“Proteggere gli impianti è importantissimo, negli ultimi anni abbiamo avuto grandi problemi di cracking. Questo è il motivo per cui abbiamo voluto provare la rete Protecta®”, Michele e il padre Giuseppe De Tomaso, dell’azienda agricola De Tomaso di Polignano a Mare (Bari) non hanno dubbi sulla necessità di coprire i ceraseti.
Due anni fa hanno imboccato questa strada, sperimentando su 100 mq la rete a maglie fittissime di Arrigoni Spa, Protecta®. L’impianto, con varietà Ferrovia, Sweet Aryana® e Sweet Lorenz®, è strutturato con un sesto d’impianto di 2 metri ½ per 80cm e 2 metri ½ per 2 metri ½, allevamento a fusetto e a UFO.
Dopo due anni di prova hanno deciso di coprire un altro ettaro e mezzo. L’azienda conta 15 ettari in totale, fra ceraseti e uva da tavola. La famiglia De Tomaso già coltiva 4 ettari e mezzo di ciliegie senza coperture ma le condizioni meteo si stanno facendo ogni anno più sfidanti.
“Quest’anno, nella nostra zona – ha testimoniato Giuseppe De Tomaso – è piovuto poco ma la differenza si è vista. Le piante sotto rete Protecta® erano praticamente asciutte. Fuori copertura abbiamo avuto circa il 10% di spacco, sotto le reti il cracking era assente. Abbiamo visto che le piante rispondono bene, sia in fatto di luce sia per quanto riguarda la respirazione. Le piante sono in salute e non si presentano problemi di malattie, come può accadere con un telo classico”.
Immagine 1: Protecta® Ultra.
La caratteristiche delle rete Protecta® Ultra
Protecta® Ultra, l’ultima versione della rete multifunzionale progettata da Arrigoni, migliora ulteriormente le prestazioni della precedente versione. Arrigoni, azienda nata nel comasco e leader in Europa per la produzione di agrotessili, lavora in più di 70 Paesi al mondo e ha come core business proprio l’agricoltura.
“La progettazione di Protecta® è iniziata circa 8 anni fa. Ci eravamo accorti che i frutticoltori necessitavano di un’alternativa al telo”, ha raccontato a Cherry Times Giuseppe Netti, tecnico agronomo e responsabile Italia di Arrigoni. La caratteristica di Protecta®, grazie alla maglia molto stretta, è proprio quella di proteggere le colture dai danni da pioggia, da vento e da eccesso di sole, consentendo al tempo stesso il passaggio dell’aria e mantenendo un buon microclima.
La rete è resistente, in monofilo ARLENE® DIAMOND, ad alta tenacità e grazie a speciali additivi permette lo scivolamento dell’acqua. Protecta® Ultra crea un ombreggiamento del 24% e i risultati dei test condotti dal reparto ricerca e sviluppo di Arrigoni, hanno dato come risultato una riduzione media della pioggia sotto copertura del 95%.
Immagine 2: Ciliegie dell'azienda agricola De Tomaso.
Arrigoni collabora con Università e centri di ricerca
“Quando progettiamo un nuovo prodotto – ci ha raccontato ancora Netti – ci avvaliamo della collaborazione di Università e centri di ricerca. In particolare per progettare Protecta® abbiamo condotto dei test nei nostri laboratori e la sperimentazione continua ad andare avanti, in un processo di miglioramento continuo.
Abbiamo utilizzato un macchinario, il Rain permeability tester, in grado di simulare piogge a varie intensità. Abbiamo messo alla prova Protecta® con piogge da nubifragio (60 mm all’ora) e a diverse inclinazioni della rete”. Le prime reti Protecta® montante nei ceraseti non sono ancora arrivate e fine vita ma Arrigoni prevede che la durata possa arrivare fino a 12/15 anni, prima che vadano sostituite.
“Il vantaggio è la sua impermeabilità che permette però il passaggio dell’aria, evitando lo sviluppo di malattie fungine. Resiste al vento, agli strappi e protegge dal sole”.
Protecta® è prodotta con un monofilo al 100% HDPE, polietilene ad alta densità, quindi riciclabile a fine vita e utilizzabile eventualmente in processi di produzione che seguono logiche di economia circolare. Opportunamente chiusa, la rete può essere utilizzata anche in funzione antinsetto, in particolare per contenere Drosophila suzukii.
Immagine 3: Protecta® Ultra.
I consigli di Arrigoni per aumentare le performance di Protecta®
Per riuscire a sfruttare al massimo i vantaggi di Protecta® è fondamentale seguire i consigli di Arrigoni: “Bisogna mantenere i sesti d’impianto più stretti – ci ha detto ancora Giuseppe Netti – stringere quindi il passo rispetto alle coperture tradizionali antigrandine ed evitare una distanza superiore ai 6 metri tra i pali.
La struttura, soprattutto quando molto alta, va bloccata in senso longitudinale e trasversale. La fune trasversale evita l’oscillazione. I pali interni vanno poi ancorati affinché il vento, dal basso, non li sollevi. Se possibile il tetto deve essere reso leggermente elastico attraverso il fissaggio con corda elastica. Bisogna evitare che le strutture vengano troppo sollecitate. Consigliamo poi delle placchette adatte di fissaggio, che non rompano il tessuto”.
La necessità di coprire gli impianti ogni anno diventa più evidente, per gli agricoltori rappresenta però un investimento non indifferente: “Mentre per altre colture ci si può affidare alla difesa passiva, il ciliegio per le compagnie assicurative è molto rischio – ha detto a Cherry Times Giuseppe De Tomaso - e quindi non c’è grande offerta.
La difesa attiva, con le reti, è l’unica arma che abbiamo in mano ma si tratta di impegnarsi in investimenti importanti. In questo senso sarebbero certamente d’aiuto finanziamenti pubblici come possono essere quelli attraverso bandi regionali”.
Barbara Righini
Immagini: Arrigoni
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