Mentre la stagione della raccolta delle ciliegie si avvicina in Australia, con lo stato del New South Wales a dare il via fra meno di un mese, l’associazione di produttori Cherry Growers Australia, che rappresenta più di 500 cerasicoltori, ha voluto fare il punto durante un webinar. L’evento ha dato indicazioni circa le strategie di marketing per conquistare il consumatore australiano, i nuovi mercati di sbocco all’estero cui puntare e le sfide da affrontare durante quel che resta della stagione, sia dal punto di vista meteo sia dal punto di vista fitosanitario.
Le preoccupazioni per il clima
La stagione cerasicola 2023, in Australia, è iniziata sotto i migliori auspici: l’inverno ha regalato il giusto numero di ore di freddo, mentre in primavera è piovuto a sufficienza. Ciò è vero non ovunque però, in Tasmania per esempio non ci sono stati eventi piovosi di rilievo. A raccontare alla platea di produttori in ascolto le principali tendenze meteo è stato Chris Lucas del Bureau of Meteorology. Il ricercatore ha analizzato gli ultimi 3 anni, dal 2020 al 2022, delineando un quadro poco rassicurante.
A influenzare il meteo, in Australia, sono soprattutto i fenomeni del Niño e della Niña. Nonostante l’umidità elevata durante la stagione cerasicola dal 2020 al 2022, in generale il clima sta cambiando anche in Australia, si sta andando verso temperature minime e massime più alte della norma e siccità diffusa. Le minime notturne invece, nelle aree cerasicole in particolare, si stanno abbassando.
"Avremo probabilmente un ottobre secco – ha detto Chris Lucas - e ciò continuerà durante tutta l’estate. Ciò dovrebbe andare avanti fino ai primi mesi del 2024. Nell’ultimo periodo – ha precisato ancora - il clima in generale è passato dall’essere fresco ad essere più caldo. In Stati come il New South Wales, le massime a settembre sono 5 o 6 gradi sopra la norma. Si va verso un clima più caldo e più secco”.
In tutta l’Australia si è avuta una buona fioritura, le avversità cui fare maggiormente attenzione dal punto di vista fitosanitario in questo periodo della stagione sono state inquadrate da Russell Fox, consulente di inSense PtY, società che si occupa proprio di monitoraggio nei frutteti. I lepidotteri parassiti delle mele (LBAM) stanno riempiendo le trappole.
Fox però ha rassicurato, “è qualcosa di normale e ci sono abbondanti mezzi di contrasto”, oltre a nemici naturali presenti. Per quanto riguarda i tisanotteri plague thrips, sono stati avvistati nei frutteti in fioritura ma esistono mezzi chimici di contrasto che non hanno ripercussioni sugli impollinatori.
India e Cina nel mirino
Secondo dati proprio dell’associazione CGA (Cherry Growers Australia), i cerasicoltori australiani producono 22.000 tonnellate annue, di queste circa il 30% sono indirizzate all’esportazione, in particolare gli Stati che più forniscono i mercati esteri sono: il New South Wales, Victoria, Tasmania e il South Australia.
L’associazione è appena tornata dall’Asia Fruit Logistica, fiera che si è tenuta ad Hong Kong. Dopo la Cina, l’Australia è stata la più rappresentata in termini di espositori. Patrick Ulloa (CGA) ha relazionato sull’esperienza: “L’Australia – ha detto – era veramente presente, c’erano quattro o cinque marchi importanti di produttori australiani.
Abbiamo riscontrato moltissimo interesse, tanti buyer sono venuti a farci visita e, anche se sono rimasti delusi per il fatto che noi non siamo produttori ma un’associazione, abbiamo creato dei contatti che saranno importanti per il futuro”.
Hong Kong è fra i mercati chiamati da Ulloa, “non regolamentati”, così come Singapore e Malesia, “Non è difficile entrare su questi mercati”, ha detto. Accennando appena a Indonesia, Stati Uniti e Vietnam, “Paesi che hanno appena qualche richiesta in più dei precedenti per poter essere accreditati”, i mercati cui l’Australia sta guardando con più interesse sono la Cina, “un Paese complicato ma che può dare grandi soddisfazioni”, le Filippine, e l’India.
“In tanti credono – ha aggiunto ancora Ulloa – che l’India in futuro sarà un mercato molto importante per le ciliegie, bisogna quindi muoversi subito, anticipare i tempi”.
La strategia per i produttori di ciliegie australiani è quella di analizzare i percorsi per entrare nei diversi mercati e scegliere i Paesi più promettenti, valutando come riuscire ad entrare. Per quanto riguarda la Cina, è stata da poco resa pubblica la lista della aziende autorizzate ad esportare ciliegie nel Paese.
Il segmento inesplorato del 40% dei consumatori australiani
Secondo l’analisi presentata da Gillian Reilly, responsabile marketing della società di ricerca Hort Innovation, ci sono molti spazi di crescita sul mercato domestico. Gillian Reilly ha premesso che le strategie di penetrazione ulteriore del mercato devono partire dai dati e dall’osservazione.
“Il mercato interno offre molte opportunità – ha detto – il 61% delle famiglie non ha mai provato le ciliegie, quindi in pratica là fuori c’è un 40% circa da occupare. Solo un terzo di queste famiglie ha acquistato ciliegie lo scorso anno, e il 40% di questo ha acquistato ciliegie solo il giorno di Natale”.
I dati servono per capire quali sono le barriere da superare, per impostare strategie di marketing e raggiungere così il consumatore che ancora non conosce le ciliegie. “Queste barriere sono rappresentate - ha aggiunto la Reilly – da prezzi molto alti rispetto all’altra frutta e da un periodo di disponibilità che è ristretto durante l’anno.
D’altro canto però le ciliegie sono molto apprezzate. Chi le prova le trova deliziose e ritiene che valga la pena spendere quanto necessario. Sono percepite come salutari, facili da mangiare e nazionali”.
In Australia le ciliegie sono associate al giorno di Natale: “Qui io vedo un’opportunità – ha spiegato. Si è provato, con campagne di marketing a far diventare la ciliegia un frutto estivo, ma è più facile moltiplicare le occasioni di consumo durante le feste e fare sì che le ciliegie siano acquistate ogni volta che ci si ritrova con amici e familiari. Quanto al prezzo, le ciliegie sono considerate sofisticate e un vero lusso. Perché dunque non farle diventare un dono durante il periodo natalizio?”.
Per la stagione di vendita in arrivo dunque la Hort Innovation ha proposto una campagna promozionale, nei mesi di dicembre e gennaio, per quanto riguarda la presenza nei punti vendita, con produttori locali per esempio. In passato campagne in presenza che sono molto costose, ha spiegato ancora Gillian Reilly, si sono rivelate molto utili, soprattutto per dare il via alla stagione.
Quest’anno la pianificazione prevederà anche una strategia social che durerà 14 settimane. Aiuteranno la promozione alcuni influencer. I canali utilizzati saranno Facebook e Instagram, il tutto con lo scopo di rafforzare l’immaginario che circonda le ciliegie.
Barbara Righini
Foto: Cherry Growers Australia
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