Frutteti, vigneti e, in generale, tutte le piante che producono frutti carnosi con buccia sottile sono soggetti all’attacco da parte del moscerino della frutta Drosophila suzukii (in inglese chiamata anche spotted wing drosophila, SWD) con un notevole impatto economico negativo.
L’insetto colpisce i frutti in campo, tuttavia le infestazioni precoci possono essere trascurate dalle attuali pratiche di selezione della produzione, poiché i segni visibili potrebbero non manifestarsi per diversi giorni.
Normalmente, le condizioni di stoccaggio che vengono applicate per prolungare la durata di conservazione della frutta prevedono lo stoccaggio a freddo a una temperatura media di 1–4°C e un aumento della concentrazione di CO2 tra il 10% e il 20%, a seconda della specie considerata.
Il processo di selezione
La procedura prevede quindi che i frutti raccolti siano trasportati a un impianto di lavorazione per poi essere selezionati sulla base degli standard commerciali richiesti.
E’ chiaro quindi che in questa prima fase tutti i frutti con malformazioni visibili, come il tessuto ammorbidito a seguito dell'infestazione da drosophila, vengono rimossi.
Tuttavia, l'infestazione non è facilmente evidente durante i primi due o tre giorni dalla deposizione e, di conseguenza, spesso passa inosservata durante il processo di selezione.
Lo studio sloveno
Pertanto, l’indagine condotta dall’Istituto agrario della Slovenia si è concentrata sull’identificazione dei frutti che non hanno ancora mostrato segni visivi di infestazione da drosophila e che non possono essere identificati utilizzando metodi convenzionali nella catena post-raccolta.
I ricercatori hanno ipotizzato che la sopravvivenza dell’insetto sarebbe influenzata da un'atmosfera artificiale con basse temperature e elevate concentrazioni di CO2 e hanno fatto prove su mirtillo, lampone e ciliegia.
I risultati mostrano che i lamponi sono stati l'ospite più adatto per lo sviluppo della SWD, con un tasso di sviluppo della SWD più di cinque volte superiore a quello dei mirtilli e più di 50 volte superiore a quello delle ciliegie.
Risultati e protocolli
In generale, lo sviluppo di drosophila è stato influenzato negativamente sia dalle alte concentrazioni di CO2 che dalla conservazione a freddo.
Inoltre, le infestazioni di SWD in tutte e tre le specie di frutta esaminate sono state sostanzialmente ridotte da una fumigazione di 24 ore con CO2 al 100%, effettuata senza stoccaggio a freddo.
Figura 1. Il numero più elevato di SWD si è sviluppato nella frutta conservata al freddo per 24 ore in aria normale e in quelle esposte al 10% di CO2 e conservate al freddo per 24 ore. Il numero più basso di SWD si è sviluppato nella frutta conservata al freddo ed esposta al 100% di CO2 per 72 ore, seguita dalla frutta incubata per 24 ore al 100% di CO2 a temperatura ambiente.
Al contrario, le ciliegie non hanno subito una riduzione sostanziale delle infestazioni quando esposte a 10% di CO2 in assenza di frigoconservazione.
Invece, la sola conservazione a freddo è stata considerata troppo lenta come pratica e per tanto non viene considerata efficace.
L'efficacia insetticida della fumigazione con CO2 è stata ridotta dal trattamento simultaneo a bassa temperatura e dal trattamento con CO2.
I ricercatori hanno osservato le interazioni tra la fumigazione con CO2 e il raffreddamento e hanno proposto un protocollo semplice di gestione post-raccolta che può essere implementato senza la necessità di apparecchiature sofisticate.
Figura 2. Grave attacco di Drosophila suzukii su ciliegio
Per questo, un trattamento di 3 ore con CO2 al 100% a temperatura ambiente prima della conservazione a freddo è stato implementato per garantire una sanificazione ottimale dei prodotti.
Fonte: Nika Cvelbar Weber, Špela Modic, Primož Žigon, Jaka Razinger, Postharvest CO2 treatment and cold storage for Drosophila suzukii (Diptera: Drosophilidae) fruit infestation control, Journal of Economic Entomology, Volume 118, Issue 1, February 2025, Pages 274–281, https://doi.org/10.1093/jee/toae264
Fonte immagini: Weber et al., 2025, Agribon, MSU
Melissa Venturi
Università di Bologna
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