Esportazioni di ciliegie in calo: l’Azerbaigian perde il 35% nei primi 7 mesi del 2025

16 ott 2025
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La Russia resta il primo mercato, ma calano anche gli altri sbocchi. Intanto, l’import cresce trainato da Iran e Russia.

Tra gennaio e luglio 2025, l’Azerbaigian ha esportato complessivamente 16.740 tonnellate di ciliegie, per un valore di 20,81 milioni di dollari (circa 19,6 milioni di euro). Lo certifica il Comitato di Statistica statale del Paese. Si tratta di una flessione significativa rispetto allo stesso periodo del 2024: le spedizioni sono calate del 35% in volume e del 16% in valore, segnando una battuta d’arresto per uno dei comparti ortofrutticoli più dinamici del Paese caucasico.

Russia ancora al primo posto

Nonostante le difficoltà, la Russia continua a essere il mercato di riferimento per le ciliegie azere, assorbendo da sola 16.624 tonnellate per un controvalore di 20,66 milioni di dollari (circa 19,45 milioni di euro). Tuttavia, anche in questo caso si registra una contrazione: –35% in volume e –25% in valore su base annua.

Gli altri mercati principali mostrano dinamiche simili:

  • Kazakhstan: 76,8 tonnellate per 62.000 dollari (circa 58.400 euro) (–51% in volume, –58% in valore)
  • Bielorussia: 5,13 tonnellate per 29.700 dollari (circa 27.970 euro) (–72% in volume, ma con un +58% in valore)
  • Emirati Arabi Uniti: 3,77 tonnellate per 21.300 dollari (circa 20.050 euro) (–82% in volume, –69% in valore)

Da segnalare l’esordio della Bulgaria come nuovo sbocco commerciale, con 13,76 tonnellate acquistate per 28.210 dollari (circa 26.560 euro).

Import in crescita

Allo stesso tempo, il Paese ha più che triplicato le importazioni di ciliegie: nei primi sette mesi del 2025, sono entrate 257,32 tonnellate di prodotto per un valore complessivo di 288.840 dollari (circa 271.400 euro). Rispetto al 2024, si parla di un incremento del 2,8 volte nei volumi e il doppio in valore.

Tra i principali fornitori:

  • Iran: 107,88 tonnellate per 145.640 dollari (circa 136.890 euro) (triplicato rispetto al 2024)
  • Russia: 148,66 tonnellate per 136.620 dollari (circa 128.460 euro) (nessuna importazione l’anno precedente)
  • Cile: 0,42 tonnellate per 3.400 dollari (circa 3.200 euro) (–45% in volume e valore)
  • Cina: 0,24 tonnellate per 1.930 dollari (circa 1.810 euro) (rientro sul mercato azero dopo 12,5 anni)
  • Argentina: 0,05 tonnellate per 920 dollari (circa 870 euro) (–58% in volume, –8% in valore)
  • Stati Uniti: 0,01 tonnellate per 300 dollari (circa 280 euro) (riattivazione delle forniture dopo 7,5 anni)

Prospettive future e sfide

Il crollo delle esportazioni di ciliegie mette in luce la crescente competizione internazionale, ma anche le criticità strutturali della filiera locale. Al tempo stesso, l’aumento delle importazioni segnala una domanda interna stabile o in crescita, forse trainata da varietà non coltivate localmente o da finestre stagionali complementari.

Per i produttori azeri, si apre ora una fase di riflessione: diversificare i mercati e investire in tecnologie post-raccolta potrebbe rivelarsi decisivo per rilanciare le esportazioni nel prossimo futuro.

Fonte: freshplaza.com

Fonte immagine: SIA


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