Al IX Simposio Internazionale sul Ciliegio di Pechino (22-25 maggio 2023) si è discusso molto di fisiologia e di modelli di crescita nel ciliegio, sia dolce che acido. Questo articolo riporta una sintesi del lavoro presentato da Melissa Venturi insieme al gruppo di lavoro del DISTAL – Università di Bologna.
Saretta e Rio Cerca
Il Prunus cerasus viene generalmente considerato una specie marginale, soprattutto se comparato con il più noto (e più coltivato) Prunus avium. Tuttavia, negli ultimi decenni, questa coltura ha assunto maggiore rilevanza grazie a numerosi studi che hanno evidenziato come il consumo di questo frutto abbia risvolti positivi sulla salute umana.
L'Europa conta approssimativamente due terzi della superficie coltivata a livello mondiale. I maggiori produttori sono Russia, Turchia, Ucraina e Serbia. La produzione globale totale nel 2020 è stata di circa 1,5 milioni di tonnellate (FAOSTAT, 2022). A livello nazionale, la produzione è relativamente bassa ma in crescita: 280 tonnellate nel 2021 e 1175 tonnellate nel 2022, un aumento di quattro volte in un solo anno (ISTAT, 2022).
Rispetto alle ciliegie, le amarene sono caratterizzate da un livello di acidità più elevato, un rapporto SSC/TA più basso ed una minore quantità di zuccheri semplici. Nonostante siano stati condotti molti studi fisiologici per indagare il comportamento di crescita dei frutti in molte specie, attualmente non sono disponibili dati sulla fisiologia dell’amarena e sulla strategia di crescita dei frutti, un dato importante per una gestione efficiente del frutteto.
Il lavoro presentato al 9° Cherry Symposium svoltosi in Cina lo scorso maggio, ha mostrato i risultati delle ricerche condotte per comprendere il comportamento fisiologico del Prunus cerasus in confronto diretto con il Prunus avium.
Durante la stagione vegetativa sono state misurate le relazioni idriche, gli scambi gassosi fogliari, l'accrescimento dei frutti e dei germogli di amarena cv. "Rio Cerca" e ciliegia cv. "Saretta". Alla raccolta è stata valutata la qualità dei frutti e le rese di entrambe le specie. I risultati hanno mostrato che durante il giorno gli scambi gassosi fogliari e i potenziali idrici presentano valori simili in entrambe le specie. Si è notato però che l’amarena tende a mostrare un potenziale idrico del frutto più basso nel pomeriggio.
Rispetto al ciliegio dolce, l’amarena ha tassi di crescita più lenti sia per i frutti che per i germogli durante tutta la stagione, risultando in ridotta crescita vegetativa e minore calibro del frutto alla raccolta; tuttavia, l’amarena ha mostrato rese e contenuti di sostanza secca dei frutti significativamente più elevati al momento della raccolta.
Il carico colturale eccezionalmente elevato, tipico di questi alberi, ha fatto sì che la produttività tra le due specie risultasse similare. Grazie all’elaborazione dei dati sul contenuto di sostanza secca dei frutti e sulla crescita totale hanno dimostrato che il frutto di amarena è capace di attrarre più risorse rispetto al frutto di ciliegio.
Sebbene l'assimilazione del carbonio da parte delle foglie è stata paragonabile tra le due specie, i frutti di amarena sono stati in grado di attirare il 40% di carbonio in più rispetto ai frutti di ciliegio. È possibile che i potenziali idrici generalmente più bassi dei frutti, che hanno permesso ai frutti di attrarre più acqua e sostanza secca, siano responsabili della maggiore capacità di assorbimento dei frutti di amarena rispetto a quelli di ciliegio; tuttavia, questa ipotesi deve essere ulteriormente testata prima di essere accettata.
Sulla base di questi risultati si può concludere che l'efficienza produttiva dell’amarena è significativamente superiore a quella delle ciliegie.
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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