La nuova stagione delle ciliegie cilene si sta sviluppando sotto il segno dell’incertezza. Sebbene il Paese resti saldamente in testa alla classifica dei maggiori esportatori mondiali, il 2024–2025 si prospetta come un'annata complessa, segnata da un netto ridimensionamento delle previsioni produttive.
Tra fattori climatici avversi, decisioni agronomiche mirate e cicli naturali della pianta, i volumi disponibili risultano inferiori rispetto allo scorso anno, con un impatto diretto su strategie commerciali, logistica e prezzi.
Secondo Nicolás Michelini, direttore commerciale dell’azienda Quelen Fruit, la stima iniziale del Comitato delle Ciliegie – pari a 131 milioni di casse – non è più realistica. "Oggi si prevede un volume compreso tra 115 e 120 milioni di casse, ben al di sotto dei 126 milioni raccolti nella stagione precedente", spiega.
Un calo rilevante, che ridisegna gli equilibri e impone una ridefinizione delle priorità verso i mercati chiave, in primis la Cina.

Clima, potature e alternanza produttiva
Tra le cause principali della flessione produttiva figurano le gelate primaverili, che hanno colpito duramente aree produttive cruciali, compromettendo la fioritura e la successiva allegagione.
A questo si aggiunge l'effetto delle potature più drastiche effettuate dopo la scorsa stagione – particolarmente abbondante ma economicamente deludente – per riequilibrare le piante.
Infine, il fenomeno dell’alternanza produttiva (añerismo), fisiologico nelle drupacee, ha contribuito a una minore carica fruttifera. “Era prevedibile: dopo un anno carico, gli alberi si presentano meno generosi”, conferma Michelini.
Export anticipato e performance logistica
Paradossalmente, mentre i volumi calano, la campagna di esportazione registra un'accelerazione inedita. Le spedizioni, rispetto allo stesso periodo del 2023, segnano un +85%.
Tuttavia, si tratta più di un’anticipazione che di un aumento reale, causata dalla maturazione precoce dei frutti. Anche il trasporto aereo registra un +40% di volumi, con effetti diretti sui prezzi: l’alta disponibilità anticipata ha infatti esercitato una pressione al ribasso sui listini di inizio stagione.
Nonostante ciò, i primi invii di Quelen Fruit hanno evidenziato miglioramenti qualitativi importanti: le varietà precoci, come la Santina, mostrano calibri più uniformi e di taglia maggiore, passando da una combinazione Jumbo/2J Jumbo a uno standard 2J Jumbo, particolarmente apprezzato e remunerativo nei mercati asiatici.
Dal punto di vista logistico, la filiera si è dimostrata efficiente: nessuna congestione nei centri di lavorazione, nei porti o nel trasporto terrestre.
Il servizio Cherry Express si conferma fondamentale per garantire freschezza e rapidità nei collegamenti con Hong Kong, Shanghai e i principali hub di ridistribuzione nel Sud-Est Asiatico.
Nuovi formati e genetiche
Le dinamiche di consumo stanno cambiando. Le catene retail internazionali richiedono confezioni più piccole, sotto i 500 grammi, pronte per la vendita diretta al consumatore, segnando un progressivo superamento del classico formato da 2,5 kg.
Parallelamente, cresce l’interesse per varietà innovative come Sweet Aryana e Areko, oltre alla ciliegia bicolore e a frutti di calibro superiore con polpa croccante.
Anche in un’annata più difficile, la filiera cilena mostra capacità di adattamento, investendo in valore aggiunto e posizionamento strategico.
La scarsità attuale potrebbe generare tensioni al rialzo sui prezzi nelle prossime settimane, soprattutto se qualità e logistica si manterranno costanti.
La traiettoria resta chiara: efficienza produttiva, diversificazione varietale e sostenibilità ambientale restano le chiavi per rafforzare il primato globale della ciliegia cilena.
Fonte: masp.lmneuquen.com
Fonte immagine: Radiolas Nieves
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