L’irrigazione deficitaria in post-raccolta è una strategia per il risparmio idrico senza ripercussioni negative

15 ago 2023
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Le regioni semi-aride nel prossimo futuro necessiteranno di maggiori volumi di acqua irrigua per mantenere le attuali produzioni, intensificando così la pressione sulle limitate risorse idriche. Pertanto, è indispensabile valutare sistemi di irrigazione che migliorino l'efficienza nell'uso dell'acqua, garantendo al contempo la resa e la qualità delle colture, al fine di migliorare la resilienza dei ceraseti ai cambiamenti climatici. 

L'irrigazione deficitaria in post-raccolta (Posthavest Deficit Irrigation - PDI) è una tecnica impiegata per ridurre al minimo il consumo di acqua nelle ultime fasi della stagione di crescita. Questo approccio consiste nel fornire alle colture una quantità di acqua inferiore a quella che viene persa attraverso l'evapotraspirazione dopo il raccolto. 

Ricerche precedenti hanno dimostrato che l'uso dell’irrigazione deficitaria in post-raccolta può portare a notevoli riduzioni del consumo idrico, mantenendo contemporaneamente la resa e la qualità dei frutti in diverse specie di drupacee, come albicocche, pesche e ciliegie dolci. Tuttavia, ancora non sono stati condotti studi sugli effetti della carenza idrica sulla fenologia primaverile e sulla resistenza al freddo delle gemme a fiore delle drupacee. 

Nelle regioni a clima temperato, è fondamentale tenere in considerazione l'impatto di una ridotta quantità di irrigazione sulla resistenza al freddo delle piante durante la stagione invernale. Questo perché i danni da gelo possono provocare una riduzione sostanziale sia della quantità che della qualità dei frutti prodotti. 

Questo studio esamina gli effetti dell'irrigazione deficitaria in post-raccolta sui ciliegi "Sweetheart"/Mazzard. La ricerca è stata condotta in cinque frutteti commerciali nella Okanagan Valley della British Columbia, Canada, durante tre stagioni (2019-2022). Lo studio ha comparato tre diversi trattamenti di irrigazione:

  • (i) un gruppo di controllo che ha ricevuto un'irrigazione completa secondo le pratiche convenzionali impiegate dai frutticoltori.
  • (ii) il trattamento PDI-30 che ha comportato una riduzione del volume di irrigazione di circa 30% dopo la raccolta (equivalente ad un 60% di quello somministrato al gruppo di controllo).
  • (iii) il trattamento PDI-50 che ha comportato una riduzione del volume di irrigazione del 50% circa dopo la raccolta (equivalente al 50% ricevuto dal gruppo di controllo).

Lo studio mira a valutare l'impatto dell’irrigazione deficitaria su vari aspetti dello sviluppo dei frutti nella successiva stagione vegetativa. In particolare, la ricerca si è concentrata sulla fenologia primaverile, il contenuto di umidità delle gemme fiorali e la resistenza al freddo, nonché la resa e la qualità dei frutti. Sia la PDI-30 che la PDI-50 non hanno indotto alcuna alterazione nella tempistica della fenologia delle gemme a fiore, nella resistenza al freddo o nel contenuto di umidità rispetto al gruppo di controllo.

Immagine 1: EMM della resa in frutti (kg ha-1) per anno ((a) 2020, (b) 2021, (c) 2022). Le barre di errore indicano i livelli di confidenza al 95% degli EMM. I valori all'interno dello stesso sito e dello stesso anno che condividono la stessa lettera, o che non hanno una lettera, non differiscono significativamente (p ≤ 0,05). EMM: medie marginali stimate.

L'applicazione dell'irrigazione deficitaria post-raccolta non ha avuto alcun impatto significativo sulla produzione o sulla qualità dei frutti. I risultati di questo studio indicano che l'applicazione dell’irrigazione deficitaria in post-raccolta ha il potenziale di mitigare il consumo di acqua per l'irrigazione nelle aree semiaride senza compromettere la resa delle ciliegie o la qualità dei frutti.

Immagine 2: EMM dei parametri qualitativi dei frutti misurati alla raccolta (fermezza dei frutti misurata con FirmTechII nel 2020 (a) e 2021 (b) e con durometro (scala di durezza Shore OO) nel 2022 (c), dimensione delle file nel 2020 (d), 2021 (e) e 2022 (f) colore nel 2020 (g), 2021 (h) e 2022 (i), forza di trazione del peduncolo nel 2020 (j), 2021 (k) e 2022 (l), SSC: TA nel 2020 (m), 2021 (n) e 2022 (o)) Le barre di errore indicano i livelli di confidenza al 95% degli EMM. I valori dello stesso anno e dello stesso parametro che condividono la stessa lettera minuscola non differiscono in modo significativo (p ≤ 0,05). Il trattamento non ha influenzato significativamente nessuna misura della qualità dei frutti alla raccolta. EMM: medie marginali stimate.

Questa tecnica garantisce sia la conservazione della resa che la qualità dei frutti, attenuando al contempo il potenziale pericolo di danni da gelo alle gemme a fiore. Se da un lato questo studio ha migliorato significativamente la comprensione delle tecniche di irrigazione impiegate nei frutteti commerciali situati nella valle di Okanagan, dall'altro, sottolineano i ricercatori, è probabile che abbia prodotto circostanze di deficit idrico incoerenti, che dipendevano sia dall'anno specifico che dalla località dello studio.

Per questo motivo è importante continuare la ricerca sulla fisiologia delle piante da frutto durante le fasi di stress idrico su più anni continuativi e in zone con diverse condizioni ambientali.

Fonte: E. Houghton, K. Bevandick, D. Neilsen, K. Hannam, and L.M. Nelson. 2023. Effects of postharvest deficit irrigation on sweet cherry (Prunus avium) in five Okanagan Valley, Canada, orchards: II. Phenology, cold hardiness, fruit yield, and quality. Canadian Journal of Plant Science. 103(2): 184-200. https://doi.org/10.1139/cjps-2022-0201 

Melissa Venturi
Università di Bologna (IT)


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