L’influenza dell’apparato radicale al momento dell’impianto per il successo del ceraseto

09 set 2024
1072

Il successo di un buon ceraseto parte dal vigore delle piante da vivaio. La qualità delle piante da vivaio è determinata dall'altezza della pianta, dal diametro del tronco, dal volume e dallo stato delle radici. Inoltre, è necessaria l'assenza di parassiti e malattie. Per garantire la sopravvivenza al momento dell’impianto, i coltivatori privilegiano generalmente piante robuste, con un diametro del tronco maggiore e un'abbondante massa radicale.

In Europa i coltivatori utilizzano spesso ciliegi dolci con numerosi rami. Gli alberi cosiddetti a frusta, che sono ciliegi dolci con ramificazioni minime o nulle, sono spesso utilizzati in Nord e Sud America e vengono ottenuti con l’ incisione delle gemme e l’applicazione fitormoni.

L'obiettivo dello studio condotto presso la Facoltà di Scienze Agrarie dell'Università di Talca (Chile) è stato quello di valutare la sopravvivenza post-trapianto, la crescita della chioma e la produttività dei frutti di due cultivar di ciliegio dolce: “Lapins” su “Colt” e “Regina” su “Gisela 12”.

Le cultivar sono state coltivate con volumi radicolari del 100%, 50% e 25% e con piante da vivaio a radice nuda o in sacchi. L'altezza delle piante variava da 1,4 a 1,8 m e il diametro iniziale del fusto era tra i 12 e i 19 mm. Il volume iniziale delle radici delle piante innestate sul portainnesto “Colt” era doppio rispetto a quelle innestate sul portainnesto “Gisela 12”.

Le valutazioni sono state condotte in tre piantagioni commerciali nella Valle Centrale del Cile nel corso di tre stagioni. I risultati suggeriscono che la sopravvivenza e la produttività delle piante non sono state influenzate dal tipo di vivaio o dal volume delle radici al momento del trapianto.

Infatti, la crescita vegetativa dei trattamenti si è uniformata in termini di diametro del tronco, volume della chioma e lunghezza dei germogli alla fine della terza stagione, e non ci sono state differenze nella produzione di frutti tra “Lapins” e “Colt”. Il trattamento con i sacchi è stato l'unico fattore che ha portato a una riduzione nella crescita diametrale del tronco e della lunghezza dei germogli per 'Regina'/'Gisela 12'.

Pertanto, la presunzione relativa all'impatto del volume delle radici e del tipo di pianta sull'effettivo insediamento di un ciliegio dolce su portinnesto 'Colt' e 'Gisela 12' può essere disattesa. Il sistema di allevamento però deve essere scelto in base alla varietà, al portainnesto e alle condizioni di coltivazione.

Dato che 'Lapins' è una cultivar autofertile con un'elevata capacità produttiva, non è consigliabile innestarla su portainnesti semi-nanizzanti, come 'Gisela 12', in quanto non sarebbe in grado di sostenere carichi di frutta così elevati o di mantenere un tasso di crescita tale da favorire il corretto sviluppo di nuovo legno da frutto.

Lo studio ha scelto un portainnesto più nanizzante nel caso di 'Regina', a causa del suo ridotto potenziale produttivo. La concentrazione di nutrienti fogliari al momento dell'impianto non è stata influenzata dal tipo di pianta da vivaio o dal volume dell'apparato radicale.

In conclusione, i risultati suggeriscono che la sopravvivenza e la produttività delle piantagioni di ciliegio non sono state influenzate dal volume delle radici o dal tipo di vivaio. La sopravvivenza, la crescita e la precocità del frutteto dipendono più dalle condizioni post impianto e dalla gestione idrica che dal numero o dal tipo di radici delle piante da vivaio.

Fonte: Yuri, J.A.; Simeone, D.; Fuentes, M.; Sepúlveda, Á.; Palma, M.; Moya, M.; Sánchez-Contreras, J. Reduced Root Volume at Establishment, Canopy Growth and Fruit Production in ‘Lapins’/‘Colt’ and ‘Regina’/‘Gisela 12’ Sweet Cherry Trees. Horticulturae 2024, 10, 579. https://doi.org/10.3390/horticulturae10060579.
Immagine: Yuri et al.

Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)


Cherry Times - Tutti i diritti riservati

Potrebbe interessarti anche

Adattare biostimolazione e biocontrollo per migliorare i programmi nutrizionali delle colture

Difesa

04 lug 2024

"C'è un'offerta così ampia e potente di input biologici che, a mio parere, c'è così tanta informazione che si tende a perdersi un po' - afferma Walter Masman - Li uso in modo complementare a quelli convenzionali. Sono convinto che generi un impatto positivo".

A Otago un progetto sperimentale sul congelamento delle ciliegie promette nuove opportunità per il mercato neozelandese

Post-raccolta​ Qualità Rassegna Stampa

29 gen 2024

Ogni anno in media 2.207 tonnellate di ciliegie di Central Otago vengono scartate o non raccolte a causa di imperfezioni. Eden Orchards, nota per i succhi, ha sperimentato il congelamento individuale delle ciliegie nel tentativo di sviluppare un processo commercialmente valido.

In evidenza

La Little Cherry Disease minaccia i ciliegi di Washington: testimonianze dai frutteti

Difesa

22 ago 2025

La Little Cherry Disease (LCD) sta devastando i frutteti di ciliegie nello Stato di Washington, causando perdite ingenti. Coltivatori locali denunciano estirpazioni di alberi e raccolti compromessi. Un’emergenza agricola che ricorda l’HLB per gli agrumi in Florida.

Fertilizzanti organici e compost: crescita sostenibile nei ceraseti biologici pugliesi

Gestione

22 ago 2025

In Puglia, uno studio su ceraseti biologici dimostra l'efficacia di compost e fertilizzanti organici nel migliorare produttività, salute delle piante e qualità del suolo. Un modello di sostenibilità per l'agricoltura mediterranea, con vantaggi ambientali e agronomici concreti.

Tag Popolari