In un contesto agricolo sempre più esposto agli shock climatici, la coltivazione delle ciliegie si rivela un’attività tanto affascinante quanto complessa. Lo sa bene la famiglia Shukin, attiva in agricoltura dal 1935 nella Columbia Britannica, Canada. Dopo decenni dedicati alla mela, il passaggio alle ciliegie è stato quasi obbligato, dettato dalla difficoltà di mantenere la redditività su produzioni di mele sempre più scarse.
Ma anche il ciliegio, seppur promettente, non è immune dalle insidie. L’ondata di gelo improvviso di gennaio 2024, che ha colpito duramente l’intera regione, ha compromesso la maggior parte delle gemme di drupacee, lasciando interi frutteti senza raccolto. Un evento che ha colpito anche Shukin Orchards, costretta ad affrontare un’annata a mani vuote. Tuttavia, la famiglia non si è fermata, continuando a investire in conoscenza e buone pratiche per il futuro.
La scelta varietale
Il punto di partenza per ogni nuovo impianto di ciliegio è la varietà. La scelta deve tener conto delle condizioni climatiche locali: le ciliegie dolci, in particolare, necessitano di un clima mite. Inoltre, molte cultivar richiedono l’impollinazione incrociata: serve quindi pianificare con cura l’abbinamento tra varietà compatibili.
Fondamentale anche la scelta del portainnesto, che influisce su vigoria, adattabilità ai suoli e resistenza alle avversità. Ogni decisione va calibrata in funzione delle caratteristiche del sito produttivo.
Preparazione del suolo e nutrizione
Un terreno ben preparato è il fondamento per una pianta sana. I test del suolo sono strumenti preziosi per misurare pH, nutrienti disponibili e materia organica. L’aggiunta di materiale organico, come i trucioli di legno, migliora l’aerazione del suolo e favorisce lo sviluppo radicale, migliorando anche il drenaggio e la disponibilità di nutrienti.
Irrigazione e fertirrigazione
Per mantenere in salute il ciliegio, l’irrigazione dev’essere costante e mirata. L’impianto a goccia è ideale per garantire l’apporto idrico direttamente alle radici. La fertirrigazione, cioè l’aggiunta di fertilizzanti tramite il sistema irriguo, semplifica la nutrizione delle piante. È importante però calcolare con precisione la portata e la pressione dell’impianto e mantenerlo efficiente, rimuovendo residui e pulendo filtri con regolarità.
Potatura e gestione della chioma
La potatura non è solo un’operazione agronomica, ma un vero strumento di gestione strategica. Favorisce la penetrazione della luce e la circolazione dell’aria, semplifica la raccolta e riduce il rischio di danni meccanici e malattie fungine, come l’oidio. Le potature vanno eseguite con attrezzi ben affilati, per evitare lesioni che compromettano la pianta.
Difesa fitosanitaria
Insetti e patogeni rappresentano una costante minaccia per la ciliegia. Per garantire un frutto commerciabile è fondamentale rispettare un calendario di trattamenti ben pianificato. La rotazione tra principi attivi è essenziale per evitare fenomeni di resistenza, mantenendo efficacia e sicurezza delle pratiche adottate.
Raccolta e post-raccolta
La ciliegia è un frutto delicatissimo, che richiede cura estrema in ogni fase della raccolta. I lavoratori specializzati svolgono un ruolo fondamentale nel selezionare e posizionare i frutti in modo corretto. La raccolta deve avvenire nel momento ottimale di maturazione. Subito dopo, il passaggio in idro-refrigeratori abbassa la temperatura, garantendo freschezza e prolungando la shelf life.
Verso un futuro consapevole
Coltivare ciliegie significa affrontare sfide complesse con passione, metodo e visione a lungo termine. Lo dimostra l’impegno di Alicea Shukin, quarta generazione di frutticoltori, oggi anche laureata in orticoltura presso l’Olds College of Agriculture & Technology. Con la sua esperienza sul campo, Alicea rappresenta il nuovo volto di un’agricoltura resiliente, capace di innovare partendo dalle radici.
Fonte testo e immagine: fruitgrowersnews.com
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