili.

Immagine 1: Portinnesti ed effetti sul vigore della varietà di ciliegio dolce 'Benton' nel centro di ricerca Sparta.

Per quanto riguarda i risultati nel sito sperimentale a Nord Ovest, sempre in Michigan, è il portinnesto Cass a generale alberi più vigorosi per il sistema TSA, mentre per gli altri due sistemi è Lake il più vigoroso. In generale, confrontando le due stazioni di ricerca, a Sparta si sono avuti alberi più vigorosi rispetto alla stazione nel Nord Ovest dove il ceraseto deve confrontarsi con un terreno sabbioso.

In tutte le prove tre portinnesti, Clare, Lake e Cass hanno dato origine a un problema importante di polloni.

Immagine 2: Portinnesti ed effetti sul vigore della varietà di ciliegio dolce 'Benton' nel centro di ricerca NWMHRC.

“Cosa abbiamo visto nel 2022 – ha riassunto il prof. Lang – Nelle stazioni di Sparta e a New York, gli alberi più vigorosi erano su Gisela 12 e Gisela 5. A Sparta poi anche Maxma 14 ha originato alberi vigorosi. Gli alberi su Gisela 3 erano i più piccoli, ma c’è da tenere conto che c’è stato un errore: si è scoperto infatti che la varietà innestata, in quel caso, non era Benton ma Rainier.

Nella stazione sperimentale a Nord Ovest, c’è grande variabilità fra i diversi portinnesti a seconda del sistema d’allevamento. Lake e Clare sono più vigorosi di Maxima 14 e di Gisela 5. A New York, gli alberi su Lake e Clinton erano abbastanza simili a quelli su Maxma 14.

Gli alberi su Gisela 3 sono comunque i più piccoli, qualsiasi location si prenda in considerazione. Quindi, sostanzialmente: in Michigan, gli alberi allevati con sistema TSA e KGB sono i più vigorosi o comunque più vigorosi di quelli a UFO. A New York gli alberi allevati con sistema KGB sono più vigorosi. Quelli con sistema TSA e UFO invece si assomigliano”.

Immagine 3: Dimensione e vigoria dei portinnesti utilizzati.

MSU, ancora tre anni di lavoro per portare avanti i confronti

Guardando invece ai 7 anni di prove e valutando il vigore delle piante sui diversi portinnesti, il professore Greg Lang ha così riassunto i principali risultati: “A Sparta, dove il terreno è fertile, con Gisela 12 abbiamo avuto gli alberi più vigorosi, con Gisela 3 i meno vigorosi. Se guardiamo all’efficienza produttiva (2022-2023) è il portinnesto Clinton a donare più efficienza mentre Maxma 14 è il meno efficiente.

Immagine 4: Vigore ed efficienza delle rese della varietà 'Benton'.

Nella stazione a Nord Ovest, sempre in Michigan, dove il terreno è sabbioso, l’efficienza produttiva migliore è di Clinton mentre Maxma 14 è il meno efficiente. Possiamo dire che Maxma 14 ha comunque sempre la peggiore efficienza produttiva. Confrontano le due location, vediamo che i dati mostrano come tutti i portinnesti, passando da Sparta alla stazione a Nord Ovest, conferiscano meno vigore all’albero.

Fa eccizione Lake. Dando uno sguardo invece ai dati di New York (2022-2023): i valori del vigore salgono e scendono. Gisela 5 è risultato essere il più vigoroso, seguito da Gisela 12 e da Maxma 12. L’efficienza produttiva è sempre molto bassa, il più efficiente è Cliton”.

 Il lavoro di confronto fra i portinneesti andrà avanti per almeno altri tre anni. I ricercatori vogliono mettere alcuni punti fermi. “Da un lato – ha concluso il prof. Greg Lang – vogliamo capire se l’efficienza produttiva di Clinton sarà confermata. Abbiamo poi notato che, confrontando i risultati di Sparta e della stazione a Nord Ovest non c’è stata differenza nel vigore di Lang.

Ciò potrebbe significare che Lake è tollerante alle condizioni di stress che derivano da un suolo sabbioso, ma è da veerificare. Per Clare, Cass e Lake poi va determinato l’impatto dell’eccessiva formazione di polloni”.

Barbara Righini
Immagini: Gregory Lang


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