Il tasso di allegagione è influenzato dall’apporto di nutrienti?

15 nov 2024
2026

L'arrivo precoce dell'autunno riduce l'accumulo di carboidrati nei germogli fiorali, aumenta la percentuale di fiori anomali e riduce l'allegagione. Numerosi ricercatori hanno evidenziato l'impatto dei nutrienti sul tasso di allegagione dei frutti (in inglese fruit set ratio, FSR).

Il boro (B) è particolarmente importante nello sviluppo dei tubi pollinici, nella formazione del polline e nel tasso di allegagione del frutto. Di conseguenza, ricerche precedenti hanno mostrato come la fertilizzazione con boro sia efficace nei confronti del tasso di allegagione anche se questo effetto può variare in funzione della cultivar considerata.

La fertilizzazione con calcio (Ca) e azoto (N) è stata anch'essa efficace per questo importante parametro, da cui dipende il raccolto del cerasicoltore. Nelle zone a clima temperato, nelle specie da frutto come ciliegio, pesco e melo la fertilizzazione fogliare e del suolo effettuata in ottobre, porta all'accumulo di nutrienti nei tessuti legnosi.

Questi nutrienti sono particolarmente critici durante le fasi iniziali della vegetazione, quando i processi fisiologici sono al loro apice. È stato determinato che l'azoto viene prelevato dal suolo e utilizzato nei germogli dei frutti dei meli durante la fioritura, l'allegagione e le prime fasi di sviluppo del frutto.

Al contrario, i ciliegi utilizzano solo l'azoto immagazzinato. Questa quantità di azoto può rappresentare fino al 50% dell'azoto necessario alle piante durante l'intera stagione di crescita. Questo indica quanto sia importante approfondire lo studio di questo argomento.

Lo studio che è stato condotto in Turchia si è focalizzato sugli effetti dell'azoto (N), del fosforo (P) e del potassio (K) somministrati in dosi variabili dal suolo sulla concentrazione di nutrienti nelle gemme e sulla formazione dei frutti della cultivar 0900 Ziraat innestata su portinnesto Gisela 5.

Per confrontare quindi le ripercussioni di diversi apporti nutritivi su un periodo di tre anni (2015–2017), è stata determinata la concentrazione dei minerali delle gemme a fiore (N, P, K, Ca, Mg, Fe, Cu, Mn, Zn e B), il tasso di allegagione e i valori di produzione. All’aumentare della dose di fertilizzazione azotata (fino a 250 g per pianta) si è visto un aumento significativo della produzione per albero ma non del tasso di allegagione.

Per la concimazione a base di fosforo invece si è osservato un aumento del tasso di allegagione e produzione nelle piante che hanno ricevuto una dose di 75 g per albero. Infine, il tasso di allegagione è stato positivamente influenzato da applicazioni di potassio di 50 e 75 g per pianta, anche se il rendimento alla raccolta non ha mostrato differenze tra i diversi trattamenti.

Analizzando però nel dettaglio i risultati ottenuti da questo studio, si nota che, nel caso della concimazione azotata, anche il trattamento che non ha ricevuto nessun apporto nutritivo ha presentato un tasso di allegagione simile a quello del trattamento maggiormente concimato.

Inoltre, la concimazione con potassio non ha portato ad un maggiore accumulo di questo elemento nelle gemme. E’ per questi motivi che i ricercatori hanno concluso che nelle loro condizioni sperimentali non si sono osservate delle interazioni significative tra gli apporti dei fertilizzanti N, P e K per poterlo correlare con il tasso di allegagione.

Fonte: Uçgun, K., Altındal, M., Sarısu, H. C., Cansu, M., Karamürsel, Ö. F., & Akol, S. (2024). Effects of N, P and K fertilizations on bud nutrient concentrations and fruit set of sweet cherry trees. Journal of Plant Nutrition, 47(20), 4008–4016. https://doi.org/10.1080/01904167.2024.2392029.
Immagini: SL Fruit Service

Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)


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