La rilevanza di Alternaria alternata come patogeno responsabile di gravi marciumi post- raccolta nelle ciliegie dolci è in crescita. In Cina, ed in particolare nel distretto di Haidian a Pechino, è stata riscontrata un’alta incidenza di frutti colpiti con sintomi riconducibili a questa specie fungina.
Un recente studio, prelevando dei campioni dai frutti colpiti, ha isolato e identificato i ceppi patogeni e mediante un approccio integrato basato su caratterizzazione morfologica e analisi molecolare multi-genica (ITS, endo-PG e Alta1), ha confermato la presenza di A. alternata come agente causale.
Dai test di patogenicità è emerso che il ceppo ACT-3 possiede la virulenza più elevata tra quelli isolati, ed ha causato sintomi tipici del marciume molle e lesioni estese sui frutti inoculati. Le condizioni fisiologiche ottimali per lo sviluppo del fungo sono risultate essere una temperatura di 28 °C e un pH intorno a 8, parametri che favoriscono una rapida crescita del micelio.

Progressione dell'infezione
Il fungo ha dimostrato la capacità di penetrare i tessuti delle ciliegie già nelle prime ore post- inoculo. Successivamente, la progressione dell’infezione, monitorata tramite microscopio
confocale e a scansione elettronica, ha mostrato una progressiva distruzione della morfologia
cellulare del frutto.
Oltre a compromettere direttamente la qualità e la conservabilità, lo studio ha anche riscontrato la produzione di micotossine da parte dei ceppi isolati. In particolare, sono state rinvenute concentrazioni rilevanti di acido tenuazonico (TeA), con valori fino a 313 μg/mL, e di alternariolo (AOH), fino a 8,9 μg/mL, sostanze note per il loro potenziale citotossico,
mutageno e genotossico sia per l’uomo sia per gli animali.
Questi metaboliti secondari sono un fattore di rischio per la sicurezza alimentare, poiché possono contaminare non solo il frutto fresco ma anche i derivati trasformati, come succhi e confetture.
Strategie di controllo
I risultati ottenuti sottolineano come la sola identificazione morfologica non sia suWiciente a discriminare con precisione le specie di Alternaria, rendendo necessarie analisi molecolari per un inquadramento tassonomico aWidabile.
I ricercatori ribadiscono inoltre l’importanza di considerare parametri fisiologici e condizioni ambientali nello studio del patogeno, poiché fattori come temperatura, pH e attività dell’acqua risultano determinanti per la crescita e la capacità di infezione del fungo.
Inoltre, si evidenzia l’urgenza di adottare strategie di controllo
mirate per ridurre le perdite post-raccolta e limitare i rischi per la salute. La gestione della catena del freddo, il controllo dell’umidità e l’adozione di adeguate pratiche igieniche e tecnologiche in fase di stoccaggio e distribuzione emergono come elementi cruciali per mitigare la diWusione del marciume e la produzione di micotossine.
Conclusioni e prospettive
Infine, l’implementazione di protocolli di monitoraggio rapido per l’individuazione precoce di A. alternata e dei suoi metaboliti tossici può rappresentare un valido supporto per i tecnici e per l’industria di
trasformazione, consentendo interventi tempestivi e mirati.
Le conclusioni dello studio suggeriscono la necessità di ulteriori indagini, soprattutto per valutare il rischio eWettivo di contaminazione dei prodotti derivati dalle ciliegie, come i succhi, e per definire soglie regolatorie specifiche per le micotossine di Alternaria in questa tipologia di alimento.
In definitiva, A. alternata si conferma come una delle principali minacce emergenti
per la filiera cerasicola in Cina, non solo in termini di perdite qualitative e quantitative di produzione, ma anche come pericolo concreto per la salute e la sicurezza alimentare.
Fonte: Ahmad, T., Xing, F., Cao, C., & Liu, Y. (2024). Characterization and toxicological potential of Alternaria alternata associated with post-harvest fruit rot of Prunus avium in China. Frontiers in Microbiology, 15, 1273076. https://doi.org/10.3389/fmicb.2024.1273076
Fonte immagine: Keith Yoder
Andrea Giovannini
Università di Bologna
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