Ciliegio selvatico in Tunisia: usi tradizionali, benefici e opportunità di ricerca

31 lug 2025
979

Un recente studio etnobotanico condotto nella regione di Jendouba, nel nord-ovest della Tunisia, ha messo in luce l’importanza di Prunus avium (ciliegio dolce) selvatico come pianta medicinale, alimentare e forestale rara.

L’indagine ha coinvolto 292 persone tra popolazioni rurali ed erboristi, nei territori di Tabarka, Ain Draham e Ghardimaou, evidenziando un ricco patrimonio di conoscenze ed usanze tradizionali legate a questa specie.

L’obiettivo principale dello studio è stato quello di raccogliere informazioni sulle applicazioni terapeutiche del ciliegio selvatico per promuoverne la valorizzazione e incentivare future ricerche farmacologiche.

Utilizzo nella medicina tradizionale

Dai dati emersi, il ciliegio selvatico viene ampiamente utilizzato nella medicina tradizionale locale, con una prevalenza del 65% degli intervistati che lo impiega come rimedio naturale (studi precedenti avevano mostrato percentuali simili, dal 67% al 77%), mentre il 35% preferisce la medicina moderna.

Le proprietà terapeutiche più citate riguardano l’attività antinfiammatoria (23%), diuretica (20,9%), per favorire il sonno (16,1%), utile contro l’artrosi (15%) e capace di ridurre il colesterolo (15%).

Le parti più utilizzate sono le foglie (68%), apprezzate per la loro ricchezza in composti attivi, seguite dai frutti (32%), noti per l’elevato contenuto di antociani e polifenoli.

Metodi di preparazione

I principali metodi di preparazione includono decotti (25,55%), succhi di frutta (23,53%), infusi (21,87%) e impacchi (20,65%), questi sono seguiti da metodi secondari quali polveri (4,60%) e macerati (3,80%).

L’analisi statistica dei dati ha evidenziato che le conoscenze etnobotaniche sono più diffuse tra gli over 40, con un netto calo nelle fasce più giovani; questo dato evince il rischio concreto di perdita delle conoscenze dovuto al cambio generazionale.

Le donne, in particolare, mostrano una maggiore familiarità con l’utilizzo delle piante medicinali, dato attribuito al loro ruolo predominante nella gestione della salute familiare.

Conoscenze e istruzione

Inoltre, la familiarità nell’utilizzo di piante medicinali come Prunus avium risulta inversamente proporzionale al livello di istruzione, con una netta predominanza tra le persone con un basso livello scolastico, che hanno appreso tali usi attraverso la tradizione orale.

Il ciliegio selvatico, oltre al valore ecologico, presenta importanti benefici documentati anche da diversi studi scientifici, nei quali vengono riportate proprietà antiossidanti, antinfiammatorie, ipoglicemizzanti e ipocolesterolemizzanti attribuibili alla ricca presenza di composti benefici.

È stato inoltre evidenziato un effetto protettivo su patologie cardiovascolari, neurodegenerative e metaboliche.

Prospettive di valorizzazione

Tuttavia, l’efficacia terapeutica di Prunus avium nel contesto tunisino necessita ancora di convalida attraverso studi farmacologici e fitochimici mirati.

Lo studio propone la valorizzazione di questa specie non solo come risorsa naturale e culturale, ma anche come punto di partenza per lo sviluppo di prodotti a base vegetale da integrare nella fitoterapia moderna.

La promozione e la conservazione del sapere tradizionale rappresentano un’opportunità per stimolare progetti di sviluppo rurale sostenibile, contribuendo alla tutela della biodiversità e della cultura delle comunità locali.

Conclusioni

In conclusione, il ciliegio selvatico si è rivelato un albero di grande importanza per la medicina popolare tunisina, ed un potenziale alleato per la ricerca farmacologica, in un contesto dove la conoscenza tradizionale, se adeguatamente documentata e valorizzata, può offrire risorse concrete in campo fitoterapico.

Fonte: Nouri, J., Houcine, S., Dhafer, C. E. B., & Abbes, C. (2025). Ethnobotanical study on the valorization of a rare forest, fruit and medicinal plant (Prunus avium) in north-western Tunisia. Ethnobotany Research and Applications, 30, 1-12. http://dx.doi.org/10.32859/era.30.46.1-12 

Fonte immagine: Acta Plantarum

Andrea Giovannini
Università di Bologna


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Linee guida per la protezione dei ceraseti contro Drosophila suzukii

Difesa

01 giu 2023

Dall'arrivo in Francia nel 2010, la Drosophila suzukii ha causato danni estesi a diverse specie, tra cui le ciliegie. Lo scopo di una recente nota del CTIFL è quello di fornire elementi tecnici per la protezione fitosanitaria dei ciliegi contro D. suzukii.

Un nuovo modello per capire le necessità irrigue del ciliegio

Gestione

10 gen 2025

L'obiettivo principale del lavoro condotto in Cile in collaborazione con il centro di ricerca tedesco per l'intelligenza artificiale è stato quello di prevedere la variazione spaziale giornaliera dei potenziali idrici delle piante attraverso l'uso di modelli di machine learning.

In evidenza

Succo di amarena: il rimedio naturale che aiuta il sonno e riduce l’infiammazione

Salute

30 set 2025

Il succo di amarena Montmorency, ricco di melatonina, triptofano e antiossidanti come antociani e polifenoli, favorisce il sonno, riduce infiammazione e dolori articolari, migliora il recupero muscolare e sostiene memoria e cuore, con benefici confermati da studi clinici.

Controllo della Drosophila suzukii: strategie efficaci per ciliegie e frutta in Italia

Difesa

30 set 2025

La Drosophila suzukii è un parassita invasivo che colpisce ciliegie e bacche in Italia. In questo articolo vengono analizzate le soluzioni più efficaci per contenerla: reti anti-insetto, trappole, trattamenti con caolino e Spinosad per proteggere frutteti e ridurre le perdite.

Tag Popolari