Negli ultimi due decenni si è registrata una notevole impennata dei costi di manodopera, con un aumento del 244%. Di conseguenza, questa voce di spesa costituisce attualmente circa il 67% dell'intera spesa associata alla produzione di ciliegie. La maggior parte delle spese per la manodopera è concentrata nella fase di raccolta, che costituisce oltre il 50% della spesa complessiva.
È stato dimostrato che il processo di intensificazione del frutteto consente di ottenere un inizio precoce della fruttificazione, garantendo al contempo la produzione di frutti di buona qualità. Oltre all'utilizzo di portainnesti nanizzanti, la scelta di sistemi di allevamento adeguati riveste una notevole importanza, in quanto ha un impatto notevole sull'efficienza del raccolto.
In effetti, vi è un crescente interesse per i sistemi planari e a Y, grazie alla loro capacità di migliorare l'intercettazione della luce della chioma e di accelerare le pratiche di raccolta. Attualmente, sembra che le piante allevate con il sistema in parete Upright Fruiting Offshoots (UFO) abbiano il tasso di raccolta più alto (0,81 kg/min), seguite da quelle allevate con il metodo Kym Green Bush (KGB, 0,72 kg/min), mentre il sistema classico in volume ha i tassi più bassi (0,47 kg/min).
Inoltre, la gestione del carico colturale è di estrema importanza, a partire dalla pratica del diradamento delle gemme. Per ottimizzare ulteriormente l'efficienza dei frutteti di ciliegio, è imperativo sviluppare pareti di frutta compatte, con chiome in grado di catturare efficacemente la luce solare e al contempo adatte alla meccanizzazione. Questo permetterà di conseguenza anche di ridurre le alte voci del bilancio, oggi legate principalmente alla necessità di manodopera.
Fonte: I. Iglesias, Development of innovative high-density orchards aiming for an efficient and sustainable sweet cherry production, IX International Cherry Symposium http://2021.cherries.org.cn/replayEn.html
Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)
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