Imballaggi attivi: una nuova soluzione contro gli sprechi nell’export di ciliegie e frutta

13 ott 2025
586

Dalla tecnologia degli imballaggi attivi arriva una risposta concreta alle perdite nella catena del freddo: meno sprechi, più qualità e sostenibilità per l’export di ciliegie e altri frutti freschi cileni.

Lo spreco alimentare rappresenta una delle principali sfide del nostro tempo. Secondo la FAO, ogni anno vengono perse circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo nel mondo, pari a un terzo della produzione destinata al consumo umano.

A essere maggiormente colpite sono proprio frutta e verdura, con tassi di perdita che oscillano tra il 35% e il 55%.

Anche in Cile il fenomeno è preoccupante: ogni anno si buttano via oltre 3,7 miliardi di chili di alimenti, un equivalente di più di 200.000 pesos (circa 240 Euro) di cibo per abitante.

Una parte considerevole di questi sprechi riguarda le esportazioni di frutta fresca, comparto strategico per l’economia agricola cilena, ma anche fortemente vulnerabile ai lunghi trasporti e alla deperibilità.

La sfida dell’export

Il Cile è riconosciuto tra i principali player del settore frutticolo dell’emisfero sud, fornendo mercati esigenti come Asia, Nord America ed Europa.

Ciliegie, uva da tavola, mirtilli e kiwi sono tra i prodotti più richiesti, ma anche tra i più delicati.

Un container di ciliegie diretto in Cina, ad esempio, può impiegare fino a 35 giorni via nave, cui si aggiungono i tempi di distribuzione nel mercato di arrivo.

Durante il tragitto, la frutta è sottoposta a oscillazioni di temperatura, umidità e all’azione dell’etilene, un ormone vegetale che accelera la maturazione e rischia di compromettere la qualità del prodotto.

Imballaggi passivi e perdite

I tradizionali imballaggi passivi, pensati solo per proteggere fisicamente la merce, si rivelano quindi insufficienti a garantire la freschezza alla consegna.

Le percentuali di frutta rifiutata all’arrivo risultano elevate, generando perdite economiche e danni reputazionali.

Envases attivi: la tecnologia

Gli envases attivi introducono un cambio di paradigma. A differenza dei packaging convenzionali, questi sistemi interagiscono attivamente con il contenuto, regolando i livelli di ossigeno, anidride carbonica e umidità all’interno dell’imballaggio.

Dotati di membrane intelligenti, capaci di adattarsi alle variazioni termiche, questi contenitori riducono l’effetto dell’etilene e rallentano la maturazione del frutto, mantenendone consistenza, colore e qualità organolettiche anche dopo lunghi viaggi intercontinentali.

I benefici sono tangibili

Ciliegie: il tasso di rifiuto si abbassa drasticamente rispetto agli imballaggi classici, anche dopo oltre 30 giorni di viaggio, mantenendo fermezza e brillantezza.

Uva da tavola: si preserva la turgidità del grappolo e si riduce la formazione di muffe, con perdite inferiori fino al 40%.

Mirtilli: miglior conservazione del calibro e della croccantezza, riducendo le contestazioni dai buyer internazionali.

Kiwi (varietà Hayward e Jintao): anche dopo 100 giorni di stoccaggio, gli envases attivi garantiscono un equilibrio ottimale dei gas interni e freschezza superiore.

Vantaggi economici e ambientali

Le ricadute non sono solo qualitative: ogni riduzione del 5% nei tassi di rifiuto si traduce in milioni di dollari (milioni di Euro) recuperati per gli esportatori cileni.

Ma c’è di più: il miglioramento della shelf life consente di preferire la spedizione via mare rispetto all’aereo, riducendo sensibilmente l’impronta di carbonio dell’intera filiera.

Questa soluzione tecnologica è perfettamente in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, in particolare con quello che punta a dimezzare lo spreco alimentare globale entro il 2030.

Verso un’ortofrutta sostenibile

Al di là delle cifre, il valore degli envases attivi è anche etico e ambientale.

Come sottolinea Cristian Parra, responsabile commerciale dell’azienda cilena Paclife:

“Utilizzare envases attivi non è solo una scelta strategica per ridurre scarti e reclami, ma un vero e proprio impegno verso la sostenibilità. Ogni frutto che arriva in buone condizioni rappresenta un risparmio di risorse e un vantaggio per ogni anello della filiera, dal produttore al consumatore.”

Grazie a questa innovazione, l’industria frutticola cilena può contare su strumenti più efficaci per affrontare i mercati internazionali con una proposta di valore che unisce qualità, efficienza e responsabilità ambientale.

Fonte: paclife.tech

Fonte immagine: Pacflife


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Ciliegie cilene: strategie anti marcescenza e qualità per la stagione 2025

Difesa

06 ago 2025

La consulente Jessica Rodríguez spiega come i produttori di ciliegie cilene possono evitare la marcescenza e migliorare la qualità nel 2025. Strategie di post-raccolta, controllo fitosanitario e selezione calibri per garantire frutta sana e redditività nei mercati esteri.

Strategie riproduttive di Prunus cerasus: un’arma per l’invasione nei boschi della Patagonia

Gestione

30 lug 2025

Il ciliegio acido (Prunus cerasus) si sta espandendo rapidamente nel Parco Nazionale Los Alerces in Argentina. La combinazione di riproduzione sessuale e asessuale prolunga la fruttificazione e attrae fauna, aumentando la sua capacità invasiva e minacciando specie native.

In evidenza

Cracking delle ciliegie: cause, rimedi e ricerca su varietà resistenti

Gestione

21 nov 2025

Il cracking nei frutti di ciliegio dolce è un problema grave per la produzione. Esploriamo le cause fisiologiche, le tecniche di prevenzione più efficaci e le varietà più tolleranti al cracking per migliorare la qualità e la resa del raccolto in modo sostenibile.

Ciliegie peruviane pronte a conquistare la Cina: al via i test in sei regioni andine

Produzione

21 nov 2025

Il Perù punta sulle ciliegie come nuova coltura da esportazione. Dopo 10 anni di sperimentazioni, sei regioni testano varietà resistenti. Obiettivo: entrare nel mercato cinese, dominato oggi dal Cile, sfruttando la logistica del nuovo megaport di Chancay.

Tag Popolari